13 Mangia che é buono!

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* LUCE *

Le luci del mattino si fanno spazio attraverso le persiane puntandomi dritte in faccia.
Faccio per girarmi dall'altra parte, quando nella mia mente i ricordi del giorno prima si fanno strada prepotentemente.

Addio sonno.

Apro gli occhi e guardo l'ora grazie alla sveglia sul comodino.
Le undici.

Peró! ho dormito parecchio.

Sospiro poi mi faccio coraggio e decido di alzarmi e di affrontare questa nuova giornata.
Mi faccio una doccia, dopodiché indosso dei pantaloni larghi della tuta neri e una canottiera bianca, mi lego i capelli in una coda disordinata ed esco dalla mia camera.

La cucina è vuota, un post-it é attaccato al frigorifero.

"Buongiorno dormigliona! Oggi sono dovuta andare a lavoro a fare degli straordinari, tornerò verso sera.
Fai la brava! Un bacio!
Mamma"

Apro il frigo e ne tiro fuori del pane da tramezzini, del burro e della marmellata di more. Farcisco il tutto e inizio a mangiare di gusto, accorgendomi solo ora di essere affamata.

Bussano alla porta.

Il mio cuore inizia a battere più forte.

Luce stai calma.

Mi avvicino alla porta e guardo attraverso lo spioncino.
Adriel é in piedi fuori dalla porta in attesa che io la apra, ha l'aria tranquilla.

Tiro un respiro di sollievo e apro la porta invitandolo ad entrare.

"Buongiorno Luce"

"Buongiorno"

"Come ti senti oggi?" Chiede preoccupato.

"Come una che ieri ha scoperto che esistono i diavoli e gli angeli, e che i primi mi danno la caccia" rispondo ovvia.

"Ok. Beh immagino sia dura accettare tutto questo" continua l'angelo titubante.

"Soprattutto se sono passate solo ventiquattro ore" ribatto sempre più scortese.

Lui sta solo cercando di proteggermi, sbaglio a trattarlo così ma è più forte di me, la mia vita di punto in bianco é cambiata ed io non posso farci nulla, sono del tutto impotente.

Sospiro poi mi volto a guardarlo.
É perfetto come al solito ed è intento a guardarsi i piedi imbarazzato.

"Scusa..tu non hai nessuna colpa"

Alza lo sguardo posando i suoi occhi color smeraldo su di me e aprendosi in un sorriso comprensivo.

"Ti va un panino?"

"Noi non mangiamo molto. Anzi mai"

"Ah. Non potete?" Chiedo curiosa.

"Si possiamo ma non ne abbiamo bisogno"

Sorride lui.

"Ma non sapete cosa vi perdete!" Ribatto stupita dalla sua affermazione.

Lui mi osserva divertito dalla mia reazione, poi studia il panino che ho in mano.

"Ha l'aria deliziosa, perché no!"

Gli sorrido, soddisfatta di fargli provare una delle più grandi gioie umane, il cibo.

Appena ho finito di prepararlo glielo porgo soddisfatta, lui lo prende titubante, se lo rigira due o tre volte tra le mani, guardandolo da varie angolazioni e poi finalmente lo morde.
Rimango in silenzio mentre lo mastica. I suoi occhi hanno un guizzo, deglutisce il boccone poi mi sorride estasiato.

"È buonissimo!"

Io scoppio a ridere divertita dalla sua reazione quasi fanciullesca.

Ci gustiamo in silenzio i nostri panini, dopodiché ci sediamo sul divano di pelle in sala.

"Quindi cosa facciamo?" Chiedo io, tornando alla realtà.

"Avrai una guardia del corpo giorno e notte"

Lo guardo sbigottita.
So di essere in pericolo, ma l'idea di perdere la mia privacy mi infastidisce.

"Chi?" Chiedo priva di entusiasmo.

"Io" risponde tranquillo.

Dopo quella risposta tiro un sospiro di sollievo.
Adriel mi fa sentire a mio agio, se proprio dovevo rinunciare alla mia privacy almeno sarebbe stato con un'angelo che non mi faceva sentire in soggezione.

"Non dormi mai?"

"Possiamo farlo o non farlo. Non ne abbiamo bisogno, possiamo non dormire mai, però lo facciamo per piacere e per rilassarci"

"Piacere?"

"Si, a me personalmente piace dormire perché amo sognare" risponde tranquillo.

"Quindi potresti non dormire per un'anno senza avere nessun tipo di problema?" Chiedo ancora incredula.

"Si esatto, beh magari potrei essere leggermente più nervoso, ma nulla di che, dormire ci aiuta a liberare la mente"

Annuisco col capo pensierosa.

"Cosa succederà quando verranno a prendermi?"

"Ti difenderò"

"Sei da solo però"

"Sono un'angelo e se avrò bisogno i miei fratelli accorreranno in mio soccorso"

L'angelo emana tranquillità e protezione, non posso fare altro che fidarmi delle sue parole e dargli fiducia.

"D'accordo" sussurro.

Il resto della mattinata passa abbastanza tranquilla, Adriel continua a guardare la televisione esaltato, continuando ad elogiare la mente umana per aver concepito un simile aggeggio.

Non posso che ridere delle sue reazioni.

Alle tre il rumore del campanello ci fa sobbalzare. In un'attimo l'angelo mi spinge dietro di sé facendomi scudo col suo corpo.

"Chi é?" Mi chiede guardingo.

"Non ne ho idea, non aspettavo nessuna visita" rispondo incerta mentre la paura inizia a farsi strada dentro di me.

Il campanello continua a suonare senza tregua fino a quando una voce squillante inizia a lamentarsi da dietro la porta.

"Luce Lange so che sei in casa! Vieni ad aprirmi!"

La voce della mia migliore amica mi fa scoppiare a ridere per il sollievo.
Adriel ancora guardingo mi fissa confuso.

"É la mia migliore amica!" Chiarisco prima di correre allegra ad aprire la porta.

"Oh! Finalmente! Stavo per chiamare la polizia!"

La figura minuta di Kate entra in casa come un razzo buttandosi sul divano di pelle.

"Scusa"

"E tu che ci fai qui?"

La mia amica punta il dito in direzione di Adriel ancora immobile al centro della stanza.

"Oh lui é, beh é venuto a trovarmi. L'ho incontrato qualche giorno fa al parco e abbiamo parlato molto cosí gli ho detto che poteva passare a trovarmi quando voleva. Sai che si é trasferito da poco" racconto alla mia amica, notando Adriel in difficoltà.

"Oh..beh..te lo volevi tenere tutto per te?" Risponde Kate in tono malizioso stuzzicando l'angelo in evidente imbarazzo.

"Kate!" La riprendo, scoppiando a ridere davanti alla sua faccia tosta.

Anche Adriel sembra rilassarsi e si accomoda al suo fianco.

Se Il Diavolo si innamoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora