Sento la porta scricchiolare e poi vedo Alessandro entrare nella stanza, sorridente.
"Eehi.. Buon giorno stellina - ridacchia - come ti senti?"
Sono a casa sua?? Chi mi ci ha portato? Perché??
"Sto meglio.. Ma perché son qui?" chiedo, imbarazzata.
Lui si passa la mano dietro il collo, come se stesse riflettendo: "Oh, immagino tu non ricordi nulla..."
Lo interrompo: "Cioè, so che ero ubriaca e che son caduta nel locale e tu mi hai aiutata. Grazie, a proposito.. Ma poi?"
Lui sorride: "Non rispondevi più, non aprivi più gli occhi e mi son spaventato. Ti ho portata qui perché abito molto vicino alla discoteca, così non abbiamo fatto molta strada"
Ricomincio a guardarmi attorno: "Mi piace questa stanza"
"Ehm - ride - grazie."
Mi metto a sedere sul letto, stropicciandomi gli occhi.
"Che ore sono?" domando
Lui controlla l'orologio: "Mm, le quattro e dieci"
"Ho dormito così tanto? - chiedo imbarazzata - mi dispiace di averti disturbato"
"Non lo hai fatto, davvero. L'importante è che tu ora ti senta riposata e che tutto sia andato bene. Vuoi mangiare qualcosa?"
Rifletto un istante: "Vado a casa, mangio lì, grazie comunque" sorrido.
"Sicura?"
Annuisco.
Fa spallucce: "come vuoi, ma io ho un po' di pasta quasi pronta, se ti va"
Mi alzo e lo raggiungo: "Non voglio pesarti così tanto" ammetto.
"Mi fa piacere averti qui - inizia, poi si china per prendere qualcosa da un armadio, avvicinandomi delle soffici pantofole bianche - tieni, metti queste"
Con passi lenti e regolari inizia a girare per la casa e io lo seguo, temendo di perdermi. Mi ritrovo in cucina, che è luminosissima.
Mi fa cenno di sedermi attorno al tavolino e io seguo il consiglio.
Mi avvicina un piatto, un bicchiere e le posate, andando a recuperare poi l'acqua e la pasta.
"Con cosa te la condisco? Ho.. - controlla nella dispensa - mm, pesto, tonno, una salsa ai formaggi, oppure - si gira verso di me - posso prepararti in cinque minuti il mio adorato sugo"
Sono confusa e indecisa: cosa dovrei scegliere? Non voglio fare la figura di quella che non sa mai cosa vuole, così dopo un attimo di riflessione lo guardo a mia volta: "Pesto"
In un minuto mi avvicina il piatto pieno di pasta, sedendosi poi affianco a me.
Si sistema i capelli: "Mi dispiace davvero per ieri.." inizia
Lo interrompo: "Basta parlare di ieri - abbasso lo sguardo - mi sento già abbastanza un peso"
Lui, alzando gli occhi al cielo, scuote la testa: "Non ti avrei portata qui se mi fosse pesato"
Senza dire una parola, afferro la forchetta e inizio a mangiare, mentre provo a ricordarmi qualcosa di ieri sera.
"Ah - dice Alessandro come se si fosse ricordato la cosa più importante del mondo, alzandosi - ieri ho trovato il tuo telefono nella tua tasca. C'erano diversi messaggi, ma non li ho letti. Però l'ho caricato, nel frattempo che dormivi"
"Oddio - smetto di mangiare - non dovevi, sei fin troppo gentile"
Mi passa il mio cellulare, io lo sblocco e noto cinque chiamate e diversi messaggi.
Controllo: Elisa ha provato a telefonarmi diverse volte oggi, mentre ancora stavo dormendo.
C'è una chiamata anche da Leo.
Leo! Chissà cos'ha pensato, che non gli ho più detto nulla.
Controllo i messaggi.
Leo: "Buongiorno Ali, tutto bene?", alle 8:30.
"Che fine hai fatto?" a mezzogiorno.
"Dove sei? Stai bene?" alle tre.
Poggio il telefono sul tavolo, fingendo di non aver letto nulla. Davanti al mio amico non voglio neanche rispondere al mio ragazzo.
Continuo a mangiare: "Sei pure bravo a cucinare" commento.
"Oltre cosa?" domanda, punzecchiandomi.
Ridacchio, senza rispondere."Grazie mille Ale, ti devo qualcosa. Ci vediamo, okay?" gli do due baci sulla guancia.
Mi sorride: "Buona giornata"
Apro lo sportello e scendo dalla macchina: ha insistito per accompagnarmi a casa.
Lo saluto da lontano prima di chiudere il portone alle mie spalle, poi correndo salgo le scale.
Arrivo alla porta, tiro fuori le chiavi e la infilo nella serratura, giro.
"Eli, sono a casa" urlo.
Silenzio.
"C'è qualcuno?" chiedo
Sento delle risatine dalla stanza di Elisa: cosa sta succedendo?
Poggio le mie cose in soggiorno, poi cammino per il corridoio: "Eli?"
Esce dalla sua stanza, richiudendo subito la porta alle sue spalle, sistemandosi i capelli: "Sei.. Tornata! Come stai?"
Sono confusa.
"Bene, Alessandro è stato fin troppo gentile. Ma.. tutto a posto?"
"Si, si - inizia, trascinandomi verso il salotto - solo che, ehm - si schiarisce la voce - è venuto a trovarmi Paolo"
"Oh - mi sento subito in imbarazzo - mi dispiace avervi disturbati"
"No, non ti preoccupare.. Ora si prepara e se ne va" sorride
Io mi siedo nel divano, accendendo la tv.
"Ah, comunque - si siede affianco a me - è passato Leo mezz'oretta fa"
"Cosa?" alzo la voce involontariamente
"Ehm, si, ha detto che era spaventato perché non gli rispondevi e non sapeva dove cercarti"
"Stavo.. dormendo" dico, come se dovessi dare spiegazioni a lei.
E ora come glielo dico a Leonardo che ho dormito da quel ragazzo che ci provava con me?
Deglutisco: "Tu che gli hai detto?"
"Che stavi facendo una passeggiata ma non sapevo dove fossi andata"
La abbraccio: "Oh, grazie! Grazie! Senti, io non ho mai dormito da Alessandro, okay?" dico tranquillizzandomi.
Lei annuisce ridacchiando: "Avete solo dormito?" chiede maliziosa.
"Si, si! Cosa credi.." le do una piccola pacca sulla spalla.
Prendo il telefono dalla borsa, vedo un nuovo messaggio di Leo: "dove diavolo sei???"
Mi vengono i brividi, pensando a come gli dovrei raccontare di ieri sera. Non sarebbe molto contento se gli dicessi come sono andate realmente le cose.
Inizio a digitare, velocemente.
"Sto bene amore, ci sentiamo domani" scrivo, cercando di allontanare sempre di più il confronto.
Mi risponde quasi subito: "Dove sei? Ti raggiungo subito.."
Non voglio vederlo ora, non saprei neanche cosa dirgli.
"Sono con Elisa a fare delle commissioni!! A domani topino" invento.
La mia coinquilina, che sta spiando la nostra conversazione, ridacchia: "Sei così spaventata della verità?"
"Stavolta si" confesso.
Paolo esce dalla stanza della mia amica, sistemandosi i pantaloni.
"Amore, sei stata grande come sempre; io va.." si interrompe quando mi vede.
Si schiarisce la voce e vedo Elisa diventare rossa dalla vergogna.
"Io vado a casa, ci vediamo stasera?"
Lei lo raggiunge sulla porta: "Se una sera, da ubriaca, mi sentissi male e un mio amico mi portasse a casa sua e dormissi li, tu ti arrabbieresti?"
Io rimango immobile, aspettando di sentire la risposta.
"Dipende che tipo di amico"
"Se fossimo solo amici, nulla di più."
"Magari un po' mi darebbe fastidio" ammette.
Io imbarazzata cerco di guardare altrove, mentre lei inizia a baciarlo: "Ti amo piccolino, ci sentiamo più tardi"
Lui la prende in braccio, sbattendola al muro e baciandola con tantissima passione: "Non vedo l'ora"
Poi se ne va, salutandomi con la mano.
Suona il telefono.
Leo.
"Non torni a casa stanotte? Cosa è successo?"
Prendo un respiro profondo: alla fine, non ho fatto nulla di male.
Rispondo: "Magari rimango a dormire da Eli.. Domani ti racconto"
Decido che farlo sentire tranquillo ora è fondamentale.
"Va bene"
Spengo il telefono e lo poggio sul tavolino, imponendomi di ignorarlo per il resto della giornata.
"Stasera usciamo?" chiede la mia amica.
"Se deve finire come ieri..." ridacchio, lasciando sottintendere che non mi va di fare after in discoteca.
"Possiamo anche andare semplicemente a cena" inizia sorridendomi.
Sarebbe una buona idea, un buon modo per allontanare il pensiero di Leo e del confronto.
"Gli altri pensavano di andare a mangiare sushi" conclude.
"Oh, si, ci sto!" rispondo stravaccandomi sul divano.
Lei sorride e prende il telefono in mano, digitando un messaggio: "Passeranno a prenderci più tardi"
"Guardiamo un film?" propongo.
Elisa annuisce, afferra il telecomando e inizia a girare tutti i canali in cerca di qualcosa di interessante.
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Senza scappare mai più|| Leonardo Decarli
FanficAlice si è finalmente diplomata e si trasferisce a Milano per studiare comunicazione all'università. Un giorno incontra Leonardo e dal momento in cui i loro sguardi si incroceranno, nulla sarà più come prima. Le loro vite si complicheranno a vicend...