Tradimento

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LinceRossa
"Tu!" esclamo, sentendo già un nodo al petto.
PiedediQuercia si allontana, liberando così FuriadiPantera, che si rialza e mi si avvicina a corsa.
"FuriadiPantera!"
Mi volto e vedo StellaSpedita scendere nella conca, mentre osserva truce PiedediQuercia. Ha un brutto graffio alla gola.
"Andate." riesco a dire alla gatta nera, con tono autoritario.
Lei si allontana, e con il suo leader risalgono la conca.
So che sono lì nascosti in caso mi ritrovassi in pericolo.
Cerco di ignorare il fatto che ci stanno guardando.
Torno a guardare PiedediQuercia, che tiene bassa la coda e le orecchie, con un'espressione seria.
"N-noi ci fidavamo di te... Io mi fidavo di te!" urlo rizzando il pelo sul petto.
Lui si avvicina piano, fin che non si trova a due code di distanza da me.
"Non avvicinarti di più!" urlo piangendo.
I suoi baffi tremano, e gli occhi luccicano di lacrime. "LinceRossa... Io non volevo..."
"Sei sempre stato una spia. Un infiltrato!"
"Sì ma... Lascia che..."
"Sono sempre stata gentile con te. Mi sono fidata quando altri non lo facevano. LucediFuoco aveva ragione... PanteraNera aveva ragione..." mormoro infine cercando di non farmi sentire e riferendomi ad altro.
PiedediQuercia sospira, rispondendo con voce tremante: "Mi dispiace... Io non appartengo al Clan della Tenebra, ma fa parte di me..."
Alzo la testa di scatto verso di lui, sguainando gli artigli, e ringhio: "Chi sei tu?!"
PiedediQuercia mi guarda dritto negli occhi. Sembra combattuto... Poi si siede, stringendosi nelle spalle e tenendo la testa bassa. Inizia a parlare, con la voce carica di dolore: "Una volta tu mi chiamasti Quercia... Ma non è quello il mio vero nome. È..." Colgo un conato da parte sua, e poi continua: "Soulless."
"Che vuol dire?"
"Vuol dire... Senz'anima."
Trattengo il respiro.
Lui va avanti: "Non sono nato nella foresta, ma le appartengo. Mia madre è una micia domestica, si chiama Siria. Mio padre invece era un gatto di qui. Apparteneva al Clan del Fiume. Spesso veniva a trovarci, nonostante gli fosse impedito, e ci raccontava della sua vita. Diceva di essere un guerriero formidabile. Si chiamava BrinadiFalco, ma poi è morto, mesi dopo la mia adozione da parte di un Bipede. So che mia madre era di nuovo incinta durante l'avvenimento, ma io non sono più entrato in contatto con lei. Il Bipede che mi adottò non era come tutti: in casa sua teneva, dentro delle cose di vetro liquidi di strani colori, e c'erano altri animali con lui, tutti chiusi in gabbia e tenuti al buio. A volte ci inniettava quei liquidi nelle vene, e... Non so... Impazzivamo, e finivamo per diventare spietati. Avevo fatto amicizia con il suo cane, ma poi ci ha costretti a combattere sotto l'effetto di quella cosa... E l'ho ucciso... Ma non volevo. Lui era matto. Avevamo dei nomi orribili... E io ero solo un cucciolo. Sono rimasto con lui nel mio primo anno di vita, poi altri Bipedi sono entrati in casa sua, hanno scoperto tutto e lo hanno portato via. Stavano per farlo anche con noi animali, ma io sono riuscito a scappare. E sono venuto qui. Poi un gatto del Clan della Tenebra mi ha trovato e mi ha portato da StellaOscura. Con me si comportava benissimo, e non ho potuto fare a meno di raccontargli la mia storia. Quando mi presentò a StellaCandida... Un gatto della Neve mi offese sul mio ex-status da micio domestico, mi tirò un colpo, e io..." Inghiotte la bile "Mi prese così... Non so perché... E mi rivoltai, uccidendolo con due semplici colpi. E StellaCandida fu... soddisfatta... Diceva che ero un ottimo acquisto." Scuote la coda, deglutendo un nodo in gola. "Ma agivo troppo e pensavo poco. Così mi hanno addestrato a essere riflessivo, e strategico. Ci vollero lune affinché la mia mente si calmasse, mentre io cercavo di dimenticare il mio passato. Alla fine dell'addestramento, io ero il guerriero più temuto del Clan, il più spietato... e il più falso. Sapevo fingermi benissimo un ingenuo e uno che voleva ribellarsi al suo Clan. Ero... Sono l'arma di StellaCandida. Dovevo eliminarvi dall'interno."
Drizzo le orecchie, capendo, e snudo le zanne. "Tu... Tu hai ucciso ZampaIntrepida!"
PiedediQuercia abbassa la testa, e annuisce lentamente.
"E..." continuo io, sentendo i brividi sotto il pelo "Hai ferito PiedediGrillo..."
"Sì."
Soffio. "OcchioAzzurro non è tuo fratello?"
"No. Dovevo fingermi realmente parte del Clan della Tenebra."
"Quando i nemici prevedevano le nostre mosse... Eri tu a dirglielo."
"Io..."
"Io mi fidavo di te!" grido, con i lucciconi agli occhi. "E invece mi hai mentito per tutto questo tempo."
"Inizialmente era tutta una falsa." ribatte lui "Ma poi mi sono affezionato al tuo Clan."
Scuoto la testa, trattenendomi dal piangere. Non voglio più ascoltarlo. "Come posso fidarmi di te? Mi hai appena detto che sei un ottimo bugiardo."
"Perché io..." inizia guardandomi negli occhi. I suoi danzano tra i lucciconi. Ma non finisce la frase, e abbassa la testa.
Le schegge continuano a ferirmi il cuore. Per un attimo mi porto una zampa al petto, per controllare che non vi sia del sangue. Forse la mia emorragia è interna, e mai si curerà.
Prendo un respiro profondo, tentando di avere la voce ferma dico: "Vattene."
PiedediQuercia mi guarda un attimo, come se sperasse che stia scherzando.
Poi sospira e dice: "Avevi detto che se ti avessi tradito, mi avresti cercato ovunque e mi avresti cavato gli occhi." Fa qualche passo avanti, lentamente e attento.
Mi volto verso di lui, squadrandolo: lo odio... lo amo... ma non posso perdonarlo.
Mi avvicino a passi lunghi, stringo i denti, gli arrivo al petto. Mi alzo sulle due zampe, sollevo gli artigli e glieli struscio sul muso di scatto.
PiedediQuercia sibila dal dolore, mentre io torno sulle quattro zampe e indietreggio di poco.
Lui alza la testa e mi guarda: ha un profondo graffio in mezzo agli occhi, che parte da sopra l'occhio sinistro fino a sotto quello destro. Il sangue gli scende copioso sul naso.
Si tasta la ferita, macchiandosi la zampa di rosso scuro.
Mi lancia un'occhiata confusa.
Io trattengo le lacrime e il tremito delle labbra. "Non provare mai più a guardarmi." gnaulo. "Vattene."
PiedediQuercia abbassa le orecchie, distogliendo veloce lo sguardo, si volta e corre nel territorio del Clan della Neve.
Lo guardo sparire, poi mi giro e velocissima imbocco la via di casa. Mentre corro scoppio in lacrime.
Io non posso crederci... È impossibile... È un incubo? No, è tutto maledettamente reale!
Lancio un grido di disperazione, contro il fato, contro me stessa, contro di lui.
Questa è la punizione del Clan della Stella.
Alzo la testa al cielo, rizzando il pelo. "Perché? Se doveva finire così perché ci avere fatti incontrare?"
Nessuna risposta.
Ma la colpa è mia. Pensavo davvero che avrebbe rinunciato a tornare al suo Clan. Sapevo che comunque non potevamo appartenere allo stesso.
Correndo vado a sbattere contro qualcuno. Alzo la testa. "Mamma..."
Lei mi guarda preoccupata, e mi lecca tra le orecchie. "Che hai, tesoro?"
Scoppio in singhiozzi e affondo il muso nel pelo del suo petto. "PiedediQuercia..." balbetto "Io mi fidavo... E lui mi prendeva in giro... Ha ucciso ZampaIntrepida!" grido.
MantoMoro continua a leccarmi dolcemente. "Piano, LinceRossa. Calmati."
"È colpa mia." miagolo "Ma io pensavo che mi amasse. Io lo amo, mamma." ammetto ad alta voce.
"Che succede?" sento dire.
Alzo la testa e scopro SguardoDuro a guardarmi, col pelo ritto.
"Papà..."
"Chi ami? PiedediQuercia?"
"Lui è un traditore." mormoro.
Papà soffia. Gli occhi scintillano di furia.
"Papà... Non fare sciocchezze..."
Lui si siede e fa un respiro profondo, poi inizia a leccarmi sul muso.

