8 Risveglio

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*LUCE*

La luce del sole entra prepotentemente dalle fessure delle persiane, e una mi punta dritta in faccia.
Apro gli occhi e mi ritrovo il volto di Gabriel a pochi centimetri dal mio.

Oh mio Dio!

Ci dovevamo essere addormentati abbracciati la notte prima.

E adesso?

Il braccio di Gabriel mi circonda il volto, é bellissimo anche mentre dorme.
Il suo viso é rilassato e i suoi capelli più scompigliati del solito non fanno altro che donargli ancora di più.

Mentre lo sto osservando le sue pozze nere si aprono guardandomi.

"Buongiorno" dice con la voce impastata dal sonno.

"Hey.." rispondo io come un'ebete.

"Ci siamo addormentati?"

È più un'affermazione che una domanda la sua.
Io annuisco non sapendo cos'altro aggiungere.
Si avvicina ancora di più e mi lascia un dolce bacio sulle labbra.

Questo si che é un buongiorno!

Il panico inizia a farsi strada dentro di me quando sento i passi di mia madre in cucina al piano di sotto.

"Ci ammazzerá!" Sussurro in preda all'ansia.

Gabriel capisce subito di chi parlo avendo sentito anche lui i passi.
Si alza da me scendendo dal letto, e sento subito la mancanza del suo corpo sul mio.

"Non ti preoccupare, non lo scoprirà" mi dice con un sorriso malizioso stampato in faccia.

"Come pensi di fare?" Gli chiedo io per niente tranquilla.

"Ci vediamo a scuola Luce"

Si gira e apre la finestra dopodiché prima che io possa dire qualcosa si butta.
Corro verso di essa aspettandomi di trovarlo per terra con una gamba rotta, invece lui è in piedi che mi mima un bacio per poi girarsi subito dopo, correndo verso la macchina.

Ma come ha fatto?

Un'ora dopo sono quasi arrivata a scuola e la voglia di vedere Gabriel e chiedergli come diavolo ha fatto a non spaccarsi nulla mi spinge a camminare sempre più veloce.

"Luce!"

Sento urlare il mio nome, mi giro e vedo Adriel correre verso di me con un sorriso sulle labbra.

"Ciao" lo saluto sorpresa.

"Ciao scusa ma stavo camminando da solo, ti ho vista e ho pensato di fare il resto del tragitto in compagnia"

Mi sorride, un sorriso tranquillo e sincero.

"E poi mi farebbe piacere iniziare a farmi degli amici"

Penso alle parole di Gabriel, che dovevo stargli lontana perché era pericoloso, ma non vedevo nulla di minimamente pericoloso in lui, quindi decido di accettare.

"Certo andiamo" ricambio il sorriso.

Iniziamo a camminare e non posso fare a meno di notare che é alto proprio quanto Gabriel.

"Da dove vieni?" Gli chiedo per riempire il silenzio.

"Miami"

"Si vede dalla pelle" gli dico sorridendo, ma lui mi guarda confuso non capendo.

"Sei abbronzato!" Spiego.

Il ragazzo capisce e scoppia a ridere.

"Ah si certo! Scusa non capivo a cosa ti riferissi"

"Quest'anno vi siete trasferiti in due"

Lo dico parlando più tra me e me che con lui ma noto subito il suo sguardo cambiare.
Sto per chiedergli che problemi ci sono tra lui e Gabriel quando veniamo interrotti.

"Luce"

Gabriel é in piedi di fronte a me, non mi guarda, gli occhi sono puntati al ragazzo al mio fianco che non accenna ad abbassare lo sguardo.

"Hey tutto bene?" Chiedo per distrarre i due ragazzi dall'uccidersi.

"No" Gabriel risponde secco.

Ok, non sono riuscita a distrarli.

"Stai lontano da lei"

Rimango sorpresa quando a parlare é Adriel.

Ma cosa vuole?

"Tu. come ti permetti" ribatte Gabriel quasi ringhiando addosso al ragazzo.

Poi abbassa lo sguardo su di me, é arrabbiato.

"Non ti avevo detto di stargli alla larga?"

La sua voce é dura e fredda, non sembra neanche lui.

"Ma..io"

Non faccio in tempo a ribattere che il biondo scoppia a ridere.

"Tu hai detto a lei di stare lontano da me?!"

La sua risata amara cessa subito.

"Mi spiegate che diavolo sta succedendo?" Sto urlando, ormai ho perso la pazienza.

"Diavolo"

Ridacchia Adriel come se avessi fatto la battuta del secolo.

"Allora?!" Ripeto.

"Devi stare lontano da lui. Non sai cos'é in realtà" dice Adriel.

Ma che cosa si é fumato?

"Adriel ma che cavolo stai dicendo?" Gli chiedo isterica.

Poi mi sento prendere dal polso, Gabriel mi tira verso di lui.

"Vattene Luce" dice continuando a fissare il biondo con aria truce.

"No! Non me ne vado! Adesso dovete spiegarmi che razza di problemi avete!"

"VATTENE!" Urla Gabriel.

Inizio ad indietreggiare spaventata, non sembrava nemmeno la sua voce.
I suoi occhi erano gelidi quando si era girato a guardarmi urlando.
Non c'era più traccia della dolcezza del ragazzo.

Inizio a correre, ma non verso la scuola, corro verso casa.
Voglio stare da sola.

*GABRIEL*

"Ma bravo.. l'hai spaventata, tira fuori la tua vera natura" mi sbeffeggia l'angelo.

É vero, avevo perso il controllo, chissà cos'avrà pensato Luce.

"Non ti lascerò liberare l'Inferno" continua duro l'angelo.

"Sarò costretto a ucciderti se continui a starmi tra i piedi Adriel" rispondo a tono.

L'angelo scoppia a ridere.

"Sei così sicuro di battermi?" Mi chiede divertito.

Le mie mani sono strette in due pugni, le nocche sono ormai bianche.

"Sai che é così. Sono figlio del Dio degli Inferi, tu sei solo un'angioletto qualsiasi" ribatto.

L'angelo si irrigidisce evidentemente offeso dalle mie parole.

"Ma ritieniti fortunato, non voglio combattere con te adesso" gli dico prima di scomparire nel nulla.

Finché posso devo evitare di ucciderlo, attirerei l'ira di tutti gli angeli prima del tempo.

La guerra ci sarà, ma non è questo il momento.

Se Il Diavolo si innamoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora