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Veronica
La testa mi pulsa dolorosamente. Le lacrime continuano a sgorgare incessantemente. Sono ancora incredula. Non riesco a credere alle parole di mia madre. Non può essere. Non voglio. Ed odio blaterare a vuoto così, ma non riesco a formulare un discorso compiuto.
Matteo e Diana, preoccupati, dopo aver invano tentato di avere una risposta da parte mia, decidono di portarmi con loro, a casa di Matteo. Ovviamente non avrei voluto disturbarli, ma non posso negare di aver desiderato incontrare un amico sulla mia strada adesso come mai prima d'ora.
La casa non dista molto ed arriviamo in pochi minuti.

Entriamo. Saluto velocemente Giusy, la madre di Matteo, prima di recarmi in bagno, lasciandoli soli. Non voglio dare fastidio. Sarò un fantasma. 

Decido di andare in camera di Matteo. So che non gli dà fastidio, oramai sono una di casa.
Cerco di distrarmi ascoltando un po' di musica dal cellulare che fortunatamente non ho tolto dalla tasca, quando prima sono entrata a casa mia. Prendo in prestito le cuffie di Matteo. Sono stata io stessa a regalargliele, lo scorso Natale.
Passa così almeno una buona mezz'ora.

-messaggio a: Alex
Non sono la ragazza più bella che c'è. Non sono la più intelligente. La più popolare, la più interessante, la più ricca o la più ricercata. Non sono quella a cui tutti sono simpatici. Ho un sacco di difetti, sono testarda, impacciata, fin troppo distratta. Cerco sempre di aiutare il mondo dimenticandomi quanto esso sia più grande di me. Quanto le distanze siano immense e quanto io sia piccola in confronto. Ho paura di essere abbandonata. Cerco di essere forte anche quando tremo.
Ma se tu ami una ragazzina problematica come me, pensi che il nostro amore possa superare anche tutte le difficoltà a cui il destino ci vorrà sottoporre?

Invio senza pensarci troppo. È stato il mio sfogo. Avevo bisogno di scrivergli quelle cose, di sapere se davvero sono importante per lui. Non risponde. Socchiudo leggermente gli occhi e mi abbandono alla musica.

Poi entrano i due biondini ed io velocemente rimetto le cuffie al loro posto.
-Com'è andata?-Chiedo cercando di far dimenticare le condizioni in cui mi hanno trovata.
-Tutto bene. Giusy è una donna molto simpatica. -Mi spiega Diana raggiante.
-Oh si. Mi avrà messo in imbarazzo almeno una dozzina di volte, ma per il resto è andata bene. Vuoi una fetta di torta?
-Tua madre ha imparato a cucinare?-chiedo sorpresa. Ho, infatti, avuto diverse occasioni di provare quanto Giusy sia negata per la cucina.
-No, l'ha comprata. La vuoi o no?-
-No, grazie. Tolgo il disturbo. -nel dirlo mi alzo in piedi.
-Tu non vai da nessuna parte. Prima ci dici che è successo.
-N-non mi sembra il caso.-
So bene quanto sembri stupida in questo momento, ma è vero. Non voglio parlarne. Prima devo discutere con mia madre, capire, chiarire.
-Vuota il sacco, subito!-urla lui quasi arrabbiato. Questa è la solita reazione che ha quando è preoccupato.
-Ok ok, avete vinto.-sospiro-Ho una brutta notizia. Devo, credo, spero di no, andare via.
-Andare via?-chiedono contemporaneamente, confusi.
-Via da qui. Per sempre.

Alex
-Smettila di abbatterti in questo modo, Alex!-
-Che vuoi Max?-sbotto arrabbiato.
-Ti va di venire con me, questa sera? Ci divertiremo, no? Come al liceo.
-Non mi va di uscire. Chiedi ad altri.
-Non conosco altri ragazzi che hanno bisogno di tirarsi su come te. Dai, per festeggiare la mia ultima sera in questa città.
-Uffa. Non torniamo troppo tardi però.
-Certo certo-alza le mani in segno di resa.

Chiudiamo il portone e ci avviamo a piedi verso il locale. Direi che non era proprio quello che avevo in mente di fare oggi. Ma cazzo,  dov'è finito il ragazzo che ama divertirsi? Ora, in questa serata, voglio tornare quello di sempre e divertirmi. Dopotutto, sto solo accompagnando un amico, no? Che può andare storto?!

La musica assordante mi rimbomba nelle orecchie da un tempo indefinito. Non so quanto ho bevuto.
Tanto. Si. Decisamente.

Una ragazza con dei lunghi capelli neri mi si avvicina. Mi si struscia contro ed io, quasi automaticamente, le metto le mani sui fianchi.

La cosa continua almeno per un tempo indefinito. Ho i sensi completamente annebbiati dall'alcol.
-Ti va di andare in un posto più appartato?-Mi sussurra lei all'orecchio, mordendo in seguito il lobo.
Non mi sento più niente. Sento dentro l'ultima parte razionale di me morire, prima di annuire.

Veronica
-Mi dispiace tanto Ver.-dice Diana, cercando di nascondere la lacrima che si è fatta scappare.
-Anche a me.-sospira il mio migliore amico-Ne sei proprio sicura?
-Se non è uno scherzo. Spero davvero che lo sia. Ma sono convinta che sia la verità.
-Ne hai già parlato con Alex?
-No. Ho parlato di lui con mia madre e lei ha detto che non è importante, anzi, ha detto che è meglio così per noi!-urlo frustrata.
-Mi dispiace davvero tanto. Non pensavo che tua madre potesse essere così dura.
-Si sente la padrona della mia vita, ma non lo è. Oh-mi porto le mani tra i capelli, tirandone le radici-cavolo sto impazzendo. Io non ci voglio andare in Canada! Ora vado a casa. Ci sentiamo raga. Domani vado da Alex e ne parlo con lui. Credo che sia l'unica persona capace di aiutarmi in questa situazione.

Detto questo, prendo il mio cellulare ed esco dalla casa, dopo aver salutato Giusy e Mirko.

Cammino piano sul ciglio della strada, nel buio di questa notte nuvolosa. Piano piano alcune gocce iniziano a toccarmi il viso. Alzo gli occhi e vedo la pioggia scendere sempre più forte sui miei capelli raccolti ora in una crocchia disordinata. Allungo il passo.
All'improvviso, dei fari fortissimi mi accecano la vista e subito mi blocco. Sono quasi completamente zuppa. Tuoni. Lampi. Buio.
Tutto buio. L'auto ha parcheggiato e con lei, l'unica fonte di luce si è spenta.
Non trovo più le forze. Mi sento morire. Mi sento mancare. Mi accascio a terra.
Poi delle calde mani mi afferrano. Una giacca asciutta mi avvolge le spalle. Una sensazione di improvviso benessere mi invade.
-Stai tranquilla, adesso ti porto a casa.-mi dice con voce quasi tremante.
-Grazie-sussurro anche se non so chi sia il mio salvatore. Non riesco a vedere il suo volto e neanche a riconoscere bene la sua voce. Mi prende in braccio.
In poco tempo sento la pioggia andare via. Le urla di mia madre preoccupata. E la comodità del mio caldo letto avvolgermi.

Mi alzo con un forte mal di testa dal mio letto. Scendo le scale e mi ritrovo in cucina. Bevo una tazza di caffè. Non ha lo stesso sapore. È strano. Torno in camera e mi preparo per uscire.
Quando sono pronta, mi reco alla porta e la apro. Esco. Silenzio. Per strada non si aggira nessuno. Né una persona, né un'automobile e neanche un cane che abbaia. Cammino. Vado avanti e indietro lungo la strada. Urlo il nome dei miei amici. Cerco di farmi sentire, ma nessuno mi risponde. Nessuno mi sente ed io continuo ad urlare invano. Sono sola. Sola. Fino a quando due calde mani mi si posano sulle spalle. Mi giro ed abbraccio il mio ragazzo piangendo. Ma prima che possa dire qualcosa, scompare. Sparisce proprio quando era tra le mie braccia. Mi sento vuota. Mi sento mancare. Ricomincio a piangere più forte di prima. Mi accascio a terra.
Con le ginocchia a contatto con l'asfalto continuo ad urlare.

-Veronica svegliati. Sveglia dai.

Apro gli occhi. Sono tutta sudata e ho il cuore che batte all'impazzata. Era solo un incubo. Un incubo in cui si era materializzata la mia paura più grande: restare sola.

-Ehi Ver, tutto bene?
Guardo mio fratello negli occhi, sorpresa.
-Si. Era solo un incubo. Tu quando sei tornato?
-Sono arrivato più o meno venti minuti fa.
-Fatti abbracciare, fratellone.

Mi butto fra le sue braccia. Mi è mancato molto. Nonostante le volte in cui mi faccia innervosire siano molte, non saprei davvero vivere senza di lui. È sempre stato il angelo custode, soprattutto dopo la scomparsa di papà.

-Te l'ha detto?-
-Tu lo sapevi?-
Annuisce.
-Si.


Ehi ehi
Come va?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :-)
Perdonate eventuali errori di battitura.
Ma ora ditemi, secondo voi che succederà? Chi è il personaggio misterioso che ha "salvato" la nostra protagonista?
Fatemi sapere le vostre opinioni!
A presto!

Dicono...l'amore non ha età [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora