Capitolo Speciale: L'una parte dell'altra

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PanteraNera
Io e le mie amiche ci siamo lasciate la città alle spalle da giorni ormai.
Abbiamo preso una strada differente, passando per una zona rocciosa con un dirupo.
"SanguediGhiaccio, sei sicura che sia una scorciatoia?"
La gattina nera annuisce. "Sì sì sì. Fidatevi di me."
Lancio un'occhiata insicura a FalcediLuna, che mi fa l'occhiolino e continua a seguirla.
"Ok, ma sbrighiamoci, si sta alzando la nebbia." dico vedendo i banchi bianchi diradarsi.
"Forse siamo sopra a un fiume." fa FalcediLuna appiccicandosi alla parete di roccia per evitare di cadere.
In breve però, la nebbia ci avvolge, e non riesco più a vedere le mie amiche di fronte a me.
Fortunata arrivo subito su una piattaforma, così non rischio più la caduta.
Ma non sento più l'odore delle altre. "FalcediLuna! SanguediGhiaccio!" chiamo.
Ho paura a muovermi, perché vedo solo il mio naso.
"Ehi! Dove siete?"
Ancora nessuna risposta.
Mi siedo per riflettere su cosa fare.
"PanteraNera?" sento dire.
Ma questa voce... Non sono le mie amiche...
Tengo le orecchie dritte e muovo piano la testa per cogliere il possessore di quella voce.
Poi in un punto davanti a me la nebbia si dirada, e vedo una sagoma chiara avvicinarsi.
Scatto in piedi, sugli attenti.
"PanteraNera."
"Chi sei?"
La sagoma si fa più vicina, fin che la distinguo: è una gatta a pelo corto, molto giovane e di piccola statura, dal bel manto giallo, col bocca, petto e pancia bianchi. È tigrata di marrone sulla schiena, la coda, la testa e le guance.
Mi sorride amichevole e scuote le orecchie. "Ciao, PanteraNera."
La guardo di sottecchi, studiandola.
"Sono io." fa lei.
Continuo a osservarla. Ma non mi viene in mente niente.
"Proprio non sai chi sono?" chiede delusa, abbassando le orecchie tigrate.
"Mi spiace." miagolo.
Lei sbuffa e soffia sul suo ciuffo marrone: è lungo come il mio, ma lei lo porta dalla parte sinistra del muso.
"Allora, chi sei?"
Mi guarda un attimo, come se stesse riflettendo, poi rizza la coda. "Mi chiamo Alad'Aquila."
"Piacere." faccio, sempre confusa. "Senti, hai mica visto due gatte nere? Le ho perse di vista."
"Intendi FalcediLuna e SanguediGhiaccio?"
"Le conosci?" chiedo. Ma chi è lei?
"Certo. Vieni con me." fa dandomi le spalle.
"Aspetta. Va' piano." chiamo, accorgendomi che è intenzionata a correre.
Alad'Aquila mi sorride e si raddrizza, poi iniziamo a camminare nella nebbia, l'una di fianco all'altra.
Mi muovo con prudenza, ma Alad'Aquila dice: "Tranquilla, non cadrai."
Decido di fidarmi.
"Allora," inizio, decisa a capire chi è questa gatta che mi conosce "perché mi conosci?"
"Ti ho sempre seguita, PanteraNera."
"Come?" faccio spaventata.
"Cerco sempre di starti vicina quando ne hai bisogno, come ora."
"E perché ti fai vedere solo adesso?"
Lei si volta. "Perché volevo parlarti a quattrocchi, basta aspettare."
La guardo con timore... "Sei una solitaria?"
"Solo di carattere."
"Il tuo Clan?"
Alad'Aquila emette fusa divertite. "Ne ho uno."
"Ok... Per caso sei una sciamana?"
"No." risponde continuando con le fusa "Sono una guerriera."
"E come fai a seguirmi sempre? Persino quando ero rinchiusa nella caverna? Sei una gatta del Clan della Stella?"
"No!"
"E allora chi e cosa sei tu?"
Alad'Aquila si ferma, tornando a guardarmi. I suoi occhi splendono come i miei, ma i suoi sono marroni.
"PanteraNera..." inizia per poi bloccarsi. Si siede e continua dopo un sospiro: "Dalla nascita di una creatura, qualcuno le starà sempre vicino."
"Perché?"
"Per aiutare e mostrare la luce nei momenti oscuri. Per guidare."
"Perché?"
"Perché ognuno di noi ha un destino che può scegliersi, una propria avventura. La strada è piena di bivi ovunque, ma tu sceglierai una sola di quelle, e quando vorrai, seguirai il tuo cuore."
Mi siedo anch'io, curiosa.
"Ovunque andrai qualcuno sarà con te. Altri invece ti saranno contro. Altri ancora saranno mandati a proteggerti da parte di qualcun altro."
"Che vuoi dire?"
"FalcediLuna, SanguediGhiaccio... FuriadiPantera, CuorediLupo, MantoArgenteo e altre..."
Strabuzzo gli occhi. "Le hai mandate tu? Per proteggermi?"
"Te e gli altri."
"Perché? Chi sei tu?" ripeto sbattendo una zampa per terra.
Alad'Aquila abbassa le orecchie, come se avesse paura di rispondere. Alla fine dice: "Io sono la tua... guardiana."
Mi siedo di nuovo, sorpresa. "Davvero? E il Clan della Stella?"
"Io non ho a che fare con loro. Ho chiesto a FalcediLuna e le altre di tenerti d'occhio da parte mia. Alcune forse nemmeno si ricordano di me. Avevo bisogno di loro per aiutarti, perché io non potevo intervenire direttamente sempre. Volevo aspettare il momento giusto."
Abbasso la testa, pensierosa. La mia guardiana...
"Non proprio una guardiana." fa lei, come se mi avesse letto nel pensiero "Diciamo..." sospira. Sembra in guerra con sé stessa.
Poi mi guarda per l'ennesima volta, lentamente allunga una zampa, e tocca le mie dita nere con le sue bianche.
Rizzo il pelo: sento qualcosa dentro di me. È strano... piacevole, dolce... Mi sento bene, al sicuro.
Poi la mia coda di volpe si intreccia con la sua, smilza.
Scuoto i baffi, guardandola con gli occhi brillanti. "Tu non sei un gatto..."
Alad'Aquila scuote le orecchie.
"Allora?" la incito "Sembri come... come se..."
"...appartenessi a un altro mondo." finiamo all'unisono.
Alad'Aquila annuisce.
"Fai o no parte di un Clan? Sei una guerriera?"
"Se parliamo della tua gerarchia di Clan sì. Sì. Ma la gerarchia dei miei Clan è differente. Ci sono più vie da scegliere."
"E tu? Che hai scelto?"
"Io voglio essere una Raccontastorie." risponde "Raccontare leggende e storie meravigliose."
"E come puoi difendere il tuo Clan?"
Lei ridacchia amaramente. "Non lo difenderò con gli artigli, ma cercherò di dare insegnamenti tramite le storie che racconto. È questo che facciamo noi."
"E funziona?"
"A volte sì. Ma solo se si vuole imparare e se si vuole accettare i propri errori. So cosa pensi, ma in realtà è una via difficile, e alcuni, in base a cosa raccontano, rischiano anche la vita. Ma se è il tuo sogno, a mio parere devi seguirlo. Perché è parte di te."
Abituata a combattere, forse non capisco bene la sua mentalità, ma magari ci tiene tanto. Non so da dove venga, ma laggiù forse i Raccontastorie sono importanti.
"Ci sono voci intorno a noi..." mi dice "Che cercano di aiutarci... Ci indicano strade buone e sbagliate. Ma alla fine, sei tu che decidi cosa fare. Nessuno deve metterti il bastone tra le ruote. Può essere una ricerca con un fine felice, o una sfida inutile. Ma tu devi capire chi sei!" dice decisa. "Il tuo sogno?"
Rido amaramente. "Dovresti saperlo..."
"Quello è scontato e ovvio. Come te tutti gli altri che combattono, tuoi alleati e nemici. Ma il tuo sogno più grande."
Rifletto un attimo. "Se vivere in serenità con il mio amore è una cosa scontata... Allora..." Capendo mi sale un nodo in gola "I piccoli... Io voglio essere mamma."
Alad'Aquila sorridere scuotendo i baffi bianchi.
"Secondo te... StellaCandida e StellaOscura possono capire i loro errori?"
Alad'Aquila mi stringe la coda con la sua. "È complicato. StellaCandida ha i suoi motivi. E non li rispetto. Va fermata. Eppure è accecata dall'ira ed è complicato."
"E StellaOscura?"
Lei fa spallucce, e scuote la testa, come se avesse perso le speranze.
"No! Sii fiduciosa!" dico toccandola il naso "Sei tu la mia speranza."
Lei sgrana gli occhi e ridacchia amaramente. "Strano. Tu sei la mia." Fa le fusa. "È grazie a te se acquisto la mia sicurezza. Tu eri una mia grande prova, e invece sei diventata molto di più. Scusa se all'inizio ti davi poca importanza."
Scuoto i baffi. "Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma ti perdono."
Alad'Aquila si alza in piedi, iniziando a sciogliere la stretta della coda.
Rizzo il pelo, rendendomi conto che non voglio che se ne vada.
Lei mi guarda, come se di nuovo mi avesse letto nel pensiero. Forse ne è capace. Forse io sono capace con lei.
"Non andare?" mugolo.
Alad'Aquila abbassa la testa, riflettendo. Poi sorride. "Ok. Però non posso rimanere per sempre. Combatterò al tuo fianco."
"Grazie!" faccio le fusa.
Ci coccoliamo, e mi sento benissimo.
La nebbia inizia a diradarsi, e proseguiamo.
Giungiamo su una sporgenza, e vediamo un bel lago. Sulla sponda ci sono SanguediGhiaccio e FalcediLuna.
"Ehi!" chiama Alad'Aquila.
Le due si voltano. SanguediGhiaccio ci osserva un attimo, poi esclama: "Alad'Aquila?"
FalcediLuna ha un'aria confusa e incuriosita. Strizza gli occhi per osservare meglio Alad'Aquila, poi scuote la coda come se si fosse appena ricordata e saluta.
"Raggiungiamole." dice la mia amica avviandosi per una stradina in discesa.
Le resto affiancata. "Ma perché le hai mandate? Insomma, perché proprio loro?"
"Perché credo possano capire l'affetto che provo per te."
"Quindi... Anche loro hanno un'altra metà?"
"Diciamo di sì."
Mi torna in mente come FalcediLuna si fosse dimostra tanto affezionata a BrokenMoon... Forse loro due sono come me e Alad'Aquila.
"Quindi loro vengono da un altro posto?"
La gatta tigrata mi guarda, sorride e continua a camminare senza rispondere.
Io la riaffianco.
"PanteraNera," inizia a dire "sei pronta a tutto?"
"Certo, Alad'Aquila."

Autrice
Ok.
Ciao a tutti.
Questo capitolo l'avevo già pensato da un po', e spero sia venuto bene.
Come scritto è un capitolo speciale.
Alad'Aquila continuerà ad apparire. Tuttavia, il dialogo tra lei e PanteraNera può essere considerato parte della storia o qualcosa a parte. Terreno o spirituale. Avvenuto a parole o in un luogo della mente.
Sta a voi lettori. Tutto a libera interpretazione.
Non voglio allontanarmi troppo dalla storia, tuttavia ci tenevo a pubblicare questo capitolo.
Quindi spero vi sia piaciuto.
Un bacio :*.

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