29.

2K 113 158
                                    

La vita passa così. Il tempo non ritorna. - (Vincent Van Gogh)

~~~

La parola "grazie" è sottovalutata. La diciamo spesso, anche in risposta alle più piccole azioni che facciamo, ma di rado riusciamo ad apprezzare davvero il suo significato.

Lisa me l'ha ripetuto così tante volte nelle ultime ore, che ho recuperato tutte quelle mancanze di ringraziamenti che ho subito in questi anni. La cosa bella però, è che mi sarebbe bastato solo il suo sguardo; i suoi occhi lucidi, il suo sorriso sincero e l'entusiasmo che ha mostrato quando ha visto me e Harry al termine dell'esibizione per capire la sua gratitudine.

Ci basta così poco a volte per essere felici, che ci perdiamo troppo alla disperata ricerca di qualcosa che non abbiamo, nella convinzione che sia l'unica capace di farci stare bene.

La realtà è che potremmo accontentarci, non arrenderci, non rimanere statici mentre il mondo corre al nostro fianco, ma semplicemente seguirlo; passo dopo passo, accontentandoci di quelle piccole cose di cui abbiamo la fortuna di disporre ogni giorno: un saluto, un sorriso, un abbraccio o anche una parola che può fare la differenza.

La differenza riescono a farla anche le parole non dette, quelle che speriamo di sentirci dire, ma che non arrivano. Rimangono lì, in quello spazio intermedio che si crea fra due persone che si vogliono bene, ma che non riescono ad andare oltre.

In questo caso le parole non dette sono quelle di Cristina. Ci troviamo al laboratorio di Niall da almeno mezz'ora e lei non ha affrontato il discorso. So che muore dalla voglia di farlo, di parlare di Gabriella e di tutto quello che è successo, ma non lo fa. Parla di tutto e niente, parla di tutte quelle cose che servono semplicemente a riempire uno spazio vuoto.

Harry arriverà a momenti e sono curiosa di vedere se cambierà qualcosa. Niall l'ha nominato soltanto una volta, ma è bastata perché Cris lanciasse fulmini e saette dai suoi occhi blu. Il suo sogno si è spezzato, ma quando non si è protagonisti dei propri sogni, è ancora più inevitabile mettere in conto di fallire.

Lei probabilmente non l'ha fatto. Non l'avevano fatto nemmeno i diretti interessati, quindi è comprensibile che avesse ipotizzato soltanto il lieto fine, ma ad occhi attenti, era inevitabile.

Sarah e Helen stanno organizzando un'altra sfilata. La prima sono riuscita a scamparla per un pelo, e spero di riuscire nell'intento anche con la seconda.

"Quando avete intenzione di farla?", la domanda di Cristina risulta forzata anche alle mie orecchie. Sta cercando disperatamente di colmare quegli spazi, ma con scarsi risultati. Conosco un sacco di persone che saprebbero farlo alla perfezione, ma lei no. È una dote che si acquisisce con il tempo, spinta forse da quell'attitudine che io, non ho mai posseduto; ho sempre preferito i silenzi pieni di significato, alle parole vuote.

"I primi giorni di gennaio, ma dobbiamo ancora stabilire il luogo. L'amministrazione comunale vorrebbe organizzarla per l'Epifania, ma non sappiamo se è una scelta giusta... saranno tutti a festeggiare in famiglia, no?"

Sarah esprime il suo dubbio, in attesa che qualcuno gli dica il suo parere. I suoi occhi seguono i gesti attenti di Niall e sono quasi certa che il suo, è l'unico che le interessa davvero.

"Possibile, ma anche il periodo con più affluenza di turisti..."

Cristina anticipa la risposta del biondo che è troppo impegnato nelle sue mansioni per accorgersi del tentativo delle due ragazze, di avere le sue attenzioni.

Sorrido fra a me e me della situazione, della mia strana attitudine ad analizzare i comportamenti altrui, preferendo ascoltare in silenzio, piuttosto che partecipare attivamente.

NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora