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Diversamente, lei non sapeva amare. Sapeva farlo soltanto così. Con la mano tesa, il sorriso complice, gli occhi mai stanchi di guardarlo. E non v'era colpa per nessuno se lui, di un amore così, non sapeva tenerne il passo. - (Serena Santorelli)     

  ˜˜˜ 

Ho sempre pensato che la magia non esistesse, che i miti sull'esistenza di persone dotate di capacità particolari fossero solo congetture ispirate dall'immaginazione delle persone, eppure la storia è piena di leggende relative proprio, a queste particolari capacità.

Sono ancora convinta che la magia non esista, ma qualcosa che si allontana dalle spiegazioni scientifiche c'è. C'è negli occhi di mia nonna che, da quando mi sono seduta al tavolo per la colazione, mi scruta con uno sguardo giusto. Giusto per la situazione, giusto per il mio stato d'animo, come se fosse a conoscenza degli avvenimenti di ieri sera, e fosse pronta a darmi quel supporto necessario a farmi sentire meglio.

Mentirei se dicessi che stanotte ho dormito profondamente. L'immagine degli occhi rossi di Harry mi è rimasta impressa, così come la disperazione che ho letto nel suo sguardo che, di tanto in tanto, lasciava spazio a quella rassegnazione che non dovrebbe appartenere ad un ragazzo come lui.

"Altro caffè?"

Sono già alla seconda tazza, ma annuisco, spinta dal bisogno di caffeina. Nonna mi serve e prende posto davanti a me. Si occupa di una macchia inesistente sul tavolo, prima di spostare i suoi occhi blu nei miei. "Tuo nonno mi direbbe di farmi gli affari miei."

Sorrido, accarezzando i profili della tazza bianca con le mani. La magia forse non esiste, ma la potenza dei legami che si creano fra le persone, riesce ad essere indistruttibile. Non si può spiegare, è qualcosa davanti alla quale anche il più grande scienziato dovrebbe arrendersi; le emozioni rimangono, si diffondono dentro di noi e restano lì, nonostante il tempo faccia il suo corso, portandosi via quello non vorremmo mai. "Ma tu non lo ascoltavi mai... Mamma me lo raccontava sempre."

Le labbra della nonna si aprono in un sorriso dolce, che contagia anche il mio. "Mai, ed è una delle poche cose che rimpiango... Forse se l'avessi ascoltato di più, le cose sarebbero andate diversamente, ma non possiamo saperlo, giusto?"

L'idea di intrattenerla con spiegazioni approfondite sulla teoria del caos è allettante, ma probabilmente non è il momento più adatto per farlo. "Giustissimo..."

"Quindi quel giorno è arrivato... L'ho immaginato in mille modi diversi bambina, l'ho fatto per tutti questi anni cercando di immaginare chi potesse essere all'altezza di catturare davvero la tua attenzione ed era più vicino del previsto... L'unica cosa che speravo per te, era che accadesse in modo diverso. Pensavo di vederti sorridere, e invece sembri solo triste e abbattuta..."

Vorrei non esserlo, vorrei essere più forte di così, ma ho scoperto che quando tieni a una persona, vederla soffrire fa molto più male del previsto. Fa male sentirsi inutili davanti a quel dolore e, nel mio caso, fa male perché l'invidia del destinatario di quel sentimento, non sono io. 

"Nonna non è successo nulla, nulla di quello che immagini per lo meno, d'altronde è una delle prime cose che mi hai detto quando sono arrivata... Siamo così diversi che sembra strano averci contemporaneamente qui, no?

Non annuisce come mi aspettavo che facesse, non ribadisce ancora una volta il concetto, così come hanno fatto tutti da quando ho messo piede qui. "Io adoro quel ragazzo, bambina. Adoro il modo in cui riesce a camminare a testa alta, nonostante tutti abbiano già deciso qualcosa per lui. Adoro il modo in cui riesce a gestire quel resort nonostante odi restare intrappolato qui. Lo adoro perché ha un cuore grande, un cuore che saprebbe darti senza dubbio quello di cui tu hai bisogno, ma..."

NeveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora