Ci sono amori chimicamente perfetti, geograficamente improbabili, storicamente immortali, fisicamente stimolanti, matematicamente impossibili. - (Michelangelo Da Pisa)
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Non ho mai dedicato troppo tempo alla parte della serata che riguarda la preparazione. In generale, non ho mai dedicato tempo a scegliere con attenzione cosa indossare.
La moda mi piace, mi piacciono i bei vestiti e devo ammettere che, in alcuni casi, rimango affascinata dalla dote che hanno alcune persone nell'abbinare capi apparentemente insensati, a creare outfit degni di nota.
Il mio interesse però, rimane fine a sé stesso. Si limita alla curiosità che ho nei confronti di chi ha questa capacità che, purtroppo, io non riesco ad apprendere.
Quando io sono la protagonista, mi basta guardarmi allo specchio e ritrovare nell'immagine riflessa, me stessa. Se possibile vestita in modo carino, ma tutti gli eccessi e i tentativi di fare quel passo in più che può fare la differenza, non sono contemplati.
Ecco perché, mentre mi guardo allo specchio, quello che vedo mi sembra strano. Talmente strano da risultare quasi un miraggio, eppure la ragazza che indossa la sua camicia bianca preferita, sono io.
"Qualcosa non va?" Cristina si affianca a me, sistemandosi il vestito nero che indossa. È bellissima, con i capelli lunghi e lisci ancora di più, e devo ringraziare lei se sono riuscita a valorizzarmi in questo modo.
Forse, in passato, avrei dovuto lasciare a Lavinia e Ginevra più campo libero. Se il risultato dell'affidarsi ad una persona con più gusto del mio è questo, allora senza dubbio, finora, sono stata troppo diffidente.
Sorrido dei miei stessi pensieri, non trovando nessuna novità nella conclusione che ho appena raggiunto. La diffidenza è sempre stata parte integrante della mia carta di presentazione e mi rendo conto solo adesso che, abbassare le difese, non è un male. Farlo, non significa necessariamente scoprirsi, ma, al contrario, avere la possibilità di conoscere maggiormente sé stessi e le persone coinvolte.
Con la ragazza al mio fianco l'ho fatto. È successo quasi inconsciamente e, ad oggi, posso dire che mi sarei persa davvero troppo. "Va tutto benissimo, non so se arriverò a fine serata con questi tacchi, ma sono più comodi del previsto."
Guardo verso il basso, verso gli stivali che salgono oltre il ginocchio, coprendomi gran parte della gamba. Non avrei mai avuto il coraggio di indossarli, se non li avessi provati prima e constatato che, oltre a proteggermi dal freddo, diversamente dalla camicia bianca che mi compre l'essenziale, non risultano affatto volgari.
"Stai benissimo! Prevedo scintille per stasera!"
Le uniche previsioni che conosco sono quelle metrologiche e, nella maggior parte dei casi, non sono attendibili nemmeno quelle. Quindi come possono esserlo, quelle fatte in merito al comportamento del ragazzo più scostante del mondo?
Non voglio smorzare il suo entusiasmo e nemmeno le sue speranze. Quando ha fatto ritorno nella mia stanza, questa mattina, mi è bastato guardarla negli occhi per percepire la sua felicità e non voglio rovinarle questo momento fatto di pensieri positivi, che riguardano tutto quello che la circonda.
È anche il motivo per cui sono stata ben lieta di trascorrere la giornata insieme; a lei, e a mia nonna che non ha fatto altro che alimentare la sua gioia e, di conseguenza, la mia.
Sono talmente serena in questo momento, che non ho aspettative di alcun tipo nei confronti della serata, cosa che mi permette di affrontarla con un sorriso sulle labbra e un abbigliamento lontano da me, ma non per questo sbagliato.

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Neve
Fanfiction"Due rette parallele non si incontrano mai." -Quinto postulato di Euclide-