Neve

36.

Mormora, la gente mormora, falli tacere praticando l'allegria. - (Lorenzo Jovanotti Cherubini)

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Esserci per qualcuno è una delle dimostrazioni più grandi che ci siano.
Esserci a prescindere dal DNA, dall'albero genealogico, e dalle feste comandate. Esserci a dispetto delle distanze, degli impegni, dello stile di vita.

Semplicemente esserci.

Ho sempre cercato di esserci per tutti, nella consapevolezza che, spesso, in pochi riuscivano a trovare del tempo per me, ma non ci ho mai dato peso. Oggi invece, capisco che esserci non è solo difficile, ma anche complicato, quando sono mille le distrazioni che, in una vita vissuta a pieno, cercano di ostacolare l'obiettivo.

Negli ultimi giorni non ci sono stata per troppe persone. Per mia nonna in primis, e per Cris al secondo posto, e se lei non me l'avesse fatto notare, con un simpatico: "Harry ti ha rapita? Se è così avvertimi perché devo vendere un rene per il riscatto!", non me ne sarei accorta.

Ecco che inizio quindi a mettere in discussione tutto: le assenze che ci sono state finora nella mia vita, i vuoti che ho sempre giudicato come mancanza di volontà, e anche tutti i pregiudizi che mi sono fatta negli anni, nei confronti delle persone che, diversamente da me, forse, si impegnavano a vivere davvero.

L'unico dubbio che non ho, è la certezza di aver davvero vissuto tutto: ogni secondo, ogni attimo e anche ogni battito del mio cuore, che non è mai stato sollecitato così tanto prima d'ora.

Devo solo imparare a fare entrambe le cose: esserci per loro, e esserci per me. E ho intenzione di iniziare oggi.

Ecco perché stamattina sono andata in paese con mia nonna, ecco perché adesso mi trovo in prossimità della casa di Cris. Avrei potuto aspettare che Harry finisse il suo turno al resort e andare al falò con lui, ma ho preferito dare la conferma della mia presenza a Cris, e andare con lei.

Non ho mai partecipato a un falò prima d'ora; visto e considerato che vivo in città da sempre, e che ero convinta fossero eventi che si tenevano solo lungo le spiagge, mi sono stupita quando Niall mi ha dato la notizia. A quanto pare invece esistono anche i falò di montagna, quindi sarà un'altra prima esperienza per me.

"Sei un miraggio?"

Se Cristina decidesse di intraprendere la carriera da attrice, senza dubbio le riuscirebbe bene. Con una mano sulla fronte mi guarda con gli occhi socchiusi, avvolta nella sua tuta da sci bianca.

"Starei al gioco e ti direi di sì, ma ho paura che il prossimo step sia quello in cui tu tenti di verificarlo personalmente, dandomi un pizzicotto, quindi se vuoi possiamo adottare un compromesso; vieni qui, abbracciami, e avrai la tua conferma senza spargimenti di ematomi sul mio corpo."

Cristina si avvicina a me con un sorriso furbo in volto. "A quanto ricordo, dall'ultima volta che ci siamo viste, non hai bisogno che te ne faccia io."

Sto per ribattere, ma lei me lo impedisce, avvolgendomi in un abbraccio profumato che sa di lei. Non sono mai stata tanto attenta a questo tipo di particolari prima d'ora, ma ultimamente i miei sensi sembrano essersi acutizzati.

"Hai intenzione di ricordarmelo per il resto dei miei giorni?"

"Nah, sono sicura che mi darai altri espedienti. Lo stesso annoierebbe entrambe, no?"