capitolo 6

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Cameron pov's
È voluta venire per forza, quella testa dura.
Io: sta sempre vicino a me ok?
Entrammo nel locale e vidi Melany sfrecciare verso il bancone. Menomale che le avevo detto di stare vicino a me.
Io: devi stare vicino a me
M: sono abbastanza grande da sapere cosa voglio fare.
Ora, se vuoi scusarmi.
Disse allontanandosi.

Dopo che ebbe bevuto sette chupiti iniziò a ridere

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Dopo che ebbe bevuto sette chupiti iniziò a ridere.
Io: barista, ne dia sette anche a me.
M: oohh caadoo. Uii. Disse andando in pista.
Guardandomi in giro noto che ci sono alcuni ragazzi che guardano Melany e uno di loro si avvicina
Melany pov's
X: ei bellezza.
Io: ciao. Dissi.
X: balliamo? Disse progendomi la mano.
Io: certo. Risposi prendendogliela.
Fece aderire la mia schiena al suo petto e io iniziai a strusciarmi su di lui. Non ero molto lucida per smettere.
Tutto un tratto sento prendermi un braccio e portarmi fuori dal locale.
X: che cazzo fai?
Riconosco questa voce.
Io: Cameron. Mi stavo divertendo con un ragazzo. Ora voglio tornare dentro. Dissi avvicinandomi a lui per aprire la porta.
Si mise davanti e mi prese di peso.
Io: CAMERON WALKER METTIMI SUBITO GIUUUUU.
C: no.
Arrivammo in macchina e mi chiuse dentro.
Quando entrò anche lui mi girai e lo vidi sorridere.
Io: ora perché cazzo ridi?
C: allora. Primo smettila di dire parolacce perché in bocca ad una signorina non stanno bene. Secondo. Sorrido perché sei carina quando tieni il broncio.
M: oh e da quando sei gentile? Ma per favore.
Non rispose e sorrise soltanto.
Mi girai e appoggiai la testa al finestrino.
Sentii una voce sussurrarmi all'orecchio, e penso di sapere chi sia.
C: ei piccola, svegliati, siamo arrivati.
Aprii gli occhi e vidi Cameron con le occhiaie e gli occhi rossi.
Scesi di scatto dall'auto e mi avvicinai a lui.
Mi guarda un po confuso poi cambia espressione quando gli tocco il viso.
Cameron pov's
M: Cameron. Che hai fatto?
Io: niente. Risposi.
M: dai Cameron che ti è successo. A me puoi dirlo. Continuò accarezzandomi il viso.
Il suo tocco è così delicato.
Io: niente davvero, sto bene. Andiamo in casa dai.
Abbassò la testa e si diresse verso la porta dell'appartamento.
Prima che entrasse in camera la fermai.
Io: aspetta io..penso di..
M: Cameron non importa, se non vuoi dirmelo capisco. Spero solo che tu non ti sia fatto qualcosa..sai che intendo.
Io: no, non è questo. È peggio.
Si avvicinò e si sedette sul divano, facendo cenno di sedermi.
Mi sdraiai con la testa sulle sue gambe e iniziai a parlare.
Io: è morta mia nonna. Era l'unica persona a cui tenessi davvero. L'unica persona che mi ha accolto quando nessuno mi voleva. Ed ora lei è morta. Ed io sono solo.
M: oh Cameron mi dispiace. Disse accarezzando i miei capelli.
Mi alzai e mi sedetti accanto a lei.
Si girò verso di me e vide che avevo ancora gli occhi rossi.
Iniziò ad accarezzarmi la guancia e chiusi gli occhi a quel tocco.
M: non piangere...non sei solo..io..ci sono io. Disse sorridendo.
Si avvicinò per darmi un bacio i n guancia e andò in camera sua a dormire.

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