Disgrazie...

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Quello fu un grosso errore da parte di StellaRossa. Il giorno dopo tornò a parlare con la figlia, ma ogni volta vedeva nel suo sguardo un'immensa tristezza. Eppure la leader era preoccupata per lei. Ma aveva fatto male i calcoli...
Lune dopo, quando ormai ZampaScura e ZampaStriata erano arrivate a chiamarsi ChiazzaScura e MusoStriato, StellaRossa scoprì una terribile verità.
Stava passeggiando vicino alla zona dei Bipedi, quando incontrò alcuni suoi guerrieri: MantoMoro, ChiazzaScura, MusoStriato, Mantod'Eclissi, RuggitoSonoro, FogliadiMenta.
Tutti avevano uno sguardo sorpreso puntato su ChiazzaScura.
MantoMoro ringhiò: "Come puoi fare questo?"
La giovane guerriera abbassò le orecchie. "Mi dispiace, ma... Non mi sento sicura a vivere in un Clan."
StellaRossa rizzò il pelo, con il cuore che batteva forte. Si fece vedere, seria. "Che sta succedendo?"
ChiazzaScura sospirò, con le lacrime agli occhi. "StellaRossa, mi dispiace tantissimo... Lascio il Clan."
"E dove vai?" ringhiò la sua leader.
"A vivere con i Bipedi. Lì è tutto così carino, caldo, c'è cibo, e si è fuori pericolo."
Mantod'Eclissi scosse la testa. "Ti manca l'affetto quaggiù?"
"No! Io vi amo, e so che mi amate. Ma questa non è la vita che desidero."
MusoStriato rizzò il pelo. "Non desideri stare con la tua famiglia? Preferisci vivere come una micia domestica mangiatrice di croccantini?"
"Sì!" esclamò sua sorella.
MusoStriato rimase di sasso, furiosa.
StellaRossa scosse la testa, delusa. "Allora vattene. E non tornare mai più."
ChiazzaScura la guardò sconvolta, e con sguardo triste volse lo sguardo.
RuggitoSonoro le si avvicinò e la leccò. "Non posso dire di approvare la tua scelta, ma tu rimarrai sempre mia figlia."
ChiazzaScura sorrise rincuorata, e salutò anche la madre e FogliadiMenta. Ma quando si avvicinò all'altra sorella, questa le soffiò contro e fuggì.
ChiazzaScura, piangendo, guardò MantoMoro, che ricambiò lo sguardo
Poi, dopo un leggero inchino alla leader, quella che una volta era una guerriera si allontanò verso i nidi dei Bipedi.
StellaRossa la vide incontrarsi con un gatto e sparire tra i cespugli insieme: Caffellatte. Una volta stava simpatico alla leader, ma ora non più.
Ancora sconvolta, si allontanò correndo, con un'irrefrenabile voglia di ruggire la sua rabbia.
Si accorse che MantoGrigio era sul ramo di un albero al confine con il villaggio, che osservava ChiazzaScura e Caffellatte.
Quando il gatto grigio vide StellaRossa, scese dall'albero e le si avvicinò.
"Che fai qui, MantoGrigio?"
"Ispezione. Ma poi mi sono fermato a osservare la scena..." pian piano sul muso gli si formò un ghigno "Stai perdendo guerrieri, StellaRossa!"
Lei gli ringhiò contro, trattenendosi da lanciargli una zampata.
Si accorse solo in quel momento di aver riposto così poca fiducia nella figlia, quando invece doveva tenere d'occhio ChiazzaScura.

Quello era solo l'inizio...
Erano passate circa tre stagioni, e StellaRossa stava facendo la sua solita passeggiata quotidiana.
Aveva percepito odore di Clan della Neve, e si diresse quindi verso il Sentiero del Tuono.
Quando vi arrivò, lo trovò macchiato di sangue, e un gatto era riverso a terra sul terreno puzzolente.
StellaRossa ebbe un tuffo al cuore, e dopo aver controllato che non vi fossero mostri in avvicinamento, si precipitò verso il guerriero, lo afferrò e lo portò al sicuro.
"SguardoBello!" chiamò, ma inutilmente.
Il bel gatto aveva smesso di respirare, poiché gli organi vitali erano stati colpiti.
La leader sospirò tristemente, e trascinò, tra le lacrime, il gatto, diretta al campo.
Quando vi giunse, il suo Clan, percependo odore di sangue, le era già tutto davanti.
StellaRossa trovò con lo sguardo PiedeCalmo, che si avvicinò col pelo ritto.
La leader adagiò a terra il corpo di SguardoBello, e PiedeCalmo trattenne il respiro di fronte al figlio morto.
"Un mostro..." spiegò StellaRossa "Ma il Clan della Neve c'entra qualcosa..."
SguardoDuro si fece spazio tra i gatti, corse verso il fratello, e scosse la testa afferrando la terribile verità.
Il soriano giallo si sdraiò accanto a SguardoBello, affondando le lacrime nel suo pelo scuro.
L'Agile si avvicinò, zoppicando e con la schiena ricurva, e lanciò un grido di disperazione, mentre PiedeCalmo la leccava tristemente.
StellaRossa sedette, iniziando il coro in onore di quel buon, coraggioso, e bellissimo gatto. Tutto il Clan pianse.
Quando la triste melodia cessò, ognuno tornò, col cuore pesante, alle proprie commissioni.
StellaRossa non voleva essere indelicata, ma chiese: "L'Agile, che ti succede? La tua schiena..."
La soriana nera, ancora tra il pianto, rispose: "Era un principio ma... Non posso andare avanti così. La mia schiena sta cambiando, mi si sta formando una gobba... Dovrò trasferirmi nella tana degli anziani..." Un attimo di silenzio, poi continuò: "Non merito più questo nome..."
StellaRossa la guardò seriamente. Non sapeva se sarebbe stato diverso se si fosse fatta controllare prima, ma era comunque furiosa. Forse col fato, ma in quel momento se la rifece su l'amica. "No, infatti. Prima della veglia, annuncerò il tuo trasferimento e il tuo nuovo nome: Gobba."

Qualcosa di bello accadde... ma anche altro di brutto.
StellaRossa entrò nel nido, osservando il compagno felice. MantoGrigio era sdraiato accanto a CodaBlu, che leccava il figlio neonato.
Anche MantoMoro e MammaAmorevole erano passate a salutare il loro nuovo cuginetto.
ParolaSaggia annusò il nipote, congratulandosi con i neogenitori.
"Come lo chiamerete?" domandò la leader.
CodaBlu scosse i baffi, accarezzando il lungo e morbido pelo del cucciolo. "Caldo. Gli si addice proprio."
MantoGrigio annuì, con una grande dolcezza nello sguardo.
Il cucciolo crebbe bene, aiutato dai genitori, dagli zii e dai cugini.
Quando divenne apprendista, StellaRossa preferì assegnare il suo addestramento a CodaBlu. MantoGrigio di quei tempi se ne stava troppo fuori dal campo a farsi gli affari suoi, senza ascoltare i comandi della sua leader.
Una volta MammaAmorevole lo aveva visto vicino ai nidi Bipedi, e StellaRossa aveva il terribile sospetto che stesse per succedere lo stesso di ChiazzaScura.
E poi scoprì cosa stava accadendo al cognato.
Fu lui a raggiungere lei e ParolaSaggia, seguito da CodaBlu e ZampaCalda, entrambi con espressioni angosciate e tristi.
MantoGrigio osservò impassibile StellaRossa e ParolaSaggia. "Me ne vado."
Suo fratello rizzò il pelo. "Cosa?"
"Il Clan del Sangue non è un posto che fa per me. Succedono sempre le stesse cose, è tutto uguale. Sangue, lotte, morti per niente. Non andrò coi Bipedi, perché reputo che anche quella vita sia monotona. Diventerò un solitario: voglio viaggiare."
StellaRossa trattenne un ringhio: "E il codice guerriero?"
"Non m'importa." soffiò lui "Il mio destino non è qui. E poi, non mi fido di te. Se ci fossi stato io al comando, avremmo già sconfitto StelladiGhiaccio."
StellaRossa ribattè: "Se non fossi stata io, sarebbe stato tuo fratello."
MantoGrigio ringhiò. "Se fosse stato lui il leader, non me ne sarei andato. E nemmeno ChiazzaScura."
ParolaSaggia si accigliò. "Non dire così! Il destino del Clan non sarebbe stato diverso con me come leader."
MantoGrigio dette loro le spalle. "Fammi almeno un favore: in futuro chiama mio figlio MantoCaldo. Donagli il mio stesso suffisso."
StellaRossa rimase sorpresa: CodaBlu e ZampaCalda non sarebbero andati con lui?
Senza dire altro, il gatto grigio se ne andò.
StellaRossa non si trattenne dal soffiare. 'Non lo chiamerò mai come vuoi tu.' giurò a sé stesso 'Gli donerò il suffisso della madre, leale al Clan. Il suo nome sarà CodaCalda.'

Warrior Cats: Alla Ricerca Dei ClanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora