Nello sguardo esiste il massimo potere dell'attrazione. La fisica dovrebbe tenerne conto nei suoi esperimenti. È più facile staccare una calamita dal metallo che convincere due che si piacciono a non cercarsi con gli occhi. - (P. Felice)
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Nevica. Nevica talmente tanto che il parcheggio del resort sembra ricoperto da un tappeto bianco e soffice.
L'istinto sarebbe quello di correre fuori e guardare verso l'alto, ma mi trattengo limitandomi a guardare questo spettacolo fantastico dalla finestra.
Alle mie spalle nessuno presta attenzione, sono abituati a vedere quello che sto guardando io quasi ammaliata, e l'unica cosa che interessa loro è continuare a fare quello che stanno facendo; ballare, ridere, bere e divertirsi. Anche se è mercoledì sera, anche se domani mattina non riusciranno a svegliarsi, anche se, con questa neve, faranno fatica a rincasare.
La risata di Cris mi raggiunge. Sta ballando con Niall da quando sono ritornata qui. Credo che l'effetto dell'alcool si sia affievolito, ma questo non le impedisce di restare avvinghiata a lui come se fosse normale, come se in questa stanza ci fossero solo loro due.
Se la neve non catturasse tutte le mie attenzioni, probabilmente sarebbero rivolte a loro, li studierei per cercare di capire come fanno ad essere gli unici a non vedere che, quello che li lega, è più forte. Più forte di Sarah che li guarda nervosa a pochi metri di distanza, più forte della musica alta della stanza che fa vibrare a ritmo la mia cassa toracica.
L'isolamento acustico di questo posto è davvero eccezionale; una volta chiuse le porte il suono rimane intrappolato all'interno delle quattro pareti. Rimbalza su di esse, sui visi delle persone ammassate, sui loro corpi come una danza elastica infinita che rende tutto più forte.
Forte è il disagio che ho provato non appena siamo usciti dalla stanza di Harry. La realtà mi ha colpita all'improvviso, strappandomi dall'atmosfera strana che mi ha turbata all'interno. Ha turbato me e il mio cuore, ma non lui che ha ricominciato a scherzare come se nulla fosse.
Ora è lì fuori da qualche parte. Ha detto che avrebbe spostato la 500 al riparo prima di portarmi a casa e io l'ho lasciato fare. Nonna non sarà felice di questo cambio di piani, ma io per prima, non voglio rischiare danni ulteriori guidando su una strada completamente coperta di neve fresca.
Mi avvicino maggiormente al vetro posando la fronte sulla superficie. I soffici fiocchi cadono lenti, depositandosi a pochi metri da me e vorrei tanto riuscire a toccarli. Si scioglierebbero subito, il secondo principio della termodinamica non mente e nessuno mai riuscirà a smentirlo.
Ci hanno provato in tanti, se qualcuno dovesse riuscirci diventerebbe milionario in un batter d'occhio, ma nessuno avrà questo privilegio per moltissimi anni ancora.
"Tutto bene?"
Volto appena la testa ad incontrare i capelli biondi di Michael. Stasera è particolarmente calmo; non sta cercando di attirare l'attenzione dell'intera stanza di lui, non si sta approcciando ad ogni essere femminile qui dentro e, a quante pare, è molto più sobrio della maggior parte dei presenti.
"Tutto bene. Non balli?". Do un ultimo sguardo allo spettacolo fuori dalla finestra prima di girarmi completamente verso di lui.
Alza le spalle appoggiandosi al muro. "Non vorrei far sfigurare Cristian, dopotutto è la sua serata", ironizza, mostrandomi la sua dentatura perfetta.
Cerco fra la folla il soggetto della sua affermazione e lo trovo al centro della pista da ballo improvvisata. Del suo giubbotto di pelle non c'è traccia, immagino bastino i corpi delle due ragazze che stanno ballando con lui a scaldarlo. Sorride loro con uno sguardo visibilmente ubriaco che per un istante incontra il mio. Mi limito ad un sorriso rassicurante nei suoi confronti prima di distoglierlo e tornare a concentrarmi su Michael -l'egocentrico hockeista- che tanto egocentrico stasera non sembra essere.

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Neve
Fanfic"Due rette parallele non si incontrano mai." -Quinto postulato di Euclide-