Mutano i cieli sotto i quali ti trovi, ma non la tua situazione interiore, poiché sono con te le cose da cui cerchi di fuggire. - (Seneca)
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Avere delle aspettative fa parte di me. Non so chi, dei miei genitori, mi ha trasmesso questo gene tanto fastidioso quanto fondamentale, ma ultimamente sta diventando incredibilmente scomodo. Seguire un corso di studi come il mio, mi ha obbligata a sopprimere l'immaginazione, ho dovuto farlo perché la concretezza delle cose che mi sono state insegnate era in contrapposizione con la necessità di immaginare, inventare, e guardare incredibilmente avanti.
Se, per quanto riguarda il campo universitario, sono riuscita a farlo, per tutti gli altri aspetti, le mie aspettative sono ancora al primo posto dei difetti che non vorrei in alcun modo avere. Prima che una situazione si crei, prima che possa viverla, la mia mente proietta l'aspettativa nei minimi particolari e spesso quello che immagino va ben oltre la realtà, lasciandomi spiazzata e in alcuni casi delusa.
Forse è un bene che io abbia scelto qualcosa di concreto per la mia vita, perché spero che a lungo andare riesca a placare la mia mente che corre veloce e tende a programmare ogni cosa nei minimi particolari.
Quello che mi aspettavo dalla giornata di oggi è stato per ovvi motivi capovolto e nonostante non possa dire di conoscere il ragazzo che mi sta accompagnando lungo le piste, avrei dovuto aspettarmelo. Aspettarmi che la simpatia che mostrava ieri, si sarebbe dissolta nella notte, che la sua compagnia sarebbe stata dannatamente silenziosa e che sarebbe tornato a comportarsi con freddezza.
Non so cosa mi aspettavo, forse che la scia degli eventi progredisse in modo logico, ma Harry non è logico, è scostante, indefinito, indeterminato e io non so gestirlo.
Mi è sempre piaciuto sciare, ma non c'è mai stata volta in cui farlo, mi ha reso così nervosa come oggi. Harry continua a correggere la mia postura, invitandomi a imitare i suoi movimenti, ma come posso se va così veloce?
Non capisco se si sta prendendo gioco di me, oppure se davvero scio così male; pensavo di cavarmela abbastanza da affrontare piste di tutti i tipi, ma evidentemente mi sbagliavo. Mi sbagliavo su tante cose, la prima di tutte che sarei riuscita a sentirmi a mio agio in sua presenza.
Finalmente rallenta permettendomi di raggiungerlo. I suoi occhi chiari mi osservano, non indossa nulla che possa fare da filtro fra me e loro, e questo ancora una volta, mi destabilizza. Non ha fatto altro che osservarmi, studiarmi e nonostante sia una sostenitrice accanita dell'analisi visiva, preferirei di gran lunga che lui facesse domande, dandomi modo di comprendere cosa gli passa per la testa.
"Seguimi, facciamo una deviazione."
Non ho il tempo di obiettare che sfreccia veloce davanti a me, cerco si stare al suo passo, concentrandomi sulle sue correzioni e sui miei movimenti, ma quello che stiamo percorrendo è un fuori pista e lui dev'essere matto se pensa che sfrecciare fra gli alberi sia opportuno.
Il fondo non è battuto, la neve fresca accoglie gli sci frenando la mia andatura, costringendomi a rallentare; è pericoloso e lui dovrebbe saperlo.
Seguo la sua tuta da sci nera che sorprendentemente rallenta in prossimità degli alberi, fino a fermarsi pochi metri più in là. Si toglie gli sci senza difficoltà nonostante la neve in questo punto, raggiunga le sue ginocchia. Facendo un rapido calcolo probabilmente io affonderò.
"Fermati qualche metro più avanti, vicino a quell'albero", mi suggerisce, recuperando i suoi sci.
Obbedisco nonostante non abbia nessuna intenzione di toglierli a mia volta. Affonderei totalmente e non voglio farlo, non ne uscirò mai, e nessuno mi assicura che lui non sia uno psicopatico e mi voglia lasciare qui in mezzo a tutta questa neve fresca.

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Neve
Fanfic"Due rette parallele non si incontrano mai." -Quinto postulato di Euclide-