Appuntamento

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Entro a casa e trovo Elisa buttata sulla poltrona, con il telefono in mano, addormentata.
Non so se svegliarla per dirle che sono tornata oppure lasciarla riposare.
È così dolce mentre dorme che decido di non disturbarla.
Vado in bagno, mi strucco, mi preparo per la notte e mi butto a letto.

Sento casino in cucina, apro gli occhi e vedo che è mezzogiorno, mi lego i capelli con un elastico e mi alzo. Trovo Elisa che fa omelette.
"Ti strozzerei se potessi" dice
"Che bel buongiorno" rido
"Ieri son stata tutta la sera a cercarti, si può sapere dov'eri finita?"
"Mi dispiace Eli, non volevo farti preoccupare"
Lei si rilassa e assume un'espressione maliziosa, è sempre la solita.
"Beh, perlomeno ti sei divertita?"
Le sorrido: "si"
"Eri con Leonardo?"
Dovrebbe arruolarsi nei servizi segreti, questa ragazza è impressionante: sa tutto.
"Si" ammetto
"Che avete fatto?" Dice dandomi pacche sulle spalle
"Ma nulla, un giretto per Milano. Ho finalmente visto il duomo" provo a cambiare discorso
"E poi?"
"Mi è piaciuto il duomo, è imponente e molto elegante, e ha fatto uno strano effetto vedere tutte le strade deserte, mentre nelle foto è sempre pieno di folla"
Lei ride: "Perché non mi vuoi raccontare nulla?"
Alzo le spalle: "Cosa vuoi che ci sia da dire? È simpatico"
"Vi siete baciati?"
"No"
"Ma come no? Almeno, gli hai dato il numero?"
Abbasso la testa e la scuoto.
"Ma dai!" sbatte le mani sulle sue cosce
Io rido: "Tanto ci becchiamo in giro"
"Ieri Simone non faceva altro che chiedermi di te"
"O dio, ancora! E tu cosa gli hai detto?"
"Gli ho proprio detto: non le piaci. Ho dovuto. Sennò non avrebbe capito"
"Ma poverino! - dico ridendo - e tu hai novità?"
"No, niente"
Secondo me mi nascondeva qualcosa.
"Nessuna tresca?" le do una pacca ironica
"Ho conosciuto uno un paio di mesi fa, ma non so. Ci vediamo ogni tanto, è carino.. Ma non è il momento"
UN PAIO DI MESI FA?
"Hai capito elisa! Dici a me, ma sei la prima che ha storie!"
Lei si alza ridendo e va in salotto. Sento la tv che si accende. MTV, tanto per cambiare.

"Vado a fare delle commissioni tesoro, a dopo"mi urla uscendo da casa
"A dopo" urlo dalla camera.
Sono le cinque ed io inizio a riordinare la casa quanto posso e penso a cosa preparare per cena, non mi va di uscire: sono troppo stanca.
Mi chiama mamma, preoccupata perché "non mi faccio sentire".
"Non ti sei cacciata ancora in nessun guaio?" dice
"Divertente" rispondo scocciata
"Dai, che mi racconti? Com'è Milano?"
Dopo dieci minuti riesco a concludere la conversazione, e decido di impegnarmi e provare a cucinare qualcosa. Cerco delle ricette su internet e decido: voglio fare i ravioli fatti in casa.
Fortunatamente ci sono tutti gli ingredienti a casa e non devo uscire.

Alle otto la porta si apre, mentre io sono sdraiata sul divano guardando un film di Aldo, Giovanni e Giacomo.
Entra Elisa, con la faccia stanca.
"Bentornata" dico
Lei poggia la borsa su una poltrona, si raccoglie i capelli e si butta sull'altra.
"Sembri stravolta, tutto bene?" chiedo alzandomi a sedere
"Si, sono stanca"
"Che hai fatto?" mi informo
"Sono andata dai miei, in un paesino qui vicino, e poi in palestra, e ho incontrato anche il tuo ragazzo"
"Non è il mio ragazzo" ribatto
"Mi ha chiesto di te"
"Sul serio?"
"Ti brillano gli occhi - ride - e comunque gli ho dato il tuo numero"
Abbasso lo sguardo: "Come stanno i tuoi?" cambio discorso
"Insomma, mio padre ha alcuni problemi alla schiena.." inizia
"Senti, ne parliamo davanti ai miei ottimi ravioli?"
"Hai davvero cucinato senza bruciare tutto?" mi prende in giro
"Per chi mi hai presa?" rido

Alle dieci e mezza mi arriva un messaggio:
"Stasera che fai?
Leo"
Corro a chiedere ad Elisa cosa faremo.
"No tesoro, io stasera devo studiare. Tu esci pure, se ti va" dice sorridendomi
Gli scrivo: "Pensavo di strafogarmi di cioccolato"
Mi arriva subito la risposta: "Ti va se ci strafoghiamo insieme, al castello sforzesco?"
"Ci sto, tra un'ora?"
"A dopo" mi scrive
Inizio a prepararmi e decido di mettere degli short con una canottiera e degli stivaletti bassi.

Suona il campanello, è quasi mezzanotte. Mi metto il cardigan, saluto Elisa e scendo da Leo.
"Ciao" dice mentre mi guarda
Sorrido.
"Sei pronta e sveglia più che mai?"
Annuisco: "Signor sì, signore!"
Inizia ad incamminarsi verso la macchina, mi apre lo sportello e mi fa salire.
"Ho dovuto chiedere alla tua amica il tuo numero, spero non ti abbia dato fastidio" dice
"Ma no, figurati. Ieri ero troppo fusa per pensarci"
"Eri davvero uno spasso, dovresti ubriacarti più spesso" ride
"Credimi, lo faccio già fin troppo" ribatto divertita
"Ti va un po' di musica?"
"Si"
Accende la radio e parte "Work" di Rihanna
Inizia a muoversi, agitando il sedere contro il sedile e urlando "Work work work work"
Scoppio a ridere, è una scena esilarante.
Mi unisco a lui e abbasso il finestrino, per urlare al mondo.
Poi mi guarda e ride: "Non mi ricatterai, vero?"
"Non lo so, ci devo pensare" continuo a ridere
"Ieri mentre correvi per piazza del duomo eri ancora più divertente, che credi"
"Stasera voglio fare follie"
"Hai scelto la persona giusta con cui uscire allora"
Si ferma al semaforo, mi guarda negli occhi e sorride.
Io sorrido a mia volta: "Però non farmi bere, le cazzate me le voglio ricordare bene"
Lui riprende a guidare: "Stasera divertimento assicurato"

Arriviamo al castello sforzesco, scendiamo dalla macchina e lui prende qualcosa dal bagagliaio. Io inizio a camminare. Poi lo vedo indaffarato e pieno di buste e corro ad aiutarlo.
"Cos'hai portato?" chiedo sorridendo
Lui tira fuori dai cesti due teli, che stende per terra davanti al castello.
"L'intento era quello di strafogarci, sbaglio?" ride
Prende una miriade di tavolette di cioccolato e del gelato in contenitori di plastica.
Posiziona tutto tra i nostri due teli e poi indica il cielo: "Guarda che meraviglia, quante stelle"
Io seguo il suo dito e alzo lo sguardo. C'è il cielo stellato più bello che io abbia mai visto
"È spettacolare" confermo ammirando le costellazioni
Lui si sdraia nel suo telo, e poi si mette sul fianco, guardandomi.
"Hai fame?" chiede
Annuisco: "Io ho sempre fame"
Apre una tavoletta di cioccolato milka e me la passa, io ne stacco un paio di quadretti e li mangio. Non so cos'hanno di particolare, ma sono più buoni del solito.

Stiamo in silenzio per un po', guardando le stelle e mangiando cioccolato.
Poi dice: "Non credere che sia finita qui, non sarebbe una serata con Decarli questa"
Lo guardo: "Mi sembra già perfetta così"
"Si può sempre migliorare" dice lui alzandosi in piedi.
"Pronta?" chiede
"Che ora è?"
"L'una e mezza"
"Sono pronta." affermo sorridendo
"Salta in macchina"
E partiamo.
Vorrei che questa serata non finisse mai.

Senza scappare mai più|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora