Salta in sella

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Vedo la porta che si apre e riconosco Leo che entra, in canottiera e con in mano un vassoio.
"Buongiorno" mi accarezza la guancia
Sorrido, lo ammiro mentre gira per la cucina, è davvero bello.
"A te" dico, dopo un po'
Poggia il vassoio sul tavolo, e inizia a prendere delle tazze: "Vuoi un cappuccino come l'altro giorno?"
Io annuisco, mentre mi siedo.
"Dicono che io sia il re dei cappuccini" ride
Accenno una risata, poi lo guardo, e vedo destreggiarsi con la macchinetta del caffè.
"Ho preso delle brioche, spero vadano bene, apri pure il vassoio" dice mentre prepara il mio cappuccino.
Apro il pacchetto e ci sono tantissime brioche: flauti, croissant, conchiglie, ogni cosa possibile.
"Chi pensi si mangi tutta questa roba?" rido
Lui, dopo avermi passato il cappuccino, risponde: "Io e te, ti va di stare con me oggi?"
Non capisco il collegamento tra questi due argomenti.
"Certo - sorrido - però devo cambiarmi"
"Che scarpe hai addosso?" chiede
"Sandaletti"
"Allora dovrai mettere delle scarpe comode, anche quel paio vecchissimo di scarpe da tennis che non usi dalla seconda media" sorride 
Lo guardo perplessa.
"Dai, tutti abbiamo quel paio di scarpe"  afferma
Io rido: "Dove andiamo?"
Lui smette di fare qualunque cosa, mi fissa: "Senti, ti ho mai detto dove saremmo andati?"
Scuoto la testa
"Ecco, oggi non sarà l'eccezione" sorride
Dopo aver preparato il suo caffè si siede a tavola affianco a me e afferra un croissant al cioccolato, guardandomi come per invitarmi a mangiare.

Dopo aver raccolto tutta la roba dal suo appartamento, eccomi a casa, per un'oretta, per potermi preparare. Le sue parole sono state: 'Indossa abiti scialli e scarpe super comode, ti conviene' e quindi questo sarà quello che farò.
Entro a casa e vedo Elisa che cammina per l'appartamento mentre parla al telefono.
Appena mi vede, dice a quello dall'altra parte del telefono: 'Scusami devo andare' e riattacca.
Poi mi tira per la manica del cardigan sul divano, e mi fa sedere, mentre mi guarda curiosa: "Dov'eri?" indaga
"Con Leo" mi limito a dire sorridendo
"Voglio dire, a dormire"
Sto zitta un attimo, abbasso lo sguardo: "A casa sua"
"Ullallà, già fatto tutto?" ride
Scuoto la testa imbarazzata: "Abbiamo dormito anche separati" preciso
"Ah.. Vi siete baciati, però?"
Annuisco: "E tra un'ora devo ri-uscire, non so dove andremo ma mi ha detto di vestirmi comoda"
"Mmm, questo Leonardo ti vuole proprio tanto mi sa" sorride
"È così gentile con me, premuroso.." sussurro
"Si vede che sei felice"
Arrossisco, senza motivo.
"Tu, invece?" chiedo
"Stasera uscirò con Paolo, andiamo al ristorante"
"Bello!" esclamo
Mi interrompe prima che io possa continuare: "Non so, sempre tutto uguale, ti invidio: con Leonardo non ci si annoia mai"
Sorrido: "È vero. Ma forse Paolo é un altro genere di persona, preferisce appuntamenti classici" suggerisco
Lei alza le spalle: "Sarà.. Vai pure a prepararti" mi sorride
Mi alzo dal divano e corro in camera. Dopo una doccia, decido di indossare dei pantaloncini di tuta, una canottiera aderente nera e una felpa grigia sopra. Ai piedi metto delle scarpe da ginnastica. Poi lego i capelli in uno chignon spettinato, e rimuovo tutto il poco trucco rimasto dal giorno prima.
Dopo essere tornata in salotto, inizio a parlare con Elisa, analizzando la situazione di Paolo.

Alle undici suona il campanello, io saluto al volo Elisa e corro giù, da Leonardo. Gli salto al collo e gli stampo un bacio sulle labbra rosse.
"Ti sono mancato così tanto?.." sorride
Mi bacia ancora, e mentre io passo le mie mani tra i suoi capelli, lui mi prende per i fianchi e mi stringe a se.
Poi mi prende la mano e inizia a camminare verso una moto.
"Salta in sella" sorride
"È tua?" chiedo a voce forse troppo alta, emozionata.
Ho sempre amato le moto.
Lui annuisce: "Ebbene si, il mio gioiellino"
È bellissima, lui si siede e io mi posiziono dietro di lui. Mi passa il casco, e dopo averlo messo, parte. Mi stringo a lui e sento il suo buonissimo profumo addosso a me.
Inizio a baciargli il collo. Lui ansima: "Mi distraggo dalla guida, ti prego.." sussurra
Ridacchio, e smetto subito.
Inizia a guidare in mezzo al traffico e dopo un po' siamo fuori dalla città.
Non ho idea di dove siamo.
"Dove siamo?"
"Non te lo dirò" risponde

Dopo un sacco di tempo si ferma, siamo in mezzo a montagne e tantissimo verde. È bellissimo.
"Cosa ne pensi?" chiede
Io sorrido: "È un posto meraviglioso, come sempre"
Mi tende la mano e io la stringo, poi inizia a camminare.
"Mi hai detto di mettermi scarpe comode.. Dobbiamo scalare l'everest?" domando divertita
Mi da una pacca sulla spalla: "Hai detto che ti piace camminare, no?"
Annuisco.
"Bene, allora oggi ti piacerà" dice
Così dicendo, mi stringe ancora di più la mano e si dirige verso un bosco.
Il cielo è azzurro e io felice, lo vedo sorridere e il mio cuore è più leggero.

Senza scappare mai più|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora