la vendetta Parte 51

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Gano monta a cavallo , e si dirige verso il paese , dove nei suoi intenti ,ce quello di capire, dove si sono rifugiati gli assassini di Giovanni, per passare in incognito la notte e il giorno dopo .Per poi partire all'alba  del mattino  successivo .  Cavalcando attraverso il bosco che porta ai seccatoi. Chi  gli avrà dato ;  le informazioni precise,e necessarie  per arrivare li senza essere notati , seguendo il sentiero ,che attraverso un campo porta direttamente nel bosco   che conduce   ai seccatoi nei castagni , che in questo periodo dell'anno sono vuoti , e quindi  è un nascondiglio perfetto per questi assassini in fuga. Nella mente  intelligente e sveglia di Gano si arrovellano tante ipotesi ,parlandosi sempre mentalmente  si dice: Gano mio,  che tu possa perdere anche l'altro occhio se ti sbagli,ma  qui ce la mano sporca del cugino del Nanni ,Il cugino del Nanni detto candelotto benedetto , spia  che era al soldo dei nobili Romani  che contrabbandano armi e merci a loro piacimento , e che stanno per sbarcare merci ,dalla nave attesa da Alfio e Fosco per stanotte alle prime luci dell'alba .

Il Nanni fu  trovato impiccato, dietro la sua casa a una pianta di sughera  , due giorni dopo, che fu effettuato l'assalto alla villa del Tolli e li il Nanni fu portato e  lasciato legato   , per far credere  che faceva  il doppio gioco, chissà quanto avranno pagato  suo cugino ,degno compare del defunto Nanni ,questi infami assassini, per nascondersi nella sua  casa ,  poter usare la stalla e avere tutte le informazioni adatte  a fuggire attraverso le colline , addirittura fermarsi a passare il giorno nei seccatoi , per poi rimettersi a cavalcare durante la notte ,per arrivare ai magazzini del defunto Tolli  e mettersi in salvo   . Si ma io so benissimo  dove andare ,per avere delle risposte alle mie domande.

Gano sprona il cavallo e arriva in paese , smonta da cavallo ,lo lega agli anelli delle mura che circondano il paese , e che servono per legare i cavalli ,  va nella bottega dove vendono i sigari e altre merci, Da il buon pomeriggio ,essendo oramai l'una pomeridiana ,  non ce nessuno li  Gano chiede una scatola di sigari al padrone, sigari Toscani di quelli invecchiati, come piacciono a lui , il padrone vecchio amico di Gano ,ma pure di Fosco  di Alfio e di quasi tutti i componenti della brigata carbonara, oltre a dargli la scatola di sigari, lo saluta cordialmente  essendo soli , lo invita a seguirlo nel retro della bottega. Li tutto eccitato dice: Gano ho delle notizie da darti , credo che ti interesseranno , l'altra sera  verso le cinque pomeridiane è venuto qui il cugino del Nanni Alfredo,  è venuto a compare parecchie cose ;addirittura tre salami e tre prosciutti interi , sei forme di pane da due chili l'una , dieci fiaschi di vino rosso , otto scatole di sigari Toscani . poi li ha caricati sul suo  carro , pensa mi ha pagato in contanti  ,  non lo aveva mai fatto prima ,dicendo che doveva partire, per portare le cose comprate alla fattoria di suo cugino Fabiolo a Tirrenia .Quando a tirato fuori i soldi dalla borsa ,ho notato molte monete d'oro  con l'effige del papa re ,  a me mi  ha pagato con delle  monete  del Gran Ducato , le solite monete .Che ne pensi ? Penso che hai fatto bene a dirmelo , stai tranquillo tu sei sempre un amico  e un  fratello ,che nulla avrà mai da  temere , sono venuto subito da te che nonostante l'età , sei sempre uno di noi ,  un membro segreto della nostra loggia carbonara e    Alfredo  come tutti gli abitanti  delle campagne  e del paese , non poteva saperlo. Grazie mio carissimo amico , adesso vado, ci sono  molte cose che bollono nel pentolone oggi da sistemare. Gano abbraccia il vecchio e fraterno amico, esce rimonta a cavallo e si dirige verso una casa che conosce molto bene , la casa Di candelotto benedetto il traditore .

Arrivato a distanza di sicurezza , scende lega il cavallo a una pianta dentro il bosco , e avanza guardingo dalla parte cieca della casa ,camminando dentro un fossato che porta a un vecchio granaio , che copre la casa , appena raggiunge l'abitazione , prende fiato , estrae la pistola , e stando con le spalle al muro , arriva alla porta di dietro , quelle porte che una volta venivano usate , come secondarie. Gano non perde tempo non ne ha molto a disposizione   e deve fare svelto , con un calcio apre la porta ,entra pistola alla mano , e si trova davanti Alfredo  il cugino del Nanni ,intento a mangiare , che sorpreso,  all'armato  e terrorizzato urla chi sei ??che vuoi, come sei entrato in casa mia .Gano risponde: come sono entrato; ma dalla porta ,mica sono un fantasma che attraversa i muri, sai bene chi sono,  e sai anche perché sono qui ,tu hai dato rifugio in questa casa , a degli assassini , contrabbandieri al soldo di un casato di nobili Romani , poi sei andato con il tuo carro in paese ,dove gli hai comprato delle provviste , dopo che li hai fatti dormire in questa casa ,gli hai dato indicazioni su come arrivare di nascosto attraverso il sentiero che attraversa il bosco  di sughere , e che porta fino ai seccatoi di proprietà di Ciceracchio , non mentire so tutto ,quello che ti ha venduto le provviste è dei nostri  .Alfredo ; adesso sa che nulla e nessuno potrà salvarlo dalla vendetta dei fra carbonari , una volta che ti dicono il nome di chi è stato a fare la confidenza ,o  la spia , sei un uomo morto , terrorizzato ,comincia a supplicare a piangere , dice ; che lui a sbagliato,però  che è stato costretto da uno che comanda e che è potente ,che lo avevano minacciato di morte  se non avesse fatto come gli veniva detto, ma non sa chi sia questo potente uomo, dice che gli davano ordini attraverso una donna ,che non conosceva  donna giovane non  abita qui' ,non so nemmeno di dove sia , veniva giorni prima che dovessi agire , mi diceva che fare, e mi  pagava  in monete d'oro . Gano memorizza tutto quello che sente dire ,da questo vigliacco , che adesso si è addirittura inginocchiato ,e  strisciando suoi piedi come  un verme ,lo sta supplicando. Ma questo è anche  serpente velenoso e pericoloso,falso  e cattivo, adesso lo sta  supplicando di lasciarlo vivere  mentre singhiozzando prega il suo dio che lo aiuti  che lo salvi .. Gano per nulla impietosito anzi molto disgustato da questo bacia pile vigliacco,

gli appoggia la pistola , una nuova Colt modello 1848 sulla testa e pronunciando ; Queste parole  gli dice : In nome della fratellanza  carbonara e della giustizia del Gran Ducato ,ti accuso di complicità nell'assassinio del nostro amico e componente la brigata , dei liberi carbonari dell'alta Maremma, Giovanni Bassi e ti condanno a morte .Appena finisce la frase spara nella testa dell'uomo , uccidendolo  e sparpagliandone il cervello da tutte le parti , sporcandosi pure i vestiti .Subito rinfodera la pistola , prende la lampada piena di petrolio , l'accende e la getta sulla catasta di legna accanto al cammino , poi per essere certo che tutto bruci , prende la botticella del petrolio che è li sulla credenza e ne sparge il contenuto all'interno della cucina. Fatto esce ,  si dirige svelto alle stalle , apre e libera tre cavalli e due muli , facendoli  uscire all'aperto ,  subito dopo anche li  prende la lampada a petrolio l'accende e la getta nella paglia dei box , dando fuoco a tutto .  Svelto attraversa il fossato e  arriva al bosco  , da li  guarda la casa e la stalla, granaio compreso  che bruciano . Sorridendo e soddisfatto , monta a cavallo a si dirige alla fattoria di Fosco .

Ciceracchio e TeresaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora