Di chi è questa voce?

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Mi giro di scatto e vedo Leo in piedi alle mie spalle.
Oh merda, cosa ci fa qui?
"Ehm.. Scusa?" dice Alessandro
Vorrei interromperlo ma sono senza parole, rimango immobile, ammirando i miei occhi verdi preferiti che si perdono nel nulla.
"Ale, lui è Leonardo" li presento
Si stringono la mano, ma Leo serra i denti, come fosse irritato.
"Non bere troppo" mi dice
"E chi sei? Il padre?" ride Alessandro
"Sai come vanno le cose" continua Leo a parlarmi, ignorando l'altro ragazzo.
Mi sfiora i capelli, e io ho un brivido lungo tutta la schiena: "Hai ragione" dico.
Gli sorrido: "Sei un angelo" concludo.
Lui accenna un sorriso e si allontana e io non riesco più a vederlo nella folla.
Oh mio dio, non mi aspettavo di vederlo stasera. Non dopo ciò che è successo oggi.
"Chi sarebbe questo qui?" domanda Alessandro schifato.
"Il mio.. Ehm, un mio amico"
"Che ti dice di non bere?"
"Tu non sai cosa è successo qui" rispondo cercando di sembrare divertita, mentre non lo sono affatto.
"Cioè?"
"È una lunga storia, che oggi non mi va di spolverare, magari un'altra volta"
"Volentieri" sorride lui
"Balliamo?" propongo
Lui mi offre la mano e andiamo in pista.
Fortunatamente durante la serata non mi chiede più nulla su Leo, e balliamo senza sosta.
La musica è bellissima oggi, e dopo un po' ci avviciniamo al resto del gruppo che si sta scatenando.
Noto che Francesco e Carolina sono spariti e, senza volerlo, sorrido. Chissà cosa stanno facendo.
Chiara, come pensavo, é molto schizzinosa e si rifiuta di bere anche solo un sorso del drink di chiunque altro e si pulisce spesso le mani con le salviette igienizzanti. Apprezzo anche questo, ognuno é fatto a suo modo.
Laura ogni tanto mi si avvicina e balliamo insieme, mettendoci spalla contro spalla e scendendo fino al suolo, sculettando. Ho sempre pensato che ballare così fosse un po' da troia, ma per stasera: chi se ne frega.
Mi sto divertendo un mondo.

Guardo l'orologio e noto che sono le quattro, e sono distrutta, ho moltissimo sonno.
Saluto tutti e decido di tornare a casa, non mi va di ballare ancora, mi sento quasi svenire.
Dopo diverse proposte di essere accompagnata, rifiuto, e mi dirigo verso la porta.
Sono quasi fuori quando vedo Leo seduto su un divanetto a chiacchierare con alcuni suoi amici.
Cosa dovrei fare? Dovrei avvicinarmi? Oppure no, semplicemente uscire e andare via?
Oh, merda, sono così indecisa.
Lo guardo per qualche istante, poi esco dalla porta, cercando di non pensarci.
Inizio a camminare nei vicoli solitari e silenziosi per arrivare a casa, ho bevuto troppo per guidare anche una bicicletta e non trovo nessun mezzo di trasporto attivo a quest'ora.
Sento una mano sulla spalla e mi sento morire.
CHI CAZZO È?
Sento un sudore freddo sulla mia fronte.
Mi giro di scatto.
E vedo Leo.
"O dio!" urlo presa dal terrore iniziale
Lui ritrae subito la mano, poi tenta di calmarmi respirando profondamente, dicendomi di imitarlo.
"Scusami, non volevo spaventarti"
"Si, tranquillo.. É che una mano addosso nei vicoli bui non è molto rassicurante"
Sorride: "Hai ragione, mi dispiace"
Mi sento stranamente sollevata, e gli sorrido.
"Ti accompagno a casa? Non è che mi fidi troppo" dice
Annuisco, capisco che possa avere paura.
Camminiamo in silenzio verso casa mia, evidentemente ha bevuto troppo per guidare.
"Come è andata?" chiede a un certo punto
"Mm, bene, nessuno mi ha aggredita" tento di ironizzare
Capisco che non è un argomento su cui scherzare ma è l'unica cosa che posso fare.
"Quel ragazzo ne aveva tutte le intenzione" dice riferendosi ad Alessandro.
"No, no! Niente affatto. Lui.. non lo so, non lo conosco"
Sembra curioso e perplesso: "Perché eri sola con uno sconosciuto?"
"Non so, oggi sono uscita con un nuovo gruppo.." inizio a raccontare
"E ti sei divertita?"
Annuisco timidamente: "E tu?"
"Si, diciamo"
Dopo qualche minuto arriviamo sotto casa.
"Grazie Leo" sussurro a testa bassa mentre apro la porta
"Figurati" sorride
Mi prende il viso tra le sue mani e mi fissa negli occhi.
C'è un lungo momento di silenzio. Cosa dovrei dire o fare?
"Vuoi.. Vuoi salire?" propongo poi.
Lui sorride come se fosse divertito, sono quasi sicura che Elisa non sia in casa e una bella chiacchierata credo possa essere utile tra noi.
"Mm, no, grazie"
Bene, un'altra figura di merda.
"Uhm, va bene" tento di sorridere.
"Buonanotte" mi liquida mentre si allontana.
Non so cosa ho sbagliato. Perché non è salito a casa se anche stasera mi ha slavata ed accompagnata a casa? Sono confusa.
Non capisco cosa vuole.
Salgo a casa e mi butto sul letto.
Come previsto, Elisa non è ancora tornata. Sono contenta che si trovi bene con Paolo e che sia felice, spero però  che questo non diventi un'abitudine.
È bello vivere da soli, ma avere una coinquilina, se come Elisa, è meglio.
Mi addormento di botto, senza mettermi il pigiama o struccarmi.

"Buongiorno" mi sveglia una voce familiare in corridoio.
Mi stropiccio gli occhi e guardo l'orologio: sono le dieci. Sarebbe ora di alzarsi.
Di chi è questa voce?

Senza scappare mai più|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora