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Veronica
Ho passato una nottata di merda.
La musica è stata stoppata forse meno di due ore fa. Non ne sono sicura. Come dicevo, ho passato una nottata di merda. A piangere tra le braccia di Christian, il mio salvatore. Ci siamo rintanati in una delle camere da letto del piano superiore. Probabilmente molte persone avranno frainteso e chissà quali strane idee si sono fatte su me, Christian e quello che abbiamo fatto stanotte. Dalla finestra noto che di auto parcheggiate ora ne sono rimaste ben poche.

Mi sveglio veramente. Guardo l'ora. Sono solo le sette. Avrò dormito circa due ore. Continuavano ad apparirmi strane immagini, neanche definibili sogni. Alex. Perché anche quando non voglio pensare a lui, la mia mente ricade su quegli occhi nocciola? Non avrei dovuto lasciarlo lì ieri sera. Non dovevo permettere a Christian di fermarmi. Christian. Parlo di lui come se lo conoscessi da sempre. Sento che c'è qualcosa che ci accomuna, qualcosa che mi è ancora ignoto, ma che mi basta per convincermi a dargli fiducia.
Mi alzo dal letto cercando di non svegliare Christian. Già gli ho donato una notte insonne, almeno ora è meglio che dorma un po'. Comunque è così carino. Sembra davvero un angioletto dai ricci ribelli che abbraccia il cuscino come se fosse un orsacchiotto.
Osservo la stanza per un paio di secondi. Ieri tra le lacrime e la confusione non ho neanche fatto caso alle pareti azzurre. C'è un letto matrimoniale in centro, con una finestra sulla parete opposta. Un quadro gigante rappresentante una spiaggia sopra al letto e un brutto armadio nero.
Esco dalla camera alla ricerca di un bagno con l'intenzione di darmi una sistemata. C'è uno strano silenzio. Mi sento un po' a disagio. Sembra che io sia l'unico essere vivente qua dentro.

Il corridoio è disseminato di bottiglie di alcolici svuotate. Le porte sono tutte chiuse e non vorrei disturbare qualcuno aprendo accidentalmente la porta di una camera. Trovare qualcuno in condizioni impresentabili non è quello che voglio per iniziare bene la giornata.

Scendo le scale, sperando di trovarne uno al pian terreno.
Nella sala non c'è nessuno, ad eccezione di un ragazzo che dorme beatamente su una poltrona.
Entro nel salotto adiacente e vedo sul divano addormentato un ragazzo. Mi avvicino di più e sobbalzo leggermente quando mi accorgo che è Alex. Vederlo qui mi solleva parecchio perché significa che non è andato a letto con Natasha. Forse le cose fra di noi non sono completamente rovinate. Ok, sto solo cercando di vedere il bicchiere mezzo pieno, ma chi voglio prendere in giro?! In questo momento di noi me ne infischio, ho solo una gran voglia di strappargli tutti i capelli, uno ad uno.
Mi avvicino a lui facendo attenzione a non svegliarlo. Appena ci sono vicina sento un fetore d'alcol invadermi.
Ha bevuto. Ha bevuto tanto. Ha bevuto troppo.

Lo lascio dormire, devo riflettere e meditare sulla mia vendetta, e ritorno alla ricerca di un bagno che fortunatamente trovo subito. Mi sistemo; rifaccio la treccia e provo a togliere tutto il mascara colato a causa del pianto. Poi esco dalla casa per respirare la pura aria e l'odore di salsedine che tanto amo. Ho il cellulare stracolmo di chiamate perse da Roberto, ma adesso l'ultima cosa che voglio è subirmi una sua ramanzina. Ci penserò più tardi.

Mi siedo sulla panchina davanti alla villa.
-Buongiorno.
Vedo avvicinarsi a me Bianca. L'ho appena conosciuta, ma ha un'aria molto buona e simpatica. Non quanto il cugino, ma non sembra una brutta persona.
-Buongiorno. -abbozzo un sorriso.
-È bellissimo al mattino presto, non è così?
-Il mare?
-Già.
Lo guarda estasiata.

-C'è tanta gente in casa?
-Beh, parecchia gente ieri è andata via barcollando e parecchia invece si è addormentata prima di poterlo fare. Non so dirmi quanti però. Uno di loro, che tra l'altro credo faccia parte del tuo gruppo, ha passato la notte con Cassidy. Un ragazzo biondo, non ricordo il nome.
-William?
-Si esatto, proprio lui.

Cade il silenzio. Solo il rumore delle onde del mare.
-Tu sei la ragazza di Alex, giusto?-sbotta poco dopo. Lo dice molto velocemente. Come se volesse rendere quella domanda indolore.
-Si...-rispondo non guardandola negli occhi. Solo sentire il nome di quell'essere adesso mi reca fastidio.
-Lo hai visto ieri con Natasha. Per questo hai pianto su mio cugino tutta la notte?
Spalanco gli occhi. Pensavo che nessuno mi avesse vista con Christian.
-Come lo sai?
-Io so un sacco di cose.
Odio le persone così. Sta perdendo punti.
-Del tipo?
-Beh, so che quando sei tornata li hai visti insieme. Se ti può consolare, ti assicuro che tra quei due non è successo niente.
-Cioè? Spiegati meglio.
Ora voglio sfruttare questa sua dote da pettegola impicciona.
-La mia non proprio amica Maria ha visto Natasha sedersi in quel modo su di Alex. Sapeva che era abbastanza ubriaco ma ha provato a fargli tornare il nume della ragione. E Natasha è andata via.
-Davvero?
Devo fare una statua a Maria.
-Si, puoi chiederlo a lei quando si sveglia.
-Lo farò.
-Bene. Io ora torno a casa. Buona giornata.

Dicono...l'amore non ha età [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora