Pub e bowling

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"Allacciate le cinture" ci urla un uomo tozzo e rozzo, mentre la giostra sta per partire.
"Amore, sono terrorizzata"
Lui mi stringe la mano: "Non pensarci troppo. Finirà presto, prova a godertelo quanto puoi"
"Come si fa?"
"Senti il vento tra i capelli, i vestiti che si sfregano contro la pelle, l'adrenalina, i momenti di riposo e quell'attimo in cui ricomincia a scendere"
Gli stringo la mano ancora più forte: "Tienimi la mano".
Lui annuisce, e il macchinario inizia a muoversi.
"C'è freschetto" commento.
Siamo all'aperto e sono le otto e mezza, ma c'è freddo.
"Si? Vuoi la mia giacca?"
"Non ora.. Starò bene"
Lo vedo ridere, poi stringermi la mano appena la macchina inizia a fare la salita.
"Oh Gesù.. " inizio io.
"Canta" mi urla Leo.
"Perché?"
"Tu canta"
Penso velocemente ad una canzone, mi viene in mente Stitches, inizio ad intonarla: "I though that I've been hurt before.."
Lui inizia a cantarla insieme a me, mi sento già più tranquilla.
Mi ritrovo in un punto piano, ma vedo a un paio di metri da me una discesa troppo pendente. Decisamente troppo.
Continuo a cantare, provando a non pensarci e a godermi il momento di pausa.
Il macchinario su cui siamo seduti si avvicina sempre di più alla discesa, fino a quando non mi ritrovo quasi perpendicolare al pavimento.
"O cazzo!!!" grido mentre prendiamo velocità.
Leo continua a stringermi la mano, e io riprendo a cantare: "..and now that I'm without your kisses, I'll be needing stitches..."
Lui continua ad accompagnarmi, cantando, e lo vedo che si gira a guardarmi per assicurarsi che vada tutto bene.
Io provo a incrociare il suo sguardo, per sorridergli, ma riesco per un secondo solo, prima di ritrovarmi a testa in giù: cosa sta succedendo?
"Finisce subito" urla
E quando l'ha detto, è già finito.
Siamo in un punto piano, però subito ricomincia a prendere velocità e scendere, mentre io continuo a cantare.

"Mamma mia.. È stato tragico" sbotto.
"Non ti sei divertita neanche un po'?"
"È bello sentire l'adrenalina, okay.. Però avevo troppa ansia"
"Di cosa?"
"Se si fosse rotto qualcosa e fossimo morti tutti?"
Lui mi guarda perplesso: "Dovrei toccarmi.. Per evitare, sai"
Io rido: "vabbe, allora potevo vomitare"
Lui mi sorride: "Non sarebbe successo nulla.. Ma ora come ti senti?"
Io annuisco: "Bene.."
"Hai fame?"
Faccio spallucce, non so neppure cosa dire: "Un pochino"
Lui inizia a camminare: "Vieni"
Io lo seguo, mentre davanti a noi compaiono diversi bar.
"Questi non c'erano, ne sono certa" scherzo.
Lui ride e mi afferra la mano, mentre si infila in un pub irlandese.
"Pub irlandese? Sul serio?" domando
Lui mi guarda, confuso: "Non ti piace?"
Fa per uscire ma io lo fermo: "È perfetto qui" sorrido timidamente.
Lui non capisce per un secondo, poi entra insieme a me, chiedendo un tavolino per due ad una cameriera biondina che lo sta guardando decisamente troppo intensamente.
La squadro da testa a piedi schifata, quando la guardo in faccia noto che mi sta osservando e cambio espressione, provando a forzare un sorriso.
"Seguitemi" dice camminando tra i tavolini.
Ci facciamo largo tra una folla considerevole e arriviamo ad una zona riservata del locale, ci fa accomodare.
Appena si allontana, guardo Leo: "Spero solo che non ci servirà lei" ironizzo.
"Perché?" domanda
Non deve aver notato i nostri sguardi poco amichevoli poco prima.
"Sembrava gradire troppo la tua presenza e troppo poco la mia"
Lui scoppia a ridere: "Eppure, guarda un po', io sono qui, e sono innamorato di te"
Abbasso lo sguardo, spostandomi un ciuffo da davanti il viso, e sorrido.
"Sei così bella.." mormora accarezzandomi il viso.
Io incontro il suo sguardo, che vale più di mille parole.
Mentre sto per rispondergli, ecco la biondina da quattro soldi che torna verso noi.
"Ecco a voi i menù" sorride a Leonardo.
Io tossisco, per farmi vedere, lei si volta verso di me per un istante prima di andarsene.
Leo mi guarda divertito.
Apro il menù e inizio a sfogliarlo: "Cosa prendi?"
"Mm, penso un hamburger"
"Tanto per cambiare" rido.
Lui si trattiene, continuando a sfogliare il menù.

"Ora ci sta una partita a bowling?" propone.
"Che ora è?" chiedo
Lui guarda l'orologio: "Mm, sono le dieci e un quarto".
"Proprio l'ora di una partita a bowling che vincerà la sottoscritta" gli do un colpetto iniziando a correre verso l'edificio.
Leo mi rincorre attorno ad un giardinetto, mentre io continuo a guardarmi alle spalle per cercare di sfuggirgli.
"Daii, prendimi se ci riesci" urlo
Lo vedo sorridere e, determinato, correre.
Mi fermo un paio di secondi a ballare, per la musica che è partita attorno a noi, e lui scoppia a ridere.
Continuo a correre e lui ad inseguirmi.
Poi sento le sue mani sulla mia vita, che mi stringono a sè: "Eccoti"
Mi bacia il collo, mentre io gli stringo le mani.
Poi mi giro verso di lui e mi stampa un veloce bacio sulle labbra, staccandosi immediatamente, poi mi fissa.
Sorride, e si rigetta sulle mie labbra, per diversi secondi.
"Vieni, devo stracciarti" gli dico tirandolo dentro l'edificio.
Arriviamo alla cassa, Leo paga una partita e un tipo ci passa le scarpe per giocare.
"Dovrei comprarmele, super alla moda" mormoro al suo orecchio
Leo ride: "Saranno il mio prossimo regalo, ora che so che ti piacciono"
Ci sediamo in delle sedie verdi che stanno cadendo a pezzi e indossiamo le scarpe rosse e blu, degne dell'inferno si Dante.
Mi alzo e mi dirigo verso la pista, impugnando la palla che sento fortunata.
"Questa azzurra mi porterà fortuna" gli comunico.
Lui prende quella dorata: "Ecco la mia"
"Chi parte?" chiedo
Lo schermo davanti a noi, sopra la pista, si accende, ed esce la scritta 'Leonardo'.
"Bene, parto io. Pronta a perdere, bimba?" domanda baciandomi.
"Vai vai, vedremo"
Lui afferra bene la palla, la lancia, e butta giù 4 dei 10 birilli.
"Lo sapevo io, qui sei scarso" lo stuzzico.
Lui sorride in segno di sfida.
Io afferro la mia palla, lo guardo: "Preparati ad essere stracciato da una ragazza, baby" gli dico.
Mi preparo, e lancio.

Senza scappare mai più|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora