Capitolo 54

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Sono ormai le sei di Hardin nemmeno l'ombra.. È così stupido da pensare che possa esserci qualcosa tra me e Ken... È vero Ken ha sbagliato,ma non è un pericolo per me: non farebbe del male nemmeno ad una mosca.

Lucy mi ha mandato un messaggio dicendomi che passava la serata con i genitori. Bene ,indosso la mia maglietta color salmone e un jeans chiaro, sistemo i capelli con la piastra.

***
Sono davanti alla caffetteria a minuti dovrebbe arrivare Ken.

Intravedo una figura maschile da lontano,ancora non riesco a riconoscerla. Ken si avvicina a passo svelto verso la mia direzione mostrandomi uno dei suoi sorrisi.

"Pesavo non saresti venuta" dice ridendo.

"Se dico una cosa è quella" lo ammonisco ma subito dopo sorrido.

"Bene vogliamo restare tutto il tempo qui?" Chiede ironico.

"No no dove vuoi che andiamo?" Chiedo.

"Bhe possiamo andare a prendere qualcosa e poi non so potremmo ritornare qui e ci sediamo sotto a qualche albero?" Chiede "ma tranquilla non è un appuntamento e non ha secondi fini" dice timidamente.

"Si perfetto ci spostiamo a piedi?" Chiedo.

"No ho la macchina proprio lì" indica la direzione dove è posta la sua auto.

"Perfetto" dico e ci incamminiamo verso la sua auto.

***
Siamo arrivati davanti a una caffetteria in centro.

"Allora tra poche settimane andrai nella grande mele" inizia a dire Ken.

"Si sono contentissima" mento: in realtà non mento sono contenta di fare questa nuova esperienza ma triste perché.. Perchè Hardin è ancora all'oscuro.

-Fai bene piccola Elly  fai passare del tempo,peggiora le cose più di quanto non stai facendo.. Ti devo ricordare che sei seduta ad un tavolino con il peggior nemico di Hardin?"-
Dice il mio subconscio.

Ignoro ciò è dopo minuti di silenzio e imbarazzo decido di parlare.

"Tu sei contento che andrai a Manhattan?" Chiedo per passare l'attenzione su di lui.

"Si sono troppo contento" dice euforico.

Mi limito a sorridere.

Dopo aver finito il mio frappé e lui il suo decidiamo di andare dove avevamo programmato. Sono ormai le dieci non c'è ombra viva qui al collage, tutto silenzioso e buio ci sono solo dei lampioni a illuminare tutto.

"Allora c'è tensione tra te e Hardin" chiede mentre ci sediamo su una delle panchine vicino alla caffetteria.

"In realtà litighiamo spesso" dico forzando un sorriso.

"Già il lupo perde il pelo ma non il vizio" dice con aria superbia.

Mi acciglio alla sua espressione crudele:mi dà fastidio che parla così di Hardin. Anche se sono amici bhe lo erano, non ha il diritto di parlare di lui in quel modo.

"Scusa e che fa così con tutte" dice giustificandosi.

"Con me è diverso" sputo acida.

"Ah sì?" Dice accigliandosi.

"Si" dico acida.

Mi sta cominciando ad innervosire.

"Sai" dice avvicinandosi a me, ma indietreggio "non è come ti credi, Hardin non è così.. È un donnaiolo.. Cambia ragazza ogni giorno.. E mi meraviglio come ancora non si stia sbilanciando" dice con un ghigno malizioso.

"Penso proprio che si è fatto tardi dico" mi alzo e vado nella direzione dei dormitori.

Senza rendermene conto mi trovo immobile attaccata ad un muro e Ken mi tiene ferma i polsi con forza.

Ma cosa cazzo fa?

"Spostati" dico sferrandomi dalla presa.

"Pensi che solo Hardin possa farti sentire bene" dice cominciando a baciare il collo con forza.

Mi muovo per farlo spostare ma la sua presa aumenta sempre di più.

"Togliti" dico con tutta la forza che mi rimane;ma rimango impassibile al suo tocco e i ricordi ritornano alla mia mente.

Aron
La cantina e il suono dell'ambulanza.

"Ti-ti prego spostati" dico ormai in lacrime.

"Perché" ringhia "Perchè vai da quel fottuto coglione mentre ci sono io che ti voglio" dice iniziandomi a toccare con forza la gamba per poi salire sempre più in su.

"Ti prego" lo supplico "lasciami ti prego" mi ignora; allora faccio l'unica cosa che mi resta da fare chiudere gli occhi e aspettare che questo incubo finisca.

"Pezzo di merda" sento una voce e la presa di Ken svanisce da me.

Apro gli occhi e vedo Hardin scaraventarsi su Ken.

"Bastardo figlio di puttana ti avevo avvisato di starle lontano" dice sferrando dei pugni sulla faccia di Ken.

Dio se non li fermo finiranno per ammazzarsi.

"Vi prego fermatevi" dico singhiozzando.
Ma non mi danno ascolto allora estraggo il telefono dalla borsa e decido di chiamare l'unica persona che possa aiutarmi.

"Pronto Elly" dice Jason dall'altra parte.

"Ja-aa-son t-i prego corri qui" dico con voce tremante.

"Elly cosa è successo" dice con voce seria questa vota.

"Elly dove cazzo sei" dice arrabbiato.

"Fuori alla caffetteria vieni" dico e lui riaggancia.

Sento una moto sfrecciare. Jason è qui per fortuna.

"Cazzo fermatevi" ringhia Jason.

Cerca di separarli ma ci ricava solo un paio di pugni.

"Basta cazzo mi avete rotto le palle" dice Jason spingendo entrambi a terra.

Ken e Hardin sono ricoperti di sangue.. E le nocche son completamente rosse di sangue.

"Non è finita qui" dice Ken sputando del sangue a terra "per quanto riguarda te" mi rivolge un'occhiataccia " lurida puttana ci vediamo molto presto" dice con un ghigno ma Hardin gli sferra un'altro pugno.

"Toccala di nuovo e giuro sei un uomo morto" dice Hardin ma Ken lo ignora camminando verso il cortile.

"Cosa cazzo ti è saltato in mente"domanda Jason ad Hardin.

"Chiedilo a lei" dice Hardin indicandomi.

Mi sento male, tutto questo è successo per colpa mia se non avessi accettato di uscire con Ken non saremmo in questa situazione.

Jason mi guarda aspettando delle spiegazioni.

"Non parli" ringhia Hardin "l'avevo avvisata di stare
lontano  da lui ma ha preferito fare di testa sua e ora guarda qua" dice nervoso Hardin.

"Amico basta" dice Jason più calmo che può.

"Haaa-rdin" riesco a dire balbettando. Ma lui mi ignora voltandomi le spalle sparendo completamente davanti a me.

"Hardin " urlo questa volta

"Stai lontano da me non farti più sentire" dice bando un calcio al bidone dell'immondizia.

"Lascialo stare è nervoso ci parlerò io:ora torna al dormitorio,vuoi che ti accompagno?" Chiede Jason ma gli dico di no.

"Jason" lo chiamo "grazie che sei venuto".

"Gli ho sempre parato il culo ad Hardin e non smetterò di mai farlo.. Ma questa volta ha ragione hai sbagliato ora non so cosa ci sia sotto ma dovevo starlo a sentire" Dice lasciandomi da sola con mille pensieri che rimbombano nella mia mente. Entro in camera e chiudo la porta alle mie spalle scivolando giù e riesco solo a piangere piangere piangere.

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