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Non si bacia una persona solo protendendo le labbra. La si guarda e ci si ricorda perché la si desidera. Il sistema nervoso simpatico fa accelerare il battito, il lobo frontale riduce l'inibizione e si sente il bisogno di baciarla. Succede tutto in contemporanea. Siamo sia impulsivi che compulsivi. - (D. Shepherd.)

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Sono sempre stata una bambina curiosa, alla ricerca costante del "perché", ma se da piccola tutto rimaneva fine a se stesso e alla risposta che mi veniva data, negli anni non è stato così semplice.

La ricerca del "perché" continua ad essere una delle mie attività preferite, peccato che la risposta non mi basti più e, l'interesse nell'andare fino in fondo alla mia curiosità, si trasformi in un accumulo di passioni diverse che, per questioni logistiche, non posso approfondire.

Quando ho scelto il mio percorso universitario le cose erano diverse. Sapevo cosa volevo fare e, in un certo senso, lo so ancora adesso, ma ci sono altre mille piccole cose che mi piacerebbe davvero approfondire. Questo però, comporterebbe l'allontanarsi dal binario principale, da quello sicuro, certo, e mi sono sempre ripromessa che non avrei mai perso di vista il mio obiettivo, per avere sempre la possibilità di mettermi in salvo, in ogni momento o circostanza.

Oggi però non ho potuto resistere. Ho dovuto abbandonare i miei libri sulla scrivania e mantener fede ad una promessa che ho fatto tempo fa. Ecco perché mi trovo aggrappata ad una vecchia staccionata in legno, desiderosa di non aver mai dato ascolto a Lisa.

"Neva, devi staccarti di lì, non riuscirò mai ad insegnarti, altrimenti!"

Ci ho provato, davvero. Anche in passato mi sono messa alla prova e allora doveva essere tutto più facile, ma fra me e le lame sottili dei pattini non c'è un buon feeling. A maggior ragione se l'unico appiglio che posso avere è quello di questa piccola staccionata che confina con il laghetto, solo per qualche metro.

"Coraggio, Neva!"

Theo mi incoraggia del centro della pista, mentre si diletta in numeri che non pensavo nemmeno possibili con questi pattini ai piedi. Lui e Lisa sono bravissimi, sembrano nati per pattinare e sono certa che ci sia una particolare zona del DNA che fornisca questo tipo di capacità alle persone. La mia si limita allo sci, non a queste lame troppo sottili, non alla possibilità di rompermi la caviglia in meno di un secondo.

"Ragazzi, voi siete nati per questo, potete continuare a crescere con questa dote, io mi arrendo, okay?"

"Nient'affatto! Io non mi sono arresa con la matematica, tu non ti arrenderai con il pattinaggio."

La cocciutaggine deve essere una prerogativa importante per far parte della famiglia Styles. La matematica è molto più semplice a confronto, si tratta solo di concetti, di fare un piccolo sforzo mentale per arrivare alla conclusione, qui ci sono di mezzo delle capacità fisiche che io, evidentemente, non ho. 

"Forse dovresti provare con la tecnica Harry, Liz!"

Theo nomina la "tecnica Harry" da quando sono arrivata al resort. Qualcosa, dal sorrisino divertito che il quattordicenne mi sta mostrando, mi fa pensare che non sia nulla di buono e il fatto che Lisa lo abbia ignorato di proposito finora, conferma le mie supposizioni, ma la mia curiosità è sempre troppo elevata per potere ignorare questo genere di informazioni. "Di cosa stiamo parlando di preciso?"

Lisa alza gli occhi al cielo, fermandosi con una frenata perfetta a pochi centimetri da me. "È stato Harry ad insegnarci a pattinare. Lui ha imparato da solo, in questo laghetto e, prima di iscriverci ai corsi, ha voluto che avessimo una buona base. Ha funzionato, è stato doloroso, ma imparare su una superficie come questa ci ha avvantaggiato le cose nel palazzetto."

NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora