"Sei stanca?" mi domanda sorridendo.
Scuoto la testa.
Sono sdraiata sul letto, coperta solo dalle lenzuola azzurrine.
Entra la luce dalle finestre e il sole mi riscalda.
"Ho un'idea" sbotta.
Io lo guardo curiosa: "dimmi"
"So dove portarti stasera"
So che non mi dirà dove ha intenzione di andare, perciò sorrido e basta, sperando che sia qualcosa che ci aiuti a rilassarci.
Mi afferra la mano: "Preparati, sono già le sei e mezza"
Si alza dal letto e cammina verso il salotto, lasciandomi sola nella sua stanza.
Mi guardo intorno, cercando i miei vestiti, che devono essere finiti sotto il letto: non li trovo.
Apro la valigia che mi sono portata da casa e scelgo di indossare una jumpsuit nera con un decoro in pizzo all'altezza dello stomaco.
Corro in bagno e mi butto sotto la doccia.
Sento la tv che si accende in salotto: cosa sta facendo?
Dopo essermi preparata, raggiungo Leo sul divano, che sta guardando dei cartoni animati.
"Pronta?" mi domanda girandosi a guardarmi.
Annuisco e lui si alza, spegne la tv, recupera le chiavi della macchina e mi apre la porta, facendomi scendere le scale.
"Non mi dirai dove stiamo andando vero?" lo stuzzico.
Lui sorride, sapendo che non me lo dirà mai: "No".
"Dammi qualche indizio"
"Uhm... - pensa - ti divertirai"
"Cinema?"
"Nah.."
"Ehm.. Di nuovo al planetario perché non ce lo siamo goduti abbastanza?"
"No, se vuoi un giorno ci torniamo.. Ma quel giorno non è oggi"
Mi butto sul sedile: "Non ne ho idea , allora.. mi arrendo" rido.
Lui continua a guidare, sorridendo, cercando di nascondere la soddisfazione del tenermi nascosta la destinazione.
Dopo un po' parcheggia, in un posto che non ha un granché di divertente.
Mi guardo intorno e vedo che siamo in mezzo a palazzi che hanno l'aria di palazzi industriali.
Lo guardo perplessa, e lui ride vedendomi poco tranquilla: "Rilassati" mi stampa un veloce bacio sulle labbra.
Scendiamo dalla macchina, mi afferra la mano e iniziamo a camminare verso una costruzione enorme che non da l'idea di qualcosa di entusiasmante.
Apre la porta grigia e mi fa entrare: mi ritrovo davanti ad una macchinetta con dei peluche dentro.
"Lo vuoi uno?" sorride
"Dopo" taglio corto, curiosa di sapere dove siamo.
Mi tira dentro una sala enorme e la vedo piena di giostre e di macchinari vari.
"O mio dio" sbotto saltellando dalla gioia.
Ho sempre amato i luna park e ogni cosa che ne ricordasse uno.
"Ti amo, ti amo e ti amo!" urlo saltandogli addosso, e baciandolo.
"Ti piace?" domanda divertito
Io annuisco e inizio a camminare verso una macchina che mi attira.
"Cosa bisogna fare?" chiedo
Lui sorride: "dunque, hai una pistola e, con un determinato numero di proiettili di plastica, devi buttare giù quei birilli"
"Cosa vinco se ci riesco?"
"O un peluche o un altro biglietto per una qualsiasi altra giostra"
Vorrei urlare, tanto sono felice.
Vado dalla cassiera e chiedo una pistola, e lei mi guarda confusa.
Leo scoppia a ridere, indicandole la macchina a cui voglio giocare, poi le passa i soldi.
La signorina mi avvicina la mia arma e la punto verso Leo: "Amore stai attento, con la mia super mira potrei ucciderti"
Lui inizia a correre e io a inseguirlo con la mia pistola in mano.
"Risparmiami la vita, ti scongiuro" grida scherzando.
Io lo guardo male: "Morirai" sussurro.
Un bambino si gira a guardarci e sorride, mentre io scoppio a ridere e mi fermo: "Time out! Sono stanca"
Leo mi raggiunge e mi stampa un bacio sulla fronte: "Vai, butta giù quei birilli se ne sei capace"
Io lo guardo con aria di sfida: "Vedrai".
Mi avvicino alla macchinetta e prendo la mira.
Sparo, ma manco il birillo.
"Ma il tiro era perfetto!" mi lamento.
Lui ride: "Vai riprova, hai 10 tentativi per buttare giù quei 5 birilli"
Io chiudo un occhio e provo a mirare a quello centrale, schiaccio il grilletto, ma lo manco di nuovo.
"Uffa" sbotto
Leo continua a ridere: "dai amore, prova ancora"
Io mi rimetto in posizione, punto quello a destra e sparo, ma anche stavolta non riesco a prenderlo.
"Secondo me questo gioco è truccato, non è possibile" piagnucolo divertita.
Mi prende la mano: "Cosa dicevi? Che ne è della tua mira?"
Io abbasso lo sguardo: "Ma un tempo ero brava.."
"Vieni qui, piccola, ti faccio vedere io"
Mi prende i fianchi e mi mette affianco a lui, poi mette le sue mani intorno alle mie e impugniamo insieme la pistola, poi mi fa mirare bene.
"Pronta? Stai immobile.. - inizia - spara!" mi dice.
Io schiaccio il grilletto e un birillo cade a terra.
"Siiii" grido saltandogli addosso.
Lui mi guarda compiaciuto: "Vai, ancora insieme"
Si ri-posiziona vicino a me e mi indirizza la mano verso il birillo centrale.
"Secondo me, non funzionerà stavolta" lo avviso.
"Niente chiacchiere, spara"
Io sparo, e un altro birillo crolla.
Inizio ad esultare e lo vedo ridere, mentre ammiro la bellezza dei due birilli a terra.
"Sei bravino, dai" lo stuzzico.
Lui mi stampa un bacio sul collo: "Proviamo l'ultima volta insieme, poi fai tu"
Mi afferra i fianchi e mira: "vai" urla.
Il terzo birillo è per terra e io mi metto già in posizione, puntando il quarto.
Schiaccio il grilletto, ma lo manco.
"Non farti prendere dallo sconforto amore, prova ancora"
Io mi rimetto in posa, sparo e un birillo traballa, cadendo poi a terra.
Corro per la sala, esultando.
"Siii, amoreeee" grido
Una bambina ci guarda perplessa e poi torna a giocare con la sua barbie."Lo fai un giro sulla giostra?" propone.
Lo guardo terrorizzata: "Scherzi?"
Lui ride e scuote la testa: "E dai"
"Ho sempre avuto il terrore delle montagne russe, Leo"
Lui mi guarda, serio: "Ci sono qua io. Rilassati"
Abbasso lo sguardo, rifletto un attimo, poi lo guardo e annuisco.
Sto per farlo.
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Senza scappare mai più|| Leonardo Decarli
FanfictionAlice si è finalmente diplomata e si trasferisce a Milano per studiare comunicazione all'università. Un giorno incontra Leonardo e dal momento in cui i loro sguardi si incroceranno, nulla sarà più come prima. Le loro vite si complicheranno a vicend...