Chapter 4: you are a sexy girl, my dear

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«Tesoro, vieni!» mi urla mio padre dal soggiorno. Inizio a muovere dei passi allontanandomi dal comodo letto su cui ho passato i miei inverni più caldi, le mie estati più fredde e le mie serate più... bollenti.

«Dimmi, Eric» mi siedo sul divano al suo fianco, stando attenta a non far cadere la pila di bicchierini di caffè sul pavimento.

«A te piace molto la musica, vero, bambina?» io annuisco facendo comparire sul volto un sorriso sincero. Tutto ciò che riguarda musica mi interessa fin troppo.

«bene, perché volevo farti ascoltare un po' di musica che il tuo caro e vecchio Eric ascoltava da giovane quando aveva la tua stessa età» afferma mio padre,  premendo l'indice sulla punta del mio naso, cosa che fa ormai da anni, forse è perciò che il mio naso è leggermente schiacciato e all'insù.

Annuisco davvero entusiasta dalla proposta, perché insomma, un uomo che ha passato la sua adolescenza negli anni '80 cosa potrebbe mettere se non un pezzo degli Europe o dei Queen?

Pronta ad ascoltare il motivetto di una canzone a me sicuramente familiare e a complimentarmi con mio padre per la scelta di così bella musica ascoltata da giovane e pronta ad affermare addirittura di aver voluto passare la mia adolescenza in quegli anni, parte una canzone strana e dal ritmo molto cafonesco.

«È un cantante spagnolo ed io grazie a lui e ai suoi testi ho passato l'adolescenza più bella del mondo e spero anche di contagiare l'ultima dei miei figli non essendoci riuscito con i primi due».
Gli sorrido in modo forzato osservando mio padre sogghignare come commosso, sussurrando alcune parole della canzone. E si chiede anche perché i miei fratelli non vogliano passare del tempo con lui? La risposta mi sembra abbastanza evidente...
Okay, prima che parta un'altra canzone credo sia meglio andare via.

-

Dopo circa un'ora dalla mia fuga dal soggiorno mio padre sta ancora ascoltando quel dannatissimo cantante neomelodico, ma, fortunatamente, quando il campanello suona, lui interrompe finalmente quella musica certamente inventata dal diavolo. Si sente il suono della porta che struscia lungo il pavimento e dopo qualche secondo lo sbattere di quest'ultima.
La musica stranamente non riparte ed il mio corpo si distende dal nervoso accomulato per colpa dello stereo a tutto volume e della domenica pomeriggio passata senza dormire.
Ne approfitto per chiudere gli occhi abbracciando il mio cuscino pieno di fiorellini lilla cercando di rilassarmi, quando una risata divertita risuona per la stanza. Perché mi dimentico sempre di chiudere la porta?

«Melanie, non rompere le palle e vatti a scopare il tuo ex. Non ho tempo da perdere qui, sono indaffarata» mi giro dando le spalle alla porta aggiustando i miei pantaloncini per evitare spiacevoli visioni del mio fondoschiena all'aria all'intera famiglia Styles.

Non sento nessuna voce e ciò mi fa pensare che Melanie se ne sia andata, quindi sorrido brevemente, accoccolandomi meglio al mio cuscino.

Immediatamente sobbalzo quando intravedo una prorompete figura ai piedi del letto mantenersi una mano in volto per non ridere troppo forte.

«Luke!» urlo, lanciandogli il mio preziosissimo cuscino che gli rimbalza addosso, finendo miseramente sul pavimento.

«Sono felice di vederti contenta dalla mia visita, Bella»

Sarei dovuta uscire immediatamente nel momento in cui l'ho visto seduto a terra in quel bagno, me lo sentivo ed il mio sesto senso femminile non si sbaglia mai.

«Perché mi perseguiti?» chiedo rassegnata dal fatto che la mia domenica sia completamente andata perduta ora. Mi alzo, andandogli in contro.

«Perché sei davvero sexy, mia cara, ed i tuoi fianchi sarebbero certamente un ottimo appiglio per tu sai che cosa» mordicchia il suo labbro tirando il piercing. Non so se essere disgustata dal pensiero di un Luke nudo o di un Luke nudo che mi rincorre. Brividi. Ed ora sto pensando a noi due che facciamo sesso... forse non è qualcosa di così malvagio, ma è pur sempre Luke. Quel Luke che mi fa tirato lo scopettino in faccia. Ew.

Però, capisco che magari potrei trarre del divertimento da quest'incontro e decido, quindi, di stuzzicarlo un po', almeno avrò altro materiale su cui prenderlo in giro.

«Potresti afferrarli, non mi tirerei indietro, Luke...» bisbiglio sensualmente il suo nome vicino all'orecchio. Lo sento ingoiare a fatica, soprattutto quando, prese le sue grosse mani pallide, le stringo attorno al mio bacino, facendogli affondare le dita nella carne morbida.

Sorrido sfiorando il suo petto mentre con l'indice segno i lineamenti decisi del mento, lui socchiude le labbra seguendo con due occhietti desiderosi i miei movimenti.

«Cosa vorresti farmi in questo momento?» gli chiedo premendo il mio corpo sul suo,avvicinando le mie labbra ansanti al suo collo, sussurrando un "sono tutta tua".

Lui mi sorride insicuro stringendo la presa sui miei fianchi, quando sta avvicinando il volto per baciarmi, gli presso la mia intera mano sul viso, facendolo sussultare e gemere per il dolore dell'impatto improvviso.

«Sei un arrapato del cazzo, Lukey» lo derido, andandomi a sedere sul davanzale della finestra.

Il tempo fuori è qualcosa di magnifico. Il sole sta scomparendo dando vita a fantastiche sfumature tenui sul magenta e l'arancione.
Un leggero venticello fa muovere dolcemente alcuni rami, come cullandoli e fa svolazzare molte foglie liberatesi dagli alberi. Se Luke non fosse venuto qui probabilmente non avrei potuto godere di questo spettacolo della natura.

«Posso metterti il cazzo in mano quando voglio, piccola puttanella» bofonchia Luke, guardandomi torvo. A quanto pare il tutto brucia.

«Certo, invece io posso farti eccitare quando voglio senza neanche sfiorarti con un dito, per far mettere a te il tuo cazzo in mano» affermo ridacchiando quando scendendo gli occhi sul cavallo dei pantaloni vedo un leggero rigonfiamento.

«Okay, quindi! Che ne dici di un film e dei popcorn? Dato che sei qui sfruttiamo questo momento!» spiego alzandomi velocemente dal davanzale piegandomi vicino al televisore in cerca di alcuni film da poter guardare insieme al biondino.

«Smettila di guardarmi il culo, Luke. I tuoi occhi mi stanno facendo una seduta ai Raggi-x!»

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora