Fuga dall'oscurità

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PanteraNera
"Ti dico che è una volpe."
"È un coyote."
"Una volpe!"
"Un coyote! Dove la vedi la coda folta?" ribatte Alad'Aquila indicando la costellazione canina sopra di noi.
Guardo meglio, accorgendomi che ha ragione.
Lei capisce e sghignazza. Poi mi tocca la coda con la zampa. "Questa è una coda folta."
Le lancio una zampata sul muso. "Non toccarla!"
Poi ridiamo.
SanguediGhiaccio alza la testa dal lago, con i baffi bagnati, e miagola: "Quella roba è incredibile! Mi sento fortissima e non ho mai fame. Anche se non cura la sete. Ma comunque grazie della condivisione."
FalcediLuna scuote i baffi. "Di niente. E comunque dovete stare al passo con noi se volete accompagnarci."
"Ma quanto manca ancora?"
"Non molto." rispondo io, mettendomi sulle zampe. "Ma sbrighiamoci. Non vedo l'ora di tornare." Non solo perché sono impaziente di terminare ciò che ho incominciato, ma anche perché LucediFuoco mi manca da impazzire. Mi manca fin dal momento che gli ho dato le spalle per allontanarmi. Chissà come sta? E cosa sarà successo nella foresta in queste lune?
FalcediLuna alza la testa e prende un respiro profondo. "Lo sento. È vicinissimo."
"Sì, lo so." Riconosco la strada percorsa all'andata. Tuttavia, i ricordi della vita di StellaRossa sono più utili. I miei nonni hanno trovato insieme la loro nuova casa passando per questa strada, e so che presto sbucheremo sulla rupe di Pietre Alte.
Lo spirito di Attila fuoriesce dal mio corpo e mi si siede vicino. "Ci sei quasi."
Faccio piccole fusa. "Sai, è anche grazie a te."
Lui mi guarda con un occhio azzurro, incuriosito.
"Sono forte anche grazie a te."
Attila sbuffa, alzando gli occhi al cielo. "Io sono qui solo per aiutarti nelle scelte e guidarti. La forza è tua."
"Era un complimento?" Ignoro il suo sbuffo e mi avvicino un po'. "Dopo tutto questo, meriti un posto tra gli antenati."
Attila mi guarda di nuovo, ma non dice niente. Tuttavia i suoi occhi scintillano di gratitudine.
"Già il fatto che vuoi cambiare significa molto."
Attila guarda prima me, poi verso SanguediGhiaccio. "È bello avere una discendenza. StelladiSangue ha avuto una buona idea riguardo ai legami. Ma ricorda che un giorno tutti sarete parenti."
"Quando quel giorno arriverà, ci penserà il leader. Ora viviamo il presente."
"Già. E ricordiamo il passato ma andiamo avanti."
Annuisco. "Prima eri un micio domestico?"
Attila rizza il pelo, ruggendo piano.
"Scusa."
"È che... I mie fratelli non erano... come i tuoi. Giocavamo insieme ma... erano dei prepotenti. E io, come puoi vedere, sono di taglia piccola, e da cucciolo ero assai minuto. E loro ne approfittavano. Mia madre mi amava, forse era l'unica."
"Come si chiamava?"
"Mela Cotogna. O solo Cotogna."
"Mi spiace per la tua infanzia."
Attila fa per rispondere, ma poi rizza il pelo, drizzando le orecchie. "Chi..."
"Assassino!"
"Traditore..."
Attila balza in piedi, con gli occhi che scheggiano tutto intorno a sé.
"Attila..." miagolo spaventata.
Poi un dolore acuto mi colpisce la coda, e Attila urla mentre io soffio. Una zampa enorme e bruna ha afferrato la sua coda, graffiandola.
"No!" grida Attila.
"Attenta!" sento urlare da SanguediGhiaccio.
Quando mi volto mi accorgo che una gattaccia screziata insanguinata ha alzato la zampa per colpirmi.
Rapida mi abbasso e schivo il colpo, poi contrattacco e le graffio il petto.
La gatta sanguina più copiosamente e si mette a tremare, poi ringhia e balza, ma rimanendo sul posto, e una volta a terra vi si immerge come uno spirito, sparendovi all'interno.
Trattengo il respiro, sconvolta. Chi sono questi dissidenti malvagi?
Un corpo mi travolge, buttandomi a terra e facendomi urtare così forte il terreno da togliermi il respiro.
Con la guancia appiccicata all'erba, scorgo Attila bloccarsi e boccheggiare, mentre un soriano scuro lo colpisce al muso.
Sento dolore, un dolore terribile, e l'odore del sangue... il mio sangue! Cavolo che sta succedendo?!
Il dissidente sopra di me è un soriano color grigio scuro, dal pelo sudicio e arruffato, e con profondi tagli sul corpo.
Sono troppo profondi, mortali, come può resistervi?!
Il soriano ghigna malvagiamente, sguaina le zanne e si avvicina minaccioso alla mia gola. Mi divincolo ma non riesco a liberarmi: è troppo forte. I suoi artigli mi feriscono le spalle.
Sta per azzannarmi, quando una zampa bianca colpisce il dissidente, liberandomi.
Il soriano rotola via, con gli occhi spalancati per la sorpresa.
Alad'Aquila balza su di lui, bloccandolo a terra con uno sguardo severo e determinato. Posa le zampe anteriori sul nemico, una sulla spalla e una sulla gola, mentre con una posteriore gli blocca l'altra zampa. Sguaina gli artigli e ringhia, poi gli si avvicina all'orecchio, gnaulando: "Qui l'unico traditore sei tu." Lo morde a un orecchio, torcendolo e facendolo urlare, mentre il soriano la colpisce goffamente con gli artigli posteriori.
Poi la gatta, con le cosce sanguinanti, lo libera, e questo fugge nel terreno.
"Stai bene?" le dico strusciandomi contro di lei. Mi accorgo che anche la sua coda sanguina.
Alad'Aquila trema, mi lecca la guancia ferita e risponde: "Sto bene. Ma dobbiamo fare attenzione. Tu sei la reincarnazione di Attila. Se lui viene colpito, automaticamente ti ferisci anche tu e viceversa."
"Ma cosa sono? Perché possono toccare Attila? E perché rientrano nel terreno?" chiedo terrorizzata.
In quello stesso momento un soriano scuro e bianco, dallo sguardo di ghiaccio, decide di affrontarci.
"Chi è?" squittisco terrorizzata.
Il dissidente ringhia, e Alad'Aquila risponde allo stesso modo, con uno sguardo di rabbia pura.
"Bene, bene, bene..." fa il soriano "La mia figlioletta." fa guardandomi.
"Cosa?"
Alad'Aquila mi si mette davanti, con la coda guizzante a destra e a sinistra.
Il soriano balza, e Alad'Aquila lo raggiunge in aria, e i due gatti rotolano nella polvere.
Io percepisco dolore, dolore in tutto il corpo.
Cerco Attila, che sta affrontando il soriano scuro con fierezza.
"SanguediGhiaccio..." chiamo.
La gattina mi si avvicina veloce.
"Dobbiamo aiutare Attila. Dov'è FalcediLuna?"
"Se la sta cavando bene."
Vedo la mia amica lottare contro... "FioccoBianco..."
SanguediGhiaccio mi spinge verso il mio antenato. "Ce la farà. Ma lei non deve raggiungerti."
Zoppico in aiuto del gatto dalla zampa bianca, e fronteggio il grosso demone.
Questi mi osserva con uno sguardo ambrato. Assomiglia troppo a PiedediQuercia... perché?
"Quindi mi basta far fuori lei." fa il dissidente indicandomi.
"Ha pur sempre un'anima sua." ribatte Attila "Ti ho già fatto fuori una volta, StelladiTigre, posso farlo di nuovo."
"Ho già la pancia aperta. Cos'altro puoi farmi?" ringhia l'altro.
Attila non perde il contegno. Mi si avvicina e rientra nel mio corpo.
StelladiTigre ringhia. "Codardo."
Ma io ora mi senti più forte. Sento salire un'ira terribile e distruttiva, e so di poter vincere.
StelladiTigre scatta in avanti, ma io scarto e lo evito.
Il dissidente si volta con uno scintillio di paura negli occhi. Ma continua a gnaulare e torna all'attacco. Inizialmente sembra voler attaccare dall'alto, ma poi si butta per farmi lo sgambetto.
"Eccellente." ride Attila nella mia testa.
Balzo e gli graffio tutta la schiena.
Quando StelladiTigre rimane accucciato e io atterro, gli tiro un calcio nel sedere. Un colpo debole, ma che lo fa vacillare in avanti.
Mi volto e gli mordo la coda, buttandolo a pancia in su.
Gli salgo addosso, mentre inizia a boccheggiare dalla paura "e dal ricordo."
Attila...
Sento che il mio antenato esita, spinto da un fortissimo desiderio. Poi lascia perdere.
Tuttavia, StelladiTigre deve capire.
Mi tolgo da sopra di lui, ringhiando: "Non ti dimenticherai così facilmente di me."
Il soriano spalanca la bocca sorpreso.
Si tira su e fugge nel terreno.
Alad'Aquila, sanguinante quanto me, sta prendendo a zampate il muso dell'altro soriano, fin che questo non fugge come gli altri.
FalcediLuna si è liberata di FioccoBianco, che sta fuggendo verso di noi.
Mi si ferma di fronte e ghigna.
Mi preparo per lottare, ma SanguediGhiaccio mi fa da scudo e la intrappola assieme a FalcediLuna, che è alle spalle della gatta bianca.
Prendo un respiro per calmarmi, quando un grosso gatto grigio dalle zampe nere mi arriva di fronte, guardandomi dall'alto al basso.
Mi metto in posizione di attacco, ma lui rimane dritto. "Povera PanteraNera. Il Clan della Stella ha già deciso il tuo cammino. Non hai scelta. Tu non puoi far altro che attenerti al loro volere."
Appiattisco le orecchie, mostrandogli i denti. "StelladiGhiaccio..."
"Sì, sono io. Ex-leader del Clan della Neve." Inizia a camminare intorno a me, squadrandomi "Non sei stanca di fare quello che ti dicono?"
"Loro fanno le profezie, e sta a noi decidere se seguirle o no."
"C'è chi invece pensa di essere costretto a seguirle. Pensi che LucediFuoco sia come te? LinceRossa e TigreBianca?"
"Tu non sai niente di loro." gnaulo "Non sai niente di me!"
"C'è chi invece approfitta di essere un prescelto, per la gloria." Mi lancia un'occhiata interessata. "E tu? Perché lo fai?"
"Perché voglio vivere in pace! E voglia che questa serie infinita di morti termini. Sono inutili! Perché fare la guerra quando si può aspirare alla pace?"
"PanteraNera... Per favore, sii ragionevole. Sei molto intelligente. Tu davvero pensi che ci sarà una pace un giorno?"
Rizzo ancora di più il pelo.
"No. Ecco la risposta. Non ci sarà mai. Tu prendi parte a una profezia. Ma così altri prima di te: come StellaRossa, StelladiFuoco, StellaBlu... E così continuerà per sempre. Ci sarà sempre qualcuno che spinge a creare profezie."
"Sì. Creature malvagie. Come te!"
"Tu non sai cosa ho provato!" ringhia lui.
"Scommetto che è tutta colpa di tua sorella!" dico ironicamente, già pronta a difendermi. Perché so che fra poco mi balzerà alla gola.
"Nessuno ha mai visto il mio talento! Ho dovuto diventare leader di un altro Clan per mostrarlo."
"Sarai anche potente. Ma ragioni ancora come un lattante."
Sguaina gli artigli... "Mia sorella... Tutti rivedevano in lei nostro nonno. Io volevo diventare leader, ma dicevano che lei era migliore."
"Forse era vero?"
Fa un passo avanti, tremando. "Lei avrebbe preso il potere, e io sarei stato solo un semplice guerriero. Come potevo superarla?"
"Sai, non si trattava di lei che era migliore di te." Mi accuccio "Ma di te che non ti impegnavi a essere bravo in qualcosa!"
Un ruggito e alza una zampa saltando.
Faccio per difendermi, ma qualcuno mi spinge via, facendomi rotolare più in là.
Quando mi alzo vedo StelladiGhiaccio sanguinante al petto, e una gatta nera dalle zampe bianche lì distesa.
"FuriadiPantera?"
"PanteraNera!" sento urlare.
Alzo la testa. "LucediFuoco!" È proprio lui. Il mio caro LucediFuoco! Sta... combattendo. Contro un guerriero grigio dal pelo inspido.
Mi accuccio sulla mia amica. "Svegliati."
Respira, e ha un graffio alla spalla. Ma non sembra grave. Scuote le zampe, come se stesse facendo un incubo.
Almeno sta... bene.
Ma mentre la guardo lì, svenuta, e dolente, solo per aver salvato la vita a me... Sento crescere la rabbia.
"FuriadiPantera..." sento gemre. Percepisco il pelo ritto di Alad'Aquila contro il mio.
"Perché combattiamo?" chiedo di getto.
Alad'Aquila mi guarda seria, ma comprensiva. "Per evitare che le persone che hanno scelto un cammino sbagliato sottomettano chi sceglie un cammino giusto."
"E cosa importa?!" sbotto "Tanto ci saranno sempre creature così. E noi continueremo a combatterle. E se ne sconfiggiamo una, ne arriverà un'altra. Non esisterà mai un momento di pura pace. Ma se li lasciassimo fare, loro sì che avrebbero la possibilità di regnare malvagiamente."
"Non dire sciocchezze!" fa lei dura "Anche se uno di loro avrebbe la meglio su una battaglia, nel suo regno del terrore ci sarà sempre qualcuno dal cuore puro che si ribellerà."
"E allora ci saranno altre guerre."
"La vita non è fatta solo di guerre, ma neanche solo di pace. La vita è un miscuglio di opposti. Ogni cosa ha una parte positiva e il suo opposto negativo. Nessuno è buono o cattivo, è chi sceglie di essere. E anche se una cosa sembra brutta per te, per qualcun altro sarà bella. Ognuno di noi ha idee differenti, che portano a conflitti. Ma se tutti fossero uguali, il mondo non sarebbe vario ma monotono... Sarebbe... una prigione." dice infine rabbrividendo.
Rizzo il pelo ringhiando, e le urlo sul muso: "Beh, e i Bipedi? Loro sono cattivi!"
Alad'Aquila abbassa le orecchie, con gli occhi lucidi. "N-non dire così, per favore..."
"Ho visto come mantengono le loro città, i loro nidi, e come trattano la natura. Sono cattivi e menefreghisti!"
"Questo non è vero!" ringhia lei "Come i gatti, anche loro non sono né buoni né malvagi. Ogni creatura è così. Pensi che le volpi siano tutte ladre? Beh, è sopravvivenza, si comportano come voi."
"I Bipedi hanno ucciso Shadow!" piango. "Se non fosse stato per loro, lui sarebbe ancora vivo!"
"È stato un solo Bipede, PanteraNera. E i tuoi ex-padroni? Ti hanno trattata bene..."
"Servivo solo ad allontanare i topi."
"Non dire così..."
Ma un ghigno si forma sul mio muso. "Non ci si può fidare di nessuno." Ho degli spasmi alle orecchie e alla bocca. "Ucciderò gli assassini!"
Alad'Aquila scuote la testa, con gli occhi colmi di pena e terrore.
Non m'importa se ha paura di me. Devo far paura. Sono stufa delle sofferenze inutili. Farò fuori chi non merita la vita e solo così potrà regnare la pace. "Porterò una pace duratura..." ringhio sorridendo.
Alad'Aquila boccheggia: "PanteraNera... Tu non stai bene..."
"Oh, io sto benissimo!" faccio alzando la testa e sorridendole, poi mi pulisco la zampa dal sangue, assaporandone il sapore. "Sta per arrivare una nuova era, dove i Bipedi spariranno, le volpi, i tassi e gli orsi non ci minacceranno, e i gatti buoni regneranno."
"Sarebbe una tirannia felina."
"No... Sarebbe la pace."

Warrior Cats: Alla Ricerca Dei ClanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora