17 La rissa

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*LUCE*

Eccolo.
É di di fronte a me, non è un'allucinazione perché ha parlato e le allucinazioni non parlano.

Giusto?

Lo fisso per quello che mi sembra un'eternità, memorizzando ogni singolo centimetro del suo viso.

"Gabr.." Non riesco a finire di pronunciare il suo nome perché Adriel mi tira indietro facendomi cadere a terra in un secondo,  prima di buttarsi addosso a Gabriel per attaccarlo.

I due finiscono fuori dalla mia visuale, così mi alzo dolorante dal pavimento e corro in giardino.
Gabriel è a terra immobilizzato da Adriel che gli è sopra.

"Stupido angelo non voglio ferirti! quindi fatti da parte!" Ringhia.

"Certo! Come no!" Ribatte l'altro pronto a dargli un pugno.

"Potrei schiacciarti come un moscerino se solo volessi!" Continua il diavolo, ma l'angelo gli sferra un pugno in faccia.

Io urlo ai due di smetterla, il cuore mi batte a mille non posso credere a quello che sta succedendo.

"Ti avevo avvisato" dice Gabriel prima di scalciare via l'angelo.

Si tira in piedi in una frazione di secondo e gli sferra un calcio alla pancia che lo fa piegare in due.

"Gabriel basta!" Urlo preoccupata per l'incolumità dell'angelo.

Ma Gabriel furioso  da una gomitata in pieno viso ad Adriel ancora piegato in due dal dolore causato dal calcio.
Cade a terra e il diavolo gli si fionda addosso riempiendolo di pugni.

L'angelo è una maschera di sangue e io continuo a urlare avvicinandomi ai due.

"Gabriel ti prego! Ti prego basta!"

Urlo tra le lacrime mentre cerco di fermarlo aggrappandomi al suo braccio.

Lui si volta a guardarmi e il suo sguardo furioso sembra placarsi.

"L'avevo avvisato. Non sono venuto per battermi con lui"

Si alza liberando l'angelo dalla sua morsa.
Mi chino su Adriel che sembra in uno stato di semi coscienza.

"Vai in casa, lo porto dentro. Abbiamo già attirato fin troppa attenzione qui fuori grazie a questo stupido angelo che non sa stare al suo posto"

Esclama Gabriel guardando con sufficenza e disgusto l'altro disteso a terra immobile.

"Voleva solo proteggermi!" Lo aggredisco io.

Lui sospira, poi prende l'angelo in braccio come se pesasse quanto un sacchetto di patatine e lo porta in casa, lo seguo chiudendo la porta.

"Vado a prendere del disinfettante e delle bende" dico io iniziando già a salire le scale per dirigermi in bagno.

"Non serve, é un'angelo ricordi? Guarirà presto dalle ferite, prendi solo uno straccio e dell'acqua per pulirlo dal sangue"

"Giusto" rispondo imbarazzata.

Quanto sono idiota?

Prendo  l'occorrente e inizio a pulire l'angelo, facendo riaffiorare i suoi lineamenti perfetti.
Gabriel è in piedi fermo ad osservarmi, sembra infastidito.

"Cosa c'è?" Gli chiedo in tono arrogante, pentendomene subito.

Lui fa spallucce e si accomoda sulla poltrona al lato del divano.
Appena finisco di pulire l'angelo rivolgo tutta la mia attenzione a Gabriel che lo sta fissando in cagnesco.

Mi rendo conto solo ora di essere nel salotto di casa mia con il figlio del Diavolo da cui il mio angelo mi aveva raccomandato di stare assolutamente lontana. Angelo tra l'altro praticamente in stato di incoscienza quindi impossibilitato a difendermi.

Il che mi fa pensare a due cose:
La prima è quanto la mia vita sia cambiata nel giro di pochissimo tempo diventando una specie di circo degli orrori, e l'altra che..

Se lui volesse, potrebbe rapirmi adesso e io non potrei farci nulla.

La logica mi dice di provare a scappare e che dovrei essere terrorizzata.
Ma non ci riesco.
Non ho paura.

"Non volevo spaventarti e non avrei fatto del male all'angelo, mi ha attaccato lui"

Rimane in silenzio per qualche secondo, perso tra i suoi pensieri.

" Per quanto mi piacerebbe strappargli quelle sue stupide alette da pollo, so che vuole proteggerti, quindi non ho intenzione di ucciderlo. Ma dovrà stare a "cuccia" la mia pazienza ha un limite"

"Sei sempre così arrogante?" Gli chiedo visibilmente infastidita dalle parole usate riguardo all'angelo.

Complimenti Luce per la tua diplomazia!

Istinto di sopravvivenza pari a zero!

Ma lui non si arrabbia per il mio tono, anzi ne sembra divertito.

"E questo non é niente" risponde beffardo.

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