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Alex
Mi ero finalmente deciso a parlare con Mattia e di fare quel favore a Maria. Per questo, avevo preso il cellulare e schiacciato il contatto di Mattia appunto. Purtroppo non è andata proprio come speravo. E a rispondere non è stato lui ma quella cretina di Wanda. Non la odio neanche più in verità, semplicemente la considero una persona molto poco intelligente di cui non amo la compagnia. Comunque...Avere Veronica qui con me è fantastico. Poi, se fossi stato senza di lei e solo con Wanda, beh, quello sarebbe stato il culmine. Forse mi sarei buttato dalla finestra.
Anche se le ho detto di non essere uno stolker, devo ammettere che tutto questo non è stato un caso. Dopo aver saputo in quale ospedale era Mattia, infatti, di proposito ho percorso la strada passante per il lungo mare. Volevo incontrarla. O almeno, ci speravo. Ed è andato tutto bene. Tranne che per Jason. Deve starle lontano. Mi stavo imbestialendo quando l'ho vista tra le sue braccia così. È solo uno stupido diciottenne che non sa controllarsi. Più che abbracciarla le voleva toccare il culo. E questo resta un dato di fatto.

Quante cretinate sto facendo in questo periodo...Mi sono perso nei suoi occhi neri e sembrerebbe che lei provi sentimenti simili. Ma c'è qualcosa che la blocca. Ho paura di sapere cos'è...

Veronica
Il viaggio in auto è stato completamente silenzioso. Solo il vento tra i capelli ed una strada dritta per dieci minuti che mi sono sembrati interminabili. E non so neanche perché, dopotutto non lo conosco nemmeno questo Mattia, ma nonostante ciò sono molto agitata e preoccupata.
Parcheggiamo l'auto e ci dirigiamo all'entrata della grande struttura ospedaliera. Entrare in un ospedale ogni volta mi fa un certo effetto. Qualunque esso sia. Mi riporta alla mente quel dolore, quella tristezza. Quella notte di morte, quella fottutissima chiamata. Le lacrime di mia madre che iniziarono a scendere copiose dai suoi occhi neri come i miei, Roberto che mi abbracciava ed io che a soli dieci anni non riuscivo a capire.
-Veronica?-mi richiama Alex.
-Tutto bene-chiede poi.
Annuisco. Di certo non mi va di parlarne.
-Dobbiamo andare al secondo piano-inizia sfregandosi le tempie per ricordare, o almeno credo.
-Stanza 15.-finisce di dire per poi sorridermi. Credo che abbia notato che sono soprappensiero. Ma ora devo solo scacciare tutti i ricordi per pensare al presente e a Mattia.
-Ok-rispondo io sfoggiando il miglior sorriso che potessi fare.
Entriamo in ascensore. In esso c'è un grande specchio e posso così notare le condizioni orribili dei miei capelli. Perfetto, così in confronto a Wanda che sarà sicuramente abbigliata come una modella altezzosa e cretina, sembrerò una sorta di mostro mista a zombie.

Arriviamo al piano e ci dirigiamo alla porta. Ad accoglierci c'è quella vipera di Wanda. Ma non come me la aspettavo. Ho infatti i capelli castani arruffati e profonde occhiaie violacee. Sembra molto più umana...cioè, sembra molto più normale. Una normale brava ragazza. Di quelle che hai voglia di conoscere, speri di incontrare, e preghi di non perdere.
-Eccoti-dice lei.
-Oh Alex-si avvicina e lo abbraccia tutto sotto i miei occhi. Infine gli lascia un bacio proprio all'angolo della bocca. In secondo luogo nota la mia presenza, e facendo un sorriso schifato, mi saluta con un semplice ciao che contraccambio nel medesimo modo. Quando mi arrabbio è meglio mettersi al riparo e atteggiamenti come il suo sono quelli che mi fanno molto molto molto incazzare.
Scorgo dal ciglio della porta un ragazzo sul letto bianco. Ha una fasciatura sul capo e non riesco a vedere di più.
-Vieni Alex, seguimi-invita Wanda al moretto. Lui annuisce e mi prende la mano cogliendomi alla sprovvista. Non mi aspettavo questo gesto da parte sua, ma il suo tocco delicato e la sua mano calda sono una cosa meravigliosa. Ok, sono proprio andata.
-Ehi Mattia-
-Alex?-chiede il fratello di Wanda.
-Esatto-
-Che sorpresa!-dice entusiasta e cercando di portarsi a sedere. Wanda corre subito in suo aiuto. Almeno è una brava sorella.
Ha lo stesso colore di capelli della sorella, un marrone chiaro molto particolare. Anche lui ha un magnifico sorriso.
-E lei chi è?
-Beh Mattia, lei è beh ecco...
-Veronica, un'amica.
-Si ecco, esatto.
-Non ti ricordavo il mio nome Alex?/chiedo alzando il sopracciglio. Sto scherzando, spero che lo capisca e non mi faccia fare figure poco carine.
-Piacere Veronica, io sono Mattia.
-Si, Alex mi ha parlato di te.
-Ah si?-chiede sorpreso, probabilmente ha capito che non è così e che l'ho detto solo per fargli piacere?-si vede che passate molto tempo insieme-ammicca. E si, tanto tempo e non siamo niente. Bho, insomma siamo amici...quasi amici e bom.

Iniziamo a chiacchierare. Wanda sta molto in disparte. Mi sembra strano, insomma, da quando ho capito ha una certa mania di protagonismo. Mattia è un ragazzo terribilmente solare e simpatico. Forse anche più di Alex che sa benissimo come diventare pesante. Ma si sa, sono i difetti a renderci unici.
-Quando ti faranno uscire?-chiede Alex dopo un quarto d'ora circa di chiacchierata.
-Domani mattina. Non ho riportato gravi ferite ma hanno preferito tenermi in osservazione. Per sicurezza.
-Capito. Bene dai.
-Già. Giusto Wanda?-chiede il fratello alla sorella credo per coinvolgerla un po'. Lei annuisce, ma dubito che abbia sentito la domanda.

Stiamo ancora un po' a chiacchierare prima di andare.

-Sai-sbotto io mentre siamo sulle scale. Al l'ascensore c'era un sacco di gente e perciò noi giovani e forti abbiamo deciso di andare a piedi.
-Dimmi.
-Perché Wanda era così silenziosa?
-Sua madre è morta di cancro due anni fa. Entrare in un ospedale e vedere medici le riportano alla mente lei.
-Sua?
-Si, lei e Mattia sono fratellastri. Hanno solo il padre in comune.
-Ah.
Mi limito a dire ciò.
-Veronica-dice lui affermandomi il polso e tirandomi a se.
-Grazie.-dice praticamente sulle mie labbra. Il suo respiro lo sento sulla pelle e non riesco a trattenere questa maledetta agitazione. Ho voglia di baciarlo e di fargli capire che per me lui è di più. Che in lui ho trovato quello che ho sempre sognato e che lo voglio urlare al mondo intero.
Poi all'improvviso sentiamo i tacchi di qualcuno scendere le scale e perciò ci allontaniamo.

-Ti accompagno a casa?-chiede lui quando siamo ormai in auto.
-Ti giuro che non è quello che desidero, ma si. Devo tornare. È importante. Altrimenti credo che Roberto mi chiuderebbe in casa per un mese se non di più.
-Va bene...mi hai convinto.
E senza aggiungere altro, parte.

Ehi
Spero che vi piaccia e che non ci siamo troppi errori. Scusate, ma l'ho scritto di fretta. Che dire...se vi va lasciate una stellina⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️tanto bella e carina. Suggerimenti ed idee sono sempre ben accetti❤️🎀
Un bacio, alla prossima😘❤️

Dicono...l'amore non ha età [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora