29 Liquido nero

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*LUCE*

A volte mi sembra di impazzire a causa di Gabriel.

"Hanno bisogno di aiuto medico! Quindi bisogna chiamare un'ambulanza!" urlo.

Noto che il diavolo non risponde subito, rimane in silenzio per un minuto, stringe gli occhi e contrae la mascella.

Sembra sofferente.

"É troppo pericoloso"

Dice tutto d'un fiato prima di stringere le labbra in una linea dura.

"È troppo pericoloso non chiamarli!"

Ribatto ma con meno enfasi, qualcosa non va, sembra perfino più pallido del solito.

"Dobbiamo per forza, ma capisco il tuo ragionamento Diavolo" Si intromette Adriel.

"Ok qual'è il problema?" Chiedo irritata.

"Lasciamo delle tracce, Gabriel soggiogherá i presenti per non far raccontare alle autorità nulla di noi, ma i demoni non sono stupidi, capiranno che siamo stati qui. Chi può tirare fuori uno scuolabus da un lago e rimetterlo sul ponte?"

Rimango a pensare qualche minuto, ecco perché Gabriel non voleva aiutare Adriel col bus.

"Ormai é fatta, li abbiamo tirati fuori, quindi si va fino in fondo" rispondo con un tono che non ammette repliche.

Mi volto a fissare Gabriel.

"E per la cronaca, abbiamo fatto la cosa giusta"

Gabriel abbassa lo sguardo furioso.

"Non credo tu capisca i pericoli che corriamo"

Sospira.

"Li soggiogheró, poi chiameremo l'ambulanza. Ma non la aspetteremo"

"Va bene" acconsento.

Sta per salire i gradini dell'autobus quando cade in ginocchio dolorante.

"Gabriel ma cosa.."

Corro verso di lui preoccupata.
Si tiene lo stomaco con le mani ed è paonazzo.
Non l'ho mai visto così.
Vederlo in questo stato mi fa preoccupare terribilmente.
Sto per appoggiargli una mano sulla spalla ma lui la allontana.

"Lasciami stare"

Il respiro è affannato.

"Adriel!" Urlo all'angelo.

So che il loro è un rapporto fragile e che probabilmente nessuno dei due  sarebbe dispiaciuto nel vedere l'altro soccombere, ma l'angelo è l'unico che può aiutarlo.

Adriel compare al mio fianco e noto che è confuso e stupito quanto me riguardo al malessere del Diavolo.

"Cosa diavolo hai?" Gli chiede.

"Mmm.."

Gabriel non riesce nemmeno a parlare, la bocca piegata in un lamento.
Inizia a trascinarsi verso l'uscita del bus, così gli porto il braccio intorno alle mie spalle per cercare di aiutarlo a sorreggersi.
Aiuto a farlo sedere per terra, con la schiena appoggiata allo scuolabus.

"Dimmi cosa posso fare" lo supplico.

Sento una paura cieca montarmi dentro, la paura di perderlo.

"Niente. Non puoi fare niente" sussurra in preda agli spasmi.

"Passerà" aggiunge notando la mia preoccupazione.

"Credo di aver capito"

La voce di Adriel fa capolino da dietro le mie spalle.

"Parla ti prego!" Supplico l'angelo.

"È perché li hai aiutati vero?"

Chiede Adriel al Diavolo, che annuisce debolmente col capo.

"Per natura il demone è maligno. La sua anima è nera, per questo motivo quando un demone o un diavolo fa una buona azione, il suo corpo si ribella"

"Si ribella in che modo?" Chiedo scossa.

Prima che l'angelo mi risponda sento un lamento provenire da Gabriel, mi volto e lo vedo piegato in due, con la testa rivolta verso il terreno.
Denso liquido nero mischiato a sangue, esce copioso dalla sua bocca.
Preso dagli spasmi continua a vomitare il liquido creando una pozza che diventa sempre più grande.
Ogni volta che sembra aver smesso, si ripiega in due per rigettarlo di nuovo.
Sul suo viso vene nere si vedono attraverso la pelle pallida.
È uno spettacolo orribile.

"Possiamo aiutarlo?"

"No, dobbiamo aspettare che smetta da solo" risponde l'angelo.

Dopo dieci minuti e una pozza di liquido sempre più ampia, Gabriel sembra finalmente star meglio o per lo meno smette di vomitare.

Avevo iniziato a credere che non avrebbe più smesso, che sarebbe morto soffocato dal liquido o che avrebbe rigettato tutto il suo essere fino a morire.
Gabriel appoggia la schiena al bus, gli occhi sono cerchiati da profonde occhiaie violacee che fanno a pugni con la pelle pallida quanto la neve.
Per fortuna le vene nere sono scomparse.

"Hey.."

Mi avvicino delicatamente, inginocchiandomi al suo fianco per avere i nostri sguardi alla stessa altezza.
Sembra esausto, tanto da non riuscire nemmeno a tenere gli occhi aperti.
Gli accarezzo una guancia per fargli capire che gli sono vicina.

"Mi riprenderò" mormora piano.

"Si"

Vederlo così mi fa venire le lacrime agli occhi, ma cerco di trattenermi.

"Gli altri stanno abbastanza bene, solo l'autista e il bambino che ha battuto la testa mi preoccupano"

Mi informa Adriel che era rientrato per controllare i bambini rimanenti, mentre io ero rimasta fuori con Gabriel.

"Appena si riprende soggiogherá i bambini e chiameremo l'ambulanza" rispondo.

"Luce non sappiamo in che condizioni siano, ogni minuto potrebbe essere prezioso" continua Adriel cauto.

"Hai una soluzione migliore?" Ribatto alterata.

L'angelo abbassa lo sguardo.

"Portatemeli.." mormora ad occhi chiusi Gabriel.

"Cosa?! No sei troppo debole!"

"Non possiamo aspettare oltre, ogni minuto che passiamo qui ci mette sempre più in pericolo"

Apre i suoi occhi e li punta sui miei.

"Portatemeli"

Sospiro poco convinta, ma d'altronde non avevamo scelta.

Se Il Diavolo si innamoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora