"Pronto" rispondo
"Salve, parlo con la signorina Alice?"
È una voce femminile, ma non ho idea di chi possa essere.
"Si, lei chi è?"
"Io sono la segretaria dell'università, per compito della quale devo informarla che le lezioni inizieranno prima del previsto: il 20 settembre"
Ah, è l'università, speravo in qualcosa di più misterioso, sinceramente.
"Ah va bene, la ringrazio"
"Arrivederci, a presto"
Riattacco, ricominciando ad ascoltare musica.Sono le quattro e decidiamo di uscire.
"Prendiamo la macchina, perché voglio portarti al centro commerciale, e non è proprio vicino" dice Elisa mentre usciamo dall'appartamento.
Salite in macchina, lei accende i motori e partiamo.
"A questo punto non puoi fuggire - mi dice con tono malizioso - che mi dici di questo Leonardo?"
Non capisco perché si è impuntata così tanto proprio su di lui. Non ho nulla da nascondere.
Sorrido: "Dimmi direttamente cosa vuoi sapere"
"Ti piace?"
Mi passo le mani tra i capelli: "Ma ti pare?" dico ridendo
"Perché no, scusa? É così carino"
Guardo fuori dal finestrino: "Si certo, è carino. Ma non guardo solo le apparenze, e non lo conosco."
"Appunto, non capisco perché ti ostini a non volerlo conoscere"
"Non è così!" ribatto ridendo
"Come mai non gli dai mai l'occasione di parlare, allora?"
Sinceramente non lo so neanche io, semplicemente erano sempre situazioni inadeguate a parlare civilmente, così mi limito a dire: "Non c'è mai stata l'opportunità"
Lei scoppia a ridere ancora più di prima: "Stai scherzando? In libreria ti ha fermata apposta, ieri sera in discoteca ci ha provato, voleva riaccompagnanti a casa"
"Ieri non ero nelle condizioni adeguate, dai, avevo bevuto una dozzina di drink"
Lei sta zitta e continua a guidare, guardando la strada.Dopo aver fatto merenda in bar, iniziamo a girare per tutti i negozi: H&M, alcott, stradivarius, tally weijl, MAC, mango, e chi più ne ha, più ne metta.
Usciamo dopo ere geologiche dal centro commerciale, all'ora di cena, piene di buste pesantissime. Sono felice, tenendo tra le mani così tante nuove cose. Ho sempre amato fare shopping, mi da una sensazione di rinascita e rigenerazione. E poi non avevo mai fatto shopping in un centro commerciale così grande, mancava poco che mi perdessi in mezzo a tutti quei negozi, quei corridoi e quei piani. Ci sarei tornata senza dubbio presto. Anche Elisa pare contenta, sorridente si avvicina alla macchina trascinando tutte le sue buste.
Carichiamo tutto lo shopping nel bagagliaio e partiamo alla volta di: casa!!
E questa sera usciremo, andremo di nuovo a ballare: suvvia, è sabato sera!È mezzanotte ed usciamo di casa, dopo una cenetta velocissima, prendiamo la macchina e andiamo nella discoteca della sera prima, perché "le altre di sabato sera sono piene fino all'inimmaginabile".
Entro e la prima persona che vedo è proprio Simone. Si avvicina. Non ci posso credere, ancora non ha capito: NON CI DEVE PROVARE!
"Ciao splendore, anche tu qui stasera eh?"
Gli sorrido: "eh già.."
"Ti va di ballare?"
Non mi va proprio di cominciare la serata con lui. "Magari dopo, scusa" dico scappando a prendere il primo drink della serata. Un ragazzo paga per me, e da lontano mi fa l'occhiolino. Io ricambio con un sorriso. Si avvicina: "Ciao, piacere, sono Davide"
Gli stringo la mano: "Alice, piacere mio. Grazie mille per il drink"
Inizia già ad avvicinarsi, ma mi allontano: "Solitamente si diventa maniaci dopo le tre, e dai!"
Lui ride, sguaiato. Deve aver già bevuto troppo. "Sei bellissima"
"Grazie, Davide"
"Questo vestito lascia troppo scoperte le tue gambe sexy.. Cosa ti farei"
"Sicuramente cose che in realtà non mi farai mai. Ciao tesoro, buona serata" dico scappando via con il mio drink.
Inizio a ballare, anche da sola, e vedo in lontananza Leonardo che balla con degli amici, come uno stupido.
Lo osservo, è davvero bello. Indossa una camicia leggera che gli rimane aderente sulle braccia, mostrando i suoi bicipiti. È sorridente stasera, mentre scherza.
Sento dietro di me una voce: "Concedimi almeno un'ora"
Mi giro e c'è Davide, che è chiaramente già ubriaco, e sta continuando a bere. Gli strappo il drink di mano, e lo bevo io.
Poi gli accarezzo la guancia: "Hai bevuto troppo, torna a casa"
"Mi accompagni?"
Non ho intenzione di perdere ore dietro un ubriaco, nè di essere stuprata. "Prendi un taxi - suggerisco - sei troppo ubriaco per guidare"
"Mi fai compagnia mentre arriva?"
Io rido: "Senti, ci incontriamo quando sarai sobrio e tranquillo"
Lui mi stringe la mano: "Ti prego"
Gliela stringo a mia volta, e ci incamminiamo verso l'uscita.
Sfilo il cellulare dalla borsetta e digito"026969". Risponde subito una ragazza e chiedo un taxi più presto possibile, poi riattacco.
Lui mi accarezza lentamente la schiena da dietro, e mi sfiora i capelli, spostandoli davanti. Poi inizia a baciarmi il collo e le scapole.
Mi giro verso di lui e gli prendo le mani tra le mie, poi lo guardo negli occhi: "Ci sentiamo quando saprai cosa stai facendo, ora non te ne rendi conto"
Lui mi prende il viso tra le sue mani e mi fissa: "Sei così bella, ti voglio tutta per me"
Arrossisco, ma è buio e fortunatamente non si vede.
Arriva il taxi, faccio salire Davide e gli chiedo dove abita, poi lo riferisco al tassista.
Lui mi saluta con la mano dal finestrino: "Ci vediamo" gli urlo
Torno dentro, e vedo Leonardo seduto da solo in un divanetto: non mi va tanto di ballare, preferisco sedermi un po', giusto per riposare le gambe.
Mi avvicino, mi siedo vicino a lui e gli sorrido. Appena si accorge della mia presenza si sistema i capelli: "Ciao"
"È destino che ci incontriamo eh?" dico ironica
"In realtà sono venuto qui a cercarti"
Sorrido: "beh, eccomi"
"Posso offrirti qualcosa?"
"Volentieri" dico
Ci alziamo in contemporanea e andiamo verso il bancone. Sembra teso.
STAI LEGGENDO
Senza scappare mai più|| Leonardo Decarli
FanfictionAlice si è finalmente diplomata e si trasferisce a Milano per studiare comunicazione all'università. Un giorno incontra Leonardo e dal momento in cui i loro sguardi si incroceranno, nulla sarà più come prima. Le loro vite si complicheranno a vicend...