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In una notte senza luna o stelle non si riesce a vedere nulla, ma si può immaginare tutto. - (Chuck Palahniuk)

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La neve scende lenta dal cielo e si deposita sulle superfici fredde del mondo; i tetti, le montagne, le strade e nel suo piccolo anche il davanzale della mia finestra.

Osservo questo spettacolo della natura con una tazza di tè caldo fra le mani. Il libro che ho iniziato a leggere è momentaneamente abbandonato sul copriletto. Credo di avere un problema con i classici della letteratura; loro sono troppo giusti e sbagliati allo stesso tempo, in un modo talmente perfetto, da essere l'equilibrio ideale per chiunque, ma un grosso grattacapo per me.

La tranquillità che la neve mi dona è in netta contrapposizione con le sensazioni che il libro mi dà, quindi per stasera, io e Il ritratto di Dorian Gray, non avremo altri incontri ravvicinati.

L'orologio alla parete segna le 21, Niall sarà pronto a momenti e quasi mi dispiace di aver accettato di uscire anche stasera; nonna sembra sempre molto entusiasta all'idea di non avermi qui, se non la conoscessi così bene e sapessi quali sono le sue reali intenzioni penserei che la mia compagnia non le piaccia. Quando nomino Niall il suo sguardo si accende in modo particolare a testimonianza del bene che vuole a quel ragazzo biondo che sono felice di aver ritrovato.

Sono già pronta, ho provvedo a prepararmi prima di iniziare a leggere, in modo da poter continuare a scoprire il significato nascosto fra quelle pagine ingiallite il più a lungo possibile. Osservo il libro dalla copertina consumata con ammirazione; amo le parole, soprattutto quelle in grado di vincere contro il tempo. I libri sono i loro angeli custodi, proteggono la loro forza, che ha la capacità di non affievolirsi mai, ed è questo l'aspetto che più mi affascina.

Potrei leggere qualcosa che è stato scritto ancor prima che nascessi, che mia nonna lo facesse, mettendomi nei panni di qualcuno che non c'è più, ma che in un certo senso è sempre qui. Non siamo solo un corpo, siamo per lo più personalità e parole e per uno scrittore il concetto di immortalità non è del tutto astratto. Le sue parole non moriranno mai, vivranno per sempre, forse in un vecchio archivio polveroso, forse in uno scatolone in soffitta, ma chiunque, in qualsiasi momento, potrebbe leggerle e riportarle in vita.

Sorrido accarezzando la superficie del libro. Mi piacerebbe riuscire a mettere per iscritto quello che penso, ci ho provato, ma il significato che potrebbe avere questo gesto per me, annienta qualsiasi tipo di sogno. Non sono disposta a mettermi a nudo, a dare accesso a chiunque alle cose che penso; troppo intimo, troppo pericoloso, semplicemente troppo.

La vibrazione del telefono mi avverte dell'arrivo di un nuovo messaggio.

"Sono pronto, Michael arriverà a momenti."

Mi alzo dal letto, provvedendo ad indossare il cappotto e i doposcì. Le mie all star non garantirebbero la protezione adatta alle temperature dell'esterno.

Indosso il mio cappello di lana e sono pronta. Esco dalla porta finestra e trovo Niall ad aspettarmi. La sciarpa spessa che indossa gli copre quasi completamente il viso, lasciando in evidenza soltanto i brillanti occhi blu.

I suoi occhi non solo solo incredibilmente chiari, sono quasi ipnotici; nascondono dietro la loro trasparenza un ragazzo semplice, ma non per questo banale. Niall e il suo sorriso bianco, sono ben lontani dall'essere banali. "Buonasera", saluta.

"Buonasera, fa particolarmente freddo o sbaglio?". Mi avvicino al divisorio fra i nostri balconi stringendomi maggiormente nel cappotto.

"Non sbagli, per la felicità dei ragazzi prevedono abbondanti nevicate questa notte", afferma.

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