Rientrando al campo cerco di non incrociare lo sguardo di nessuno.
AcquaBianca si avvicina, e anche MantoArgenteo, anche se arrivano da due parti opposte e non si guardano.
"Tutto bene?" mi chiede preoccupata MantoArgenteo.
Scuoto la testa, e trattengo nuove lacrime. "PiedediQuercia..." biascico.
"Dov'è?" fa AcquaBianca.
"Era una talpa. Non ha mai tradito il suo Clan..." dico alla fine.
Sento che entrambe trattengono il respiro.
"Mi dispiace..." mormora AcquaBianca, che forse ha sofferto molto più di me per un dolore del genere.
Mi struscio contro di lei, però mi allontano. "Scusatemi..." e le lascio sole.
Guardo la tana degli sciamani, e un moto di rabbia mi spinge a entrarvi.
Vedo OcchioAzzurro, ringhio e gli balzo addosso, graffiandogli le spalle.
"Lui ha un'anima! Ma è stata plagiata in modo malvagio!" ringhio in preda alla pazzia del dolore.
OcchioAzzurro sembra capire, e ghigna sadico, poi scoppia a ridere malignamente. "Tutte le coccole che ti faceva erano falsità. Lui è stato creato per essere un mostro. E non dire che non lo è, perché tu conosci solo l'imitazione falsa di lui."
Sento il cuore sanguinare di nuovo, e brucia.
SognoOscuro mi tira per le spalle. "Basta, LinceRossa!"
Le lancio una zampata e lei va a sbattere contro la parete.
"Perché te la prendi con me?" sghignazza OcchioAzzurro "È colpa tua che ti sei fidata così ciecamente."
Lo guardo e mi rendo conto che ha ragione.
NuvolaCristallina, che è tornato con BiancoSiero, gnaula: "Ora esci."
Mi allontano verso l'uscita, ma prima mi fermo a guardare BiancoSiero. "Hai una cura?" chiedo indicando il mio cuore.
Lo sciamano sospira, e d'un tratto il suo sguardo si fa tristissimo. "Magari..."

Corro al nido, e trovo MusoMacchiato con suo figlio. "Vieni."
Esco e lui mi segue fino a un punto isolato.
Si siede davanti a me. "Che c'è?"
Lo guardo con severità. "PiedediQuercia è un traditore."
Lui abbassa le orecchie e sgrana gli occhi. "S-sul serio?"
"Sì." Mi avvicino a testa alta verso di lui, poi gli lancio una zampa sul naso, e lo atterro, tenendogli una zampa sul muso per spiaccicarlo a terra.
"Che fai?" gnaula MusoMacchiato.
"Ti ha mai detto niente? Ti ha mai convinto a passare dalla sua parte? Ti ha minacciato?"
"No! No, mai!"
"Di' la verità." ringhio.
"È vero. Questo è uno shock anche per me."
"Ti ha mai minacciato?"
"No!"
Lo libero e si tira su. Mo siedo e abbasso la testa.
"Mi ha aiutato ad addestrarmi quando te ne sei andata. Era bravissimo e gentile. Lo consideravo un fratello..."
"Ha ucciso lui tuo fratello! Ha ucciso lui ZampaIntrepida!" grido rizzando il pelo.
MusoMacchiato abbassa le orecchie di nuovo, con un'espressione di puro sconforto. Scuote la testa, e deglutisce.
Pian piano, di fronte a quella tristezza, mi calmo.
Inizio a leccarlo sul muso, per confortarlo.
Mi volto e vedo TigreBianca, che si era fermato ad ascoltare.
Ha un luccichio negli occhi, lo stesso che aveva poco fa papà: vendetta. Vuole vendicare chi amava. Vuole vendicare ZampaIntrepida, che era suo apprendista.

Autrice
Non dico niente. Spero solo che il capitolo vi sia piaciuto.
Ora vado a nascondermi.

Warrior Cats: Alla Ricerca Dei ClanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora