Alex
-Sicuro che sto bene vestita così?-dice Naomi, continuando a girare su se stessa, presa da un panico ingiustificato.
-Sei bellissima.
Mi alzo dal letto e la raggiungo davanti allo specchio. È così minuta e gracile, l'ho sempre presa in giro per questo. Nonostante ciò, è una gran bella ragazza.
-Grazie fratellone.-si avvicina e si alza in punta di piedi per riuscire a darmi un bacio sulla guancia.
L'abbraccio forte. Mi mancava. Ha sofferto tanto nella sua vita, anche a causa mia. Forse troppo. Per quanto i miei l'abbiamo amata e presa come loro, non saranno mai come i suoi veri genitori. Poi, le mie litigate con questi, la facevano sempre soffrire molto.
"Non puoi odiare i tuoi genitori, tu, che sei fortunato ad averli ancora!"
Non scorderò mai la sera in cui mi disse quelle parole. Mi fecero sentire malissimo, come uno schiaffo in pieno viso. Mi sentii un coglione, ma non feci niente per cambiare le cose. Ed ancora ora la situazione non è mutata.
-Alex, dopo ti voglio presentare una persona, ma non dire niente a mamma e a papà.-dice in un sussurro a contatto con la mia camicia nera.
-Va bene-
-Io torno da Veronica. Mettiti le scarpe.-nel dirlo indico i suoi piedi ancora scalzi, dalle unghie smaltate di rosso.
-Lascia liberi i miei poveri piedi ancora un po'. Saranno tutta la serata con il tacco 12.
Sorrido ed alzo gli occhi al cielo.
-Ok. Ah, Alex...-mi afferra per polso quando sono sulla porta.
-Che c'è?
-Lo sai che, beh, stasera-sospira-Ci sarà anche Gioia. Lo sai vero? Suo padre resta il migliore amico di papà.-
-Lo so. Io vado dalla mia ragazza ora. A dopo sorellina.Non ho voglia di vederla. Sono certo che mi odi ancora, e non poco. Ma non voglio farmi condizionare la vita da lei. Si va avanti.
Entro in camera e trovo Veronica seduta sul letto indecisa sulle scarpe. Indossa un grazioso abito nero con gonna morbida fino al ginocchio, adornato da una fascia rosa pastello in vita.
-Metto i tacchi?
-Se vuoi. Non hai delle scarpe aperte?
-Vuoi passare la serata a fissarmi i piedi?
Roteo gli occhi.
-Era per dire...-
-Ok, ho capito. Metto i sandali.
-Grazie piccola.-le do un veloce bacio in fonte, facendola sorridere.
Mi fa sentire così bene, anche solo con un sorriso.Veronica ed io scendiamo le scale quando la festa è già iniziata da un'ora. Abbiamo preferito parlare e stare un po' insieme, soli.
Già dalle scale è possibile udire un gran vociare. Ho un brutto presentimento. Sento che dovrà succedere qualcosa.
In sala una calca pazzesca di gente va a zonzo con bicchieri in mano, da i più adulti ai giovani scalmanati. I primi sono prevalentemente in casa. I miei genitori sono seduti sul divanetto, circondati da tizi che non ho mai visto. Mentre i ragazzi sono in giardino, da cui proviene anche della musica.
Tengo stretta a me Veronica. Di certo non la voglio perdere tra la folla e replicare quello che è successo all'ultima festa a cui siamo andati insieme. Le nostre mani intrecciate mi sembrano quasi eccessivamente romantiche, ma come ho detto, non voglio perderla.
Ci spostiamo all'esterno. Squadro un po' le varie persone, per vedere se riconosco qualcuno.
Non vedo tra la gente l'abitino rosso fiamma di Naomi. Che fine ha fatto la festeggiata?
Ritorniamo dentro poiché voglio controllare. Magari la abbiamo superata senza accorgercene.
Nel mentre urto contro un signore. Alzo lo sguardo su di lui per scusarmi. Ma le parole mi muoiono in bocca quando incontro quegli occhi azzurri come il ghiaccio. Quel signore, il padre di Gioia. Stessi occhi. Mi ferma, riconoscendomi. Anche Veronica si ferma e mi resta accanto tenendomi sempre per mano.
-Alex.-saluta con tono duro, fin troppo per l'atmosfera informale della situazione.
-Signore.-ricambio il saluto a tono-Scusi per prima.
-Ma figurati. Sai dov'è tuo padre?
-Non ne ho idea. -ed è vero. Sul divanetto ora c'è solo mia madre.
-Oh, fa niente. Lo troverò. -sorride in maniera forzata.
Fa per andarsene, quando nota Veronica.
-E questa bambinetta, da dove viene? Si è imbucata alla festa?-chiede stizzito.
-Che diavolo sta dicendo, scusi?!-Dico con tono secco senza neanche rendermene conto.
-Oh. Capisco.-porta lo sguardo sulle nostre mani intrecciate. Ci lancia un'occhiataccia di disgusto prima di allontanarsi.
Si gira, e va, sparendo definitivamente dalla nostra visuale.
-Ma che succede?-chiede Ver, non avendo capito granché dal nostro scambio di sguardi. In effetti lei non sa tutto il retroscena.
-Ti spiego tutto dopo. Ora troviamo Naomi, poi possiamo andare.
-Va bene. Però voglio capire questa situazione Alex.-sospira-Credevo che ti fidassi di me.
-Stai tranquilla. Andrà tutto bene. Ti racconterò tutto. Te lo prometto.-
Torniamo in giardino. Sembra la festa dei diciotto anni più sobria e formale del mondo. Dopotutto l'hanno organizzata i miei. Cosa mi sarei potuto aspettare?! Sono molto felice di aver invece fatto la mia con gli amici, lontano da questo posto finto.
Subito, o quasi, una chioma rossa prende la mia attenzione. Ecco, è lei. Non la volevo incontrare. L'ho cercata prima. Ma ora è ufficiale e i pensieri non contano più. La realtà è una: Gioia è qui. Posso solo sperare che non mi abbia visto, ma quando la vedo avvicinarsi capisco che è troppo tardi.
Rimane sempre una bella ragazza. I lunghi capelli rossi lisci le scendono sulle spalle. La frangetta mette in risalto i suoi grandi occhi azzurro ghiaccio, magistralmente truccati non so con quali prodotti. Le sue labbra sono color rosso intenso, come i capelli. Indossa un abito panna, con scollo a V, che fa risaltare il suo seno prosperoso. Le arriva a metà coscia sulla parte davanti, mentre dietro tocca terra. Ai piedi ha un paio di tacchi neri semplici.
-Alex. -Urla terribilmente forte, per poi abbracciarmi. Le sue braccia sono attorno al mio collo e sento il suo profumo. Shampoo al cioccolato. Lo riconosco perfettamente. Inizialmente non ricambio, ma poi cedo.
-Ciao Gioia.-sussurro.
-Da quanto tempo. -dice lei allontanandosi.
-Non molto. -sono alcuni punti di vista, è vero.
-Rispetto a quello passato insieme, sì. Tu, beh, che fai ora-sospira, portandosi tutti i capelli sulla spalla destra-insomma mi sei manc...cioè, non ci sentiamo da molto.
-Non mi sembra il momento per parlarne.
-Ah, va bene.-sento la delusione nella sua voce. -Ci vediamo poi allora.-
-Certo. -dubito di avere veramente intenzione di contattarla.
Ignora completamente Veronica che continua ad osservarla. Immagino quanto confusa e fuori luogo si possa sentire. Anche se dal suo sguardo in questo momento trapela solo una cosa: gelosia.
-Ci vediamo presto Alex.-mi sorride-chiamami-
Si allontana dopo avermi lasciato un lento bacio all'angolo della bocca.
La mia ragazza mi guarda sconcertata.
Le devo delle risposte. Di Naomi nessuna traccia, ma credo che ci parlerò dopo. Adesso devo parlare con lei. Veronica non può aspettare ancora. MI sento quasi in dovere di fornirle spiegazioni.
Ci avviamo verso la porta d'ingresso, prendo le chiavi ed usciamo. Non credo che qualcuno ci abbia notati, sono tutti troppo impegnati nelle loro "attività".
-Vieni, andiamo in un posto.-dico trascinandola fino al parcheggio.
Salgo sulla moto. Avevo chiesto a Naomi di portarla fuori dal garage, in modo che potessi subito usarla.
Da quanto tempo. Mi è mancata moltissimo.
-In moto?-chiede Ver sconcertata.
-Si, non ti piace?
-Mi piace mi piace...ma-si morde il labbro inferiore-Solo che non ci sono mai salita.-ammette a disagio.
-Sta tranquilla, basta che ti aggrappi forte a me.
-Però non andare troppo veloce!-
-Mmm, vedremo.-ridacchio passandole il casco-Adesso sali.La porto in una specie di bar, che però apre solo di notte. È un po' strano, arredato in modo bizzarro, ma mi piace stare qui, è uno dei miei rifugi. Non è una discoteca o qualcosa del genere. È un posto diverso.
Entriamo e ci sediamo in un posto un po' isolato. Abbiamo tutto il tempo per parlare senza interruzioni.
-Alex, chi era quella? Perché tuo padre è in lotta con te? E anche quel tipo di prima, chi era? E Naomi? Anche lei mi sembra strana. Ti prego, spiegami qualcosa altrimenti io sarei rimasta a casa, con Roberto e Clarissa. O magari andavo al mare, da Jason e Christian. O semplicemente dalle mie amiche, che trascuro sempre per stare con te. -dice tutta d'un fiato.
-Almeno dimmi qualcosa!-Ha un tono di voce duro, arrabbiato, ma anche triste e deluso e un po' geloso, dopo aver visto che Gioia mi ha quasi baciato proprio sotto i suoi occhi.
-Odio stare qui. Mi riporta alla mente tanti ricordi che non voglio rivivere.
Quella è Gioia. La mia ex ragazza, ma anche la mia ex migliore amica.-
Mi incita a continuare con sguardo serio.
-Suo padre è grande amico del mio. Mi ha messo in croce perché la nostra storia è finita. E questo ha solo aiutato a perderla anche come amica. La conosco fin dall'asilo. Mi conosce davvero. Siamo cresciuti insieme.-
Mi guarda molto stupita. Ma anche triste. Spero che non fraintenda, pensando che io creda che solo Gioia mi conosca davvero.
-Ho sempre rifiutato la mia vita qui, e mio padre mi odia per questo. E per quanto riguarda Naomi, è semplicemente una ragazza comunque sola. Anche a causa mia. Soprattutto a causa mia. Sono una persona di merda. Scusa Veronica. Mi dispiace. Torna da quel Jason. O dormi ancora con Christian. -so che potevo benissimo risparmiai l'ultima parte, ma sono troppe emozioni, informazioni e ricordi in una volta sola.
-Ma che ti prende?-posa la sua piccola mano sulla mia.
-Scusa, ma è stata una pessima idea venire qui. -ammetto.
-Venire qui con me?
-Esatto.
-Senti Alex, io lo voglio conoscere il passato del mio ragazzo. Cosa cavolo dici? Non è stata una pessima idea, tu ci hai provato a far andare bene le cose. Ti vogliono bene ma sono troppo orgogliosi per ammetterlo. Tua sorella ti adora e non devi sentirti in colpa per niente. E poi, per quanto riguarda me, non voglio mai più sentirti dire certe cazzate, chiaro?
Mi fissa dritta negli occhi.
-Alex, io ti amo. Ti amo e non ti lascerò per delle stronzate del genere. Io ascolto i tuoi problemi come tu ascolti i miei.
-Ti amo piccola. -sussurro.
Mi avvicino a lei e la bacio dolcemente, poi con più passione.
Ci alziamo da tavolo ed usciamo da locale fino a raggiungere la moto.
Anche lì ci baciamo con foga e le passo le mani su tutto il suo bellissimo piccolo corpo, fregandomene di tutto quello che ci circonda.Saliamo in moto e torniamo a casa. Saranno quasi le due. Aggiriamo completamente la festa, passando dal retro. Entriamo nella nostra camera.
Bacia la mie labbra e poi arriva un sorriso del tutto inatteso sul mio viso. Sembra che tutto il resto sia scomparso. Questa è una gradita sorpresa di fine serata: la ragazza che amo che mi dona qualcosa in più.Ehi ehi
Come state? Anche voi sommerse di verifiche come me?
Scusate se ho saltato l'aggiornamento la settimana scorsa, ma tra appunto la scuola e il mio compleanno(invecchio anch'io :( ahah), non ho avuto tempo per wattpad.
Per farmi perdonare ho deciso di aggiornare oggi, anche perché questo weekend sarà un lavoro continuo e mi sento male solo al pensiero, aiut!
Ma tornando a noi, ditemi, che ne pensate del capitolo? È piuttosto lungo e finalmente fa il suo ingresso il personaggio di Gioia! Che ne pensate di lei? Poi, ditemi qualcosa su qualsiasi cosa<3 Commentate dai.
Se vi va lasciate una bellissima stellina.
Eventuali errori saranno coretti, scusate, ma ultimamente ho la testa più fra le nuvole del solito.
Beh, ho finito di annoiarvi e non mi resta che salutarvi.
Un kiss e alla prossima.
STAI LEGGENDO
Dicono...l'amore non ha età [In Revisione]
RomanceLei:16 anni. Lui: 23 anni. Una differenza di età troppo grande o amore vero?