12 Chi sono io?

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*GABRIEL*

Osservo l'angelo portarmi via Luce, mi basterebbe davvero poco per raggiungerli e riprendermela, ma la spaventerei ancora più di quanto già non é.

L'immagine degli occhi azzurri di Luce colmi di lacrime mi distrugge.
Non sento più il mio cuore.
Non batte più.
Ho vissuto tutta la mia esistenza senza sentirlo battere e non mi era mai importato, era una cosa normale.

Quante cose sono cambiate.

Adesso sono come in astinenza, voglio riprovare le emozioni che solo Luce suscita in me.
Lo sguardo di disgusto e dolore nei suoi occhi.
La delusione.
Mi stringo la testa tra le mani.
Devo rivederla al più presto, spiegarle quello che provo, quello che solo lei è riuscita a cambiare.

L'unica cosa positiva è che Adriel la proteggerà per il momento, dopotutto mi farà guadagnare tempo.

~~~~~

L'inferno d'un tratto non sembra più così accogliente come prima.
Mi avvio verso la grande sala dove avrei dovuto affrontare mio padre, raccontargli del mio fallimento e convincerlo a continuare a lasciare a me il compito di catturarla.

Entro nella grande stanza, le anime nelle pareti sembrano beffeggiarsi di me.
Mio padre è in piedi, mi stava aspettando, evidentemente informato del mio arrivo.

"Gabriel"

Sospira.

"Dalla tua faccia suppongo che sarò deluso"

Mi irrigidisco.

"C'è stata una complicazione. L'angelo ha preso la ragazza"

Pensando a Luce sento una fitta al petto.

"Gli ha raccontato tutto"

Gli occhi di mio padre sembrano volermi incenerire.

Deglutisco.

"Cosa stai cercando di dirmi?"

"Che lei non si fida più di me, sa cosa sono. Dovrò prenderla con la forza"

Mio padre fa una risata, tutt'altro che divertita, da far venire i brividi.

"Cosa ti fa pensare che sarai tu a catturarla?"

"Se non ci fosse stato quello stupido angelo, avrei potuto tranquillamente portare a termine la missione con successo"

"Solo parole Gabriel, solo parole"

Si avvicina puntando i suoi occhi rossi sui miei.

"Mi vergogno di te. Sei mio figlio, avresti dovuto riuscire senza difficoltà, invece hai fallito"

"Fatemi rimediare padre. Non vi deluderó. Il mio unico errore é stato sottovalutare l'angelo, non avrei mai pensato che si sarebbe mostrato a lei nelle sue vere fattezze" dico col tono più sicuro che riesco a fare.

"TU SEI MIO FIGLIO!" Urla.

La sua voce fa tremare gli oggetti nella stanza, perfino le anime tormentate delle pareti si bloccano.
I suoi occhi sembrano prendere fuoco.

"Hai fallito, mi vergogno di te" il suo tono è più basso, controllato.

"Padre, lasciatemi riacquistare la vostra fiducia e stima, lasciate a me il compito di riprendere la ragazza, non vi deluderó"

Sembra soppesare le mie parole.

"Va bene, ti concederó un pó di tempo, ma se fallirai manderò Amara e Ramona a controllare il tuo operato e a prendersi la gloria al posto tuo"

Se Il Diavolo si innamoraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora