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Alex
Un urlo. Un tonfo provocato dallo sbattere di una porta. Un mal di testa allucinante. La voce di Veronica mi fa svegliare di soprassalto, ma un'altra persona, appoggiata al mio petto, mi impedisce di alzarmi. È un sogno? Un incubo? È reale questo caos che mi circonda, ma che soprattutto, mi invade la mente? Sì, lo è. E cavolo, non può assolutamente andare peggio di così. Mi basta osservare per alcuni secondi la lunga chioma nera, che si alza e si abbassa sul mio petto seguendo l'andamento del mio respiro.
-Angelica?!-inizialmente sussurro.
-Angelica!-ripeto poi con tono disperato, ma soprattutto incredulo.
-Ciao tesoro.
-Come...quando...ah, vattene, fuori da casa mia! Perché! Oddio, Ver!
-Peccato, mi sembravi di tutt'altra opinione questa notte sai. Ammetto che sei molto meglio del tuo amico. Non sei solo più carino di lui esteriormente, ma anche-la interrompo.
-Perché sei qui?
-Stai ancora dormendo? Quando sarai di nuovo in te ti renderai conto di quello che hai fatto. Di quello che hai perso e di come, alla fine, io abbia vinto. A presto Alex.

Si alza e si riveste prima di uscire dalla camera.
Mi passo nervosamente una mano tra i capelli. Che cosa ho fatto! Non riesco a crederci. Sono un coglione. Il numero uno dei coglioni. La testa mi fa malissimo. Mi vesto ed esco dalla camera.
-Ele.
-Alex sei uno scemo.
-Lo so. Ero ubriaco.
-Rimani comunque uno scemo. Comunque ti posso assicurare che-la interrompo. C'è una cosa più importante al momento.
-Che ti ha detto Veronica? Come sta?
-Secondo te,genio? Ha detto che tra voi è finita.
-Lo sapevo. Lo sapevo lo sapevo lo sapevo.
-E cosa ti doveva dire, eh?
Rispondo con il silenzio. Non c'è niente possa difendermi.
-Beh, vedi di essere consapevole di ciò che hai fatto. E di agire di conseguenza, soprattutto.
-Era tutto un piano. Quella aveva tutto nella sua mente ed io sono stato al suo gioco come un burattino.
Solo in questo momento mi rendo conto di quanto sia capace
Angelica per vendetta. E quanto questo mi abbia fatto pagare un prezzo altissimo.

Christian
Parcheggio la moto e mi dirigo al portone della casa di Alex. Suono un campanello a caso. Non so qual é il suo cognome. Risponde una voce anziana.
-Chi è?
-L'antennista. 
Apre subito. Wow. Non ci avrei scommesso neanche un centesimo. È stato più facile di quanto pensassi.

Ora che ci penso, non ho idea di quale sia la casa. Ma anche in questo caso, la fortuna è dalla mia parte. Un ragazzo della mia età, credo, sta scendendo le scale dirigendosi al portone. Lo fermo un attimo.
-Scusa, sai dove vive Alex? Non ricordo il cognome...
-Per tua fortuna lo so. C'è solo un Alex in questo palazzo. Quarto piano. Gavello.
-Grazie mille.
-Si è cacciato nei guai?
-Ha dei problemi con una mia amica...
-Ah...-mi guarda maliziosamente.
-Ehm, no. Niente di quello che stai pensando. Grazie e ciao.
-Ciao ciao-alza le mani in segno di resa prima di andarsene.

Inizio a salire le scale, due gradini alla volta per fare più in fretta.
Arrivo alla porta. Suono al campanello.

Viene ad aprire poco dopo una ragazza con i capelli corti castani.
-Salve.
-Di che ha bisogno?
-In realtà sono un amico di Alex. È in casa?
-Ah. Si. Si, entra pure. Io sono Elena, la sua coinquilina.
-Piacere, io sono Christian.

Entro e mi accomodo sul comodo divano. Ha detto che Alex mi avrebbe raggiunto poco dopo. Sono passati più di cinque minuti e di lui nessuna traccia.
Mi sto intrattenendo giocando con il modellino di una Ferrari sistemato su una mensola quando Alex entra.
-Ehi, che stai facendo?! È un pezzo da collezione!
-Oh, scusa. Lo stavo solo osservando.
-Troppo da vicino per i miei gusti.
Sbuffo allontanandomi. Non sono qui a caso.
-Perché sei qui?
-Sono venuto per dirti che sei un grandissimo cretino e ti prego, lascia stare Veronica. È già un brutto periodo per lei. Sai, col trasferimento e tutto il resto. Non ha bisogno anche di soffrire a causa tua. So che probabilmente adesso le vorrai parlare, esporre tutte le tue scuse eccetera eccetera. Però, data la situazione, ti chiedo di non farlo.
-Di che stai parlando?! Io la devo vedere. Stavo giusto per uscire, l'ho chiamata trenta volte e tu non puoi impedire di vederla.
-No. Punto e basta. Non ti vuole vedere. Se non lo capisci con le buone te lo farò vedere con le cattive.
-Già tremo guarda.
Non resisto più, e gli tiro un pugno in un occhio. Lui risponde tirando un destro dritto al naso. Tutto ciò continua fino a quando Elena, urlando e sbraitando davvero troppo, ci separa.
-Siete due bambini! Non sapete neanche parlare civilmente.-
Dice dopo aver finito di medicarci.
-Io tolgo il disturbo. Convinci il tuo coinquilino a lasciare in pace il mio mondo. Ormai non ne fa più parte.
-Ok.-sospira rassegnata- Lo farò.

Detto questo, esco dall'appartamento con una mano sul naso dolorante. Devo ancora andare da Bianca ed ho pochissima voglia di farlo. Ma devo. Indosso la stessa maglietta da quasi due giorni. Ok, forse era meglio se non lo dicevo.
Scendo le scale ed evito una vecchietta intenta a parlare con un uomo di circa trent'anni a parer mio. Mi basta sentire la parola "antennista" per accelerare il passo ed uscire immediatamente dal portone. Non entrerò mai più in questo posto, lo posso giurare.

Veronica
-Tranquilla, vedrai che riusciremo a tenerci in contatto nonostante le ore di fuso orario.
-Vale ha ragione. Sai benissimo che la nostra amicizia non si farà abbattere da nulla, vero bella?!
-Sì. Vi voglio bene ragazze.
-Eh, in effetti siamo uniche.
-E poi, è anche a questo che serve la tecnologia.
-Si, avete ragione.
-E lascia perdere Alex, è solo un cretino io l'ho sempre saputo.-conclude Valentina.
-Ti prego, non parlare di lui.
-Ok. Pensiamo piuttosto alla festa che daremo per salutarti.
-Siii. Ma non ora.
Si lanciano sguardi di intesa. Mi mancheranno tantissimo. Forse sarà la cosa che mi mancherà di più di tutta la mia vita qua. Sono pronta. Sono sempre stata brava in inglese, ma la prof è sempre stata tremendamente severa ed esigente e non ha mai dato più di otto. Purtroppo. In questi giorni voglio fare la conoscenza di Stephen. Sembra un uomo buono e sincero. Quello che serve alla mamma. Una roccia stabile su cui far poggiare la sua vita, di nuovo, finalmente, dopo sei anni. E in più, c'è Christian con me. Non riesco ancora a credere che Roby non verrà. Gli auguro tutto il meglio. Gli voglio davvero bene e forse quest'occasione mi aiuterà a maturare e a diventare più autonoma. Forse così riuscirò veramente a capire chi è Veronica, senza nessuno a proteggerla, a sorreggerla e ad aiutarla. E ad amarla. Ma a questo non ci voglio pensare. Non ci posso credere che tra noi sia finita così. Ieri mi sentivo felice solo grazie a lui. Era la mia anima. La mia felicità. La ragione del mio sorriso e non lo sto dicendo per sembrare esagerata, banale o scontata, ma in quel momento, in cui mi sembrava che l'intero mondo mi stesse cadendo addosso, i suoi occhi nocciola mi sembravano la salvezza. E invece, è tutto finito.

Ehi ehi
Come va? Come è stato per voi studenti  il rientro a scuola??
Ditemi che ne pensate del capitolo e scusate molto per l'attesa più lunga del solito. Comunque, come andrà a finire? Mancano davvero pochi capitoli alla fine...
Fatemi sapere un po'le vostre impressioni!!
Un abbraccio e al prossimo capitolo.

Dicono...l'amore non ha età [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora