capitolo 18

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(Camera di Melany.)
Melany pov's
C: Melany apri per favore.
Aprii la porta e ricominciò a parlare.
C: sono ad una festa sta sera. Resta qui.
Io: ma..
C: ti ho detto di restare qui.
Prende tutte le chiavi di scorta di casa. Chiude le finestre in modo che io non possa aprirle e prima di uscire mi da un bacio in fronte.
Mi chiude dentro e a quel punto capii di essere in trappola.
Io: Bob..siamo io e te.
*molte ore dopo*
Ma Cameron dov'è?
Vado a dormire con questo pensiero e, sembra a me, poco dopo sento aprirsi la porta.
C: ciao piccola.
Non sembra ubriaco. Oh grazie al cielo.
Io: sei ubriaco?
C: no tranquilla.
Io: va bene.
Andai in cucina e sentii qualcuno prendermi i fianchi.
C: dobbiamo terminare ciò che abbiamo iniziato, non credi?
Iniziai ad ansimare e non mi piace.
Io: C-Cameron..s-sicuro di..di non..di non essere u-briaco?
C: un pochino. Disse ridendo con voce roca.
Mi fece girare e cominciò a baciarmi le guance arrivando all'angolo della bocca.
C: hai delle labbra così belle. Sussurrò.
Mi portò in camera e mi fece sdraiare sotto di lui.
C: è sbagliato.
Io: che?
C: è sbagliato. Devo essere sobrio per farlo Melany.
Stavo per alzarmi ma Cameron mi tenne un braccio.
C: resta qui.
Io: Cameron, devo mettere il pigiama.
Si tolse la maglia e me la porse.
Mi tolsi maglia e pantaloni e misi la sua maglia.
C: ti sta da dio.
Mi sdraiai e Cameron mi fece mettere sopra di lui.
C: Buonanotte piccola.
Io: notte Cam.
*mattina seguente*
Io: Cam svegliati. Sono le 6:50.
C: che? Così presto?
Mi strinse di più a lui e iniziai a baciargli la guancia.
C: non fare così Melany..ricordo tutto di ieri sera. Ora sono sobrio.
Io: non lo faresti. Non voglio.
C: ti stuprerei con amore. Disse ridendo.
Risi e cercai di scendere dal letto.
Io: Cameron. Non posso saltare anche oggi scuola.
Scesi da sopra di lui e mi venne uno sbalzo d'umore.
Oh no!
Corsi in bagno e vidi che avevo le mie cose.
Dopo che mi sistemai uscii dal bagno.
C: allora? Che c'è per colazione?
Io: Cameron non rompere i coglioni. Preparati da solo la colazione. Io me ne vado.
C: ma che succede?
Io: niente. Ciao.
Uscii di casa e avviai al bar per fare colazione.
Presi una brioches e un cappuccino, dopodiché mi avviai in un parco.
Guardai l'ora e vidi che erano 8:00.
Ormai non credo di andare a scuola, così torno in appartamento.
Quando apro la porta vedo Cameron seduto sul divano.
Io: che cazzo ci fai qui?
C: dove cazzo eri? Ti ho cercata per tutta la città.
Io: non credo sia cazzi tuoi.
C: vaffanculo.
Io: con piacere.
Andai in camera e iniziai a parlare con mia mamma.
Io: ciao mamma..come stai? Sai..mi sono innamorata di Cameron..se fossi qui mi sapresti consigliare..mi mancate sai? Mi manca tutto di voi. Mamma non so cosa fare. Sono acida e ho le mie cose. Ho trattato male Cam e non so che fare..voglio avere un buon rapporto con lui, però mi comporto male..non so che fare.
Dopo qualche oretta a parlare è raccontare a mia mamma le cose che mi sono accadute ultimamente decisi di cercare ad essere più gentile con Cam.
Uscii dalla camera e cercai Cameron.
Provai in camera e lo trovai.
C: ciao. Disse freddo.
Io: scusa..sai per..per prima. Ho parlato con mia mamma e ho provato a fare come mi avrebbe consigliato lei.
C: cioè?
Io: proverò ad essere gentile anche se..beh..
C: hai il ciclo? Disse ridendo.
Io: Cameron! Lo rimproverai ridendo.
C: proverai ad essere gentile ma non devo aspettarmi grandi risultati, giusto?
Io: ahah già.
Uscii dalla stanza ma sentii Cam prendere un braccio e chiudere la porta.
Seguii ogni suo movimento e quando mi immobilizzò contro la porta, gli guardai le labbra.
Io: c-cosa...
C: ora sono sobrio. Disse sorridendo.
DIO CHE SORRISO.
Si stava avvicinando sempre di più..fino a sfiorare le mie labbra.
Il mio sorriso si fece più corto e Cameron sorrise ancora.
C: ti faccio questo effetto?
Io: n-no..
Avvicinò ancora il viso fino a toccare le mie labbra.
Gli portai le mani nei capelli e lui mi teneva la vita.
Lo sentii sorridere sulle mie labbra e gli morsi il labbro.
Ci staccammo e gli saltai in braccio.
Sorrise e mi morse il labbro.
Mugolai e Cameron mise le sue mani sul mio sedere.
Cam si sedette sul letto e io iniziai a dondolare i fianchi.
C: non ti conviene fare così..
Io: ah no?
C: non sai cosa potrei farti. Disse iniziando a baciarmi il collo.
Io: davvero?
C: oh si.
Io: Cam..
C: dimmi.
Io: non..tu non mi ami. Dissi tutto d'un fiato.
Si bloccò e mi guardò negli occhi.
C: no io..no, ovvio che non ti amo.
Sospirai e annuii.
Uscii dalla stanza e andai in camera piangendo.
Ok. Ora lo posso ammettere.
Mi sono innamorata del mio coinquilino.
*Diverse ore dopo*
Ormai sono ore che piango. È ora di tirarsi in piedi e andare a fare un giro.
Andai in bagno e mi sistemai.
Tornai in camera e mi cambiai👇, dato che i vestiti che avevo li avevo macchiati di mascara.

 Tornai in camera e mi cambiai👇, dato che i vestiti che avevo li avevo macchiati di mascara

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Uscii dalla stanza e di Cameron non c'era traccia.
Meglio così.
Misi a Bob il guinzaglio e andammo a fare una passeggiata.
Arrivati al parco dei cani vidi qualcosa che mi fece rimanere immobile.
Com'era possibile?
Lui..lui era..no, non è possibile.
Iniziai a correre verso casa e quando arrivai tirai un sospiro di sollievo e iniziai a piangere.
C: eiei piccola che succede?
Io: non chiamarmi 'piccola' cazzo! E comunque sei bravo a mentire eh!
C: che?
Io: ho visto Davide. Tu..io..cazzo Cameron hai idea di quanto io abbia avuto paura?
C: ma io ero sicuro. Lui era in quella comunità. Non so come abbia fatto ad uscire.
Io: racconta meno cazzate.
C: SENTI. SI PUÒ SAPERE CHE TI PRENDE? È TUTTO IL GIORNO CHE TI COMPORTI MALE CON ME. SEI UNA STUPIDA BAMBINA. SEI INSOPPORTABILE IO..DIO NON TI SOPPORTO. E POI CHE RAZZA DI DOMANDA È 'MI AMI?' IO NON AMO NESSUNA CAZZO, ORMAI DOVRESTI SAPERLO. IO ME LE PORTO SOLO A LETTO LE RAGAZZE!
Quelle parole non dovrebbero ferirmi, ma dato che io lo amo, sento un dolore nel petto che quasi mi si mozza il fiato.
Io: e allora è per questo che mi stavi baciando eh? Per portarmi a letto. Cercai di urlare ma mi uscii un sussurro.
C: si..
A quel punto scoppiai. Non ce la facevo più.
Io: SAI UNA COSA? NON ME NE FOTTE UN BEL CAZZO. È VERO. SONO STATA STUPIDA. MI AVEVANO DETTO DI STARTI IL PIÙ LONTANO POSSIBILE, ED IO? IO TI SONO STATA SEMPRE VICINA. MI HAI SEMPRE RACCONTATO STRONZATE. SCOMMETTO CHE ANCHE QUELLA DI TUA NONNA LO ERA, OH OPPURE NO? MAH..CHI LO SA, ME NE HAI DETTE TANTE DI CAZZATE CHE NON SO DA DOVE INIZIARE.
Sospirai e vidi Cameron sul punto di esplodere.
Io: Cameron di qualcosa per favore. Non sopporto questo silenzio.
C: fidati. È meglio che io stia zitto in questo momento, potrei dire cose che non penso.
Io: invece no Cam. Parla. Mi ferirai? Non importa, cercherò di lenire quel dolore ma ti prego, non stare zitto.
C: MA SAI CHE C'È? IL PUNTO È CHE IO NON RIESCO A STARTI LONTANO. È QUESTO IL PUNTO E SAPPI CHE ANCHE A ME HANNO DETTO DI STARTI ALLA LARGA PERCHÉ ERO TROPPO STRONZO EPPURE ECCOMI QUA. A LITIGARE CON TE. UNA STUPIDA BAMBINA VIZIATA CHE DI SICURO AVRÀ SEMPRE AVUTO TUTTO DALLA MAMMINA E DAL PAPINO.
Io: COSA? TU NON SAI PROPRIO UN CAZZO DI ME! I MIEI SONO MORTI E L'UNICA PERSONA CHE MI È RIMASTA È MIO FRATELLO, OLTRE CHE MIA NONNA E MIO NONNO. NON SAI NIENTE DI QUELLO CHE HO PASSATO QUANDO I MIEI SONO MORTI. HO RISCHIATO DI MORIRE IO PER IL DOLORE CHE PROVAVO. QUINDI PRIMA DI PARLARE RIFLETTI WALKER.
Andai in camera e piansi. Piansi tutta la notte.

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