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Non riesce a credere a quanto siano infantili i nostri impulsi di base: inseguire quello che ci viene negato, scappare da quello che ci viene offerto. - (Andrea De Carlo)

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I punti di vista sono fondamentali. Non esiste situazione visibile da un'unica prospettiva e la maggior parte delle volte basta un piccolo mutamento per avere grandi variazioni.

La vista delle stelle è uno dei casi, forse il più lampante. Dipende da tante variabili, in primo luogo l'effetto ottico che rende tutto molto più affascinante di quello che è in realtà.

Le stelle tremano, proprio come me, ma sotto questo cielo stellato sono l'unica a farlo davvero. Loro sono punti fissi, sono i miei occhi che percepiscono il loro scintillare come movimenti che riconducono erroneamente al tremolio, eppure è affascinante.

È affascinante l'istinto che gli esseri umani hanno, di creare forme per mezzo degli elementi esistenti, in questo caso quei puntini luminosi che distanti anni luce dalla terra, e l'uno dall'altro, dalla mia prospettiva risultano invece vicini.
Non è affascinante la distanza fisica che Harry sta tenendo da me. La sua sigaretta non è ancora terminata e la sua posizione rimane rigida mentre persiste nel voltarmi le spalle e osservare quello spettacolo magico sopra le nostre teste.

Sono tentata di interrompere l'effetto, di richiamare la sua attenzione e chiedere a cosa sta pensando, ma sotto uno dei tanti punti di vista che le stelle hanno nei nostri confronti, c'è quello di due persone molto più vicine di quanto loro stesse credano. Quindi mi trattengo cercando di non pensare troppo e di lasciarmi cullare da questo spettacolo senza audio.

Il fumo della sigaretta si disperde nello spazio intorno a lui, conferendogli un aspetto più misterioso di quello ha già. È come se una barriera lo circondasse, impedendomi di avvicinarmi troppo.

Non ho mai desiderato conoscere le persone, non ce n'è mai stato bisogno; sono loro ad avvicinarsi a me, comportandosi come quel magnete positivo non compatibile con il mio, stupidamente uguale al loro. In pochi sono riusciti a contrastare la forza magnetica, solo quelli abbastanza scaltri da cambiare la polarità del loro magnete, oppure costringendo me a farlo.

Harry si volta guardandosi intorno. Seguo il suo sguardo concentrandomi sulla brace della sua sigaretta che risalta sul bianco del terreno. "Che ci fai qui?"

I suoi occhi stanno osservando qualcosa alla nostra destra, o per meglio dire qualcuno. Un ragazzo con indosso una felpa pesante si fa avanti, uscendo dall'ombra del portico. Mi rivolge un sorriso, spostandosi il ciuffo di capelli scuri dal viso. Ricambio incerta, cercando risposte da Harry che si è avvicinato a noi.

Della sua sigaretta non c'è più traccia, la nuova entrata in scena mi ha distratto. "Dovresti essere a letto", afferma Harry.

Il ragazzo senza nome alza le spalle con un fare disinteressato ormai famigliare. "Mamma e Lisa stavano litigando, non risucivo a prendere sonno con tutto quel casino."

Stessi occhi verdi, stesso modo di fare. Theo.

Harry fa correre il suo sguardo da me a suo fratello, sembra indeciso sul da farsi. "Cos'è successo?"

Theo alza nuovamente le spalle, puntando il suo sguardo su di me. "Il solito. È la tua nuova amica?", chiede enfatizzando l'ultimo aggettivo.

Due paia di occhi verdi troppo simili fra loro, sono su di me. Mi sento improvvisamente a disagio e istintivamente mi stringo nella felpa.

"No, è Neva."

Nell'assurdità della situazione è la risposta più confortante che potesse dare. Sono tante cose; la vicina di casa di Niall, la nipote di Nives, l'amica di Cris e anche la ragazza che ha lasciato Milano per venire qui, ma prima di tutto sono Neva e ho deciso tanto tempo fa che sarò sempre questo.

NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora