Ci sono qui io

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"Che.. Che cazzo ci fai qui?" urlo.
Sono tranquilla perché tanto c'è Elisa in casa.. credo.
Oddio dov'è Elisa?
Lui mi da uno spintone ed entra nell'appartamento, chiudendosi la porta alle spalle.
"Ho saputo che sei finalmente tornata" mi avvicina a sé e mi prende il mento tra le sue mani.
"Sono fidanzata, mollami" mi ritraggo.
Inizio a camminare all'indietro, cercando di allontanarmi più possibile.
"Cosa?? Non sapevo ci fossimo finalmente messi insieme"
"Porca puttana mollami" urlo esasperata.
Dove diavolo è finita Elisa?
"Eliii" grido con tutta la voce che ho in corpo.
"Inutile che ti sgoli tanto, la tua amichetta é uscita" dice attirandomi a sé.
"Ti prego" mormoro girando il viso in modo da non guardarlo.
Ho bisogno di Leonardo, aiuto.
Inizio a dimenarmi affinché mi lasci, ma continua a stringermi i polsi, sempre più forte.
"Sono tornato a prendermi ciò che è mio" mi sussurra nell'orecchio.
Perché non ho controllato chi fosse prima di aprire la porta? Inizio a tremare, ho davvero paura.
"Ti scongiuro, lasciami" piango mentre lui prova ad avvicinarsi alle mie labbra.
Suona il telefono e non posso rispondere. Chi diavolo è? Qualcuno corra ad aiutarmi!
Riesco a liberarmi e corro in camera, provando a chiudermi dentro.
Chiudo a chiave la porta, prendo il telefono in mano: nuovo messaggio da Leo.
"Ho uno strano presentimento, sono angosciato. Tutto bene?"
Come fa a sapere che sono nei casini? Sembra di avere un collegamento mentale.
Decido di non chiamarlo: Simone saprebbe che sta arrivando qualcuno.
Digito: "Ti prego corri a casa, Simone non mi lascia in pace. La chiave di sicurezza é nell'aiuola rossa"
Poggio il telefono e mi raggomitolo nel letto, continuando a piangere.
Perché non posso essere lasciata in pace, per una volta? Non ne posso più.
Suona il telefono. Merda, ho dimenticato di mettere il silenzioso.
"Due minuti e sono lì, non avere paura"
Cerco di rasserenarmi, sta per arrivare Leo e mi salverà da tutto questo.
Nel frattempo Simone continua a tirare pugni alla porta e urlare.
"Apri, cazzo" grida come non pensavo si potesse gridare.
Mi si raggela il sangue nelle vene. Cosa dovrei fare?
"Vai via.." piango dall'altra parte della porta.
Lui si zittisce un secondo e sento la serratura del portone, che si apre.
"Che cazzo ci fai qui?" urla Leo.
Simone sta zitto, non so cosa devo immaginarmi.
Decido di rimanere in camera, ho troppa paura di uscire.
"Dove é Alice?" domanda Leonardo infuriato.
"Quella puttana..." dice Simone.
Sento il suono di un pugno: "Non osare chiamare così la mia ragazza" grida Leo.
"È in camera sua"
Io non so se aprire la porta o no: "Sono qui, sto bene" dico senza uscire.
"Questa non la passerai liscia figlio di troia" dice il mio ragazzo.
E sento dei colpi; non so cosa stia succedendo, ma so per certo che le cose stanno andando male.
"Se non vuoi prenderne altre e finire in prigione, vedi di sparire. E non farti vedere mai più" urla.
Sento dei passi e credo che Simone se ne stia andando.
Io giro la chiave ed esco correndo, vedo Leo con gli occhi iniettati di sangue, tutto rosso e con le vene che gli stanno per esplodere.
Appena mi vede, si rilassa.
Mi scende una lacrima: "Leo.." mormoro.
Lui mi accarezza i capelli e stampa un bacio sulla fronte.
Poi lentamente chiude la porta, tornando poco dopo da me.
Mi abbraccia e io dimentico il resto, provo a non pensare più a nulla. Sprofondo nel suo petto e nel suo profumo.
"Ci sono qui io" sussurra stringendomi ancora di più.
"Mi dai la mano?" chiedo scoppiando di nuovo a piangere.
Lui mi porge la sua mano, io la stringo più forte che posso con la mia, e le guardo stringersi.
Con la mano libera, mi asciuga le lacrime e poi mi alza il viso con le dita e mi stampa un bacio sulle labbra.
"Grazie.." dico.
Non riesco ad esprimere tutta la gratitudine che provo nei suoi confronti, in questo momento come non mai.
La porta si apre e mi terrorizzo per un secondo, poi vedo Elisa.
Continuo a stringere Leo mentre lei ci guarda confusa.
"Ehi.." dice tutta tranquilla.
Vede che ho pianto, si avvicina e mi accarezza i capelli: "Che è successo?"
Leo prende la parola e le racconta cosa è successo.
"Ancora? Domani lo denunciamo, va bene?" grida Elisa, quando Leo finisce di parlare.
Io annuisco, tremando.
"Cosa vuol dire 'ancora'? Ci aveva già provato?" mi chiede il mio ragazzo con occhi presi dallo sconforto.
"Più o meno.." mormoro.
"Cosa?" sembra arrabbiato.
"Poi ti spiego" cerco di chiudere il discorso, c'è Elisa qui davanti e mi sento a disagio.
"Vuoi che resti con te?" domanda stringendomi la mano.
"No.. Tranquillo - inizio rivolgendomi a lui, poi dico a Elisa - Eli, io stasera non esco più."
Lei mi guarda storto, poi annuisce: "Rimango con te, sono anche stanca.."
Vedo che Leo sorride, immagino che non si fidi a lasciarmi da sola.
"Allora io vado, scrivimi subito per qualunque cosa, promesso?"
Io annuisco: "A domani".
Lui mi sorride, stampa un bacio sulle mie labbra: "ciao amore".
Lo accompagno alla porta, lui esce e lo guardo mentre scende le scale.
Poi chiudo la porta, raggiungo Elisa sul divano e mi siedo anche io affianco a lei.
"È proprio cotto eh.." dice
"Cosa?" domando, ero completamente nel mio mondo.
"Leo, dico.. É proprio innamorato, si vede"
"Sul serio?" mi gaso.
Lei ride e annuisce.
"Da cosa si vede?" chiedo emozionata.
"Da come ti guarda, le parole che ti rivolge e anche solo come ti stringe la mano."
Io sorrido, abbasso lo sguardo imbarazzata: "Se non ci fosse stato lui non so come sarebbero andate le cose.." mormoro.
"Ti giuro che questa volta Simone la pagherà".
Oggi non ho paura di ciò che possano fargli: si meriterebbe tutte le cose peggiori.
"Domani lo voglio denunciare" dico.
Lei sorride e mi porge la mano: "Andremo insieme".

Senza scappare mai più|| Leonardo DecarliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora