Chapter 8: would you go out with me?

1.5K 94 7
                                    

☁️

«Devo farmi i complimenti, ho mischiato davvero bene, molto molto buono» dice Luke prima di buttare tra le sue fauci un'intera fetta di dolce, meritandosi un mio sguardo sconvolto.

«Tu non sei umano» sussurro allibita scuotendo il capo e riassumendo la stessa espressione indifferente di prima. Ho scoperto, sempre grazie a Luke, di essere apparentemente brava in cucina, un applauso ad Arabella che è riuscita a fare qualcosa di buono senza dare fuoco a niente o ad evocare incredibilmente il diavolo!

«Mi piace come si veste tuo fratello» biascica abbassando la testa, guardando i panni che sta indossando, facendo cadere qualche briciola «queste scarpe sono fantastiche».

Già, in realtà ho poco da dire su mio fratello Harry, è semplicemente un modaiolo e devo ammettere che sono un po' invidiosa, perché sa vestirsi decisamente meglio di me.

Ridacchio alzandomi dallo sgabello alto della penisola, avvicinandomi alla figura del biondino che adesso mi sta guardando. Gli spalanco le gambe intrufolandomi al loro centro.
Avvicino le mani al suo petto, percorrendolo fino al colletto, dove inizio a sbottonare i primi tre bottoni, tirando leggermente il colletto in fuori mentre la figura di Luke si fa più vicina alla mia in conseguenza al mio gesto.
«solitamente le porta così, le camice.» esalo lentamente, tornando divertita al mio posto vedendo il ragazzo stralunato non capire bene le mie ultime parole, fino a quando non gli indico la camicia sbottonata, che lascia intravedere il suo petto chiaro.
Sbatte alcune volte le palpebre prima di avvicinarsi allo specchio parallelo alla porta di ingresso. Si guarda cominciando a fare mosse strane che non possono che farmi scoppiare a ridere.

Proprio quando sto per ri-avvicinarmi a lui per arrotolargli le maniche proprio in vero stile Harry Style, la porta di casa si apre e mia madre si fa largo per la cucina non accorgendosi minimamente di noi.

Quando si gira una volta posate delle buste straripanti di verdura il suo sguardo cade prima su di me e poi sull'alta figura pallida alla mia destra.

«Arabella, perché un ragazzo altissimo sta indossando i vestiti di tuo fratello e tu hai i capelli bagnati?» confusa e con un cipiglio strano in volto chiede, ma proprio quando le sto per raccontare l'allegra serata passata con il ragazzo, lei mi fa un segno con la mano come per dirmi di lasciar perdere. Meglio, almeno evito di raccontale come abbiamo reso un porcile la sua cucina dal momento che pare non essersene accorta. Wow, dev'essere davvero stanca.

«Lascia perdere, Eric sta tornando con la volante della polizia, l'hanno trovato fuori al municipio a chiedere "foto fuori dal comune" da mostrare alla Calvin Klein, mi hanno chiamata dieci minuti fa» si allontana da noi andando in cucina lasciando me ed il biondino ridacchiare, nonostante l'imbarazzo iniziale, dopo poco mia madre gli ha concesso un piccolo sorriso e lui ha sicuramente rilassato i suoi muscoli tesi.

Mia madre torna dopo poco con un bicchiere di latte ed una fetta della torta che abbiamo cucinato «carina la torta, tesoro. Adesso vado a dormire, dai da mangiare una ciotola di latte ed una fetta di torta a tuo padre, non ho voglia di cucinare. Notte ragazzi!» urla mia madre ormai già nella sua stanza. Mi volto verso Luke che già da prima aveva lo sguardo puntato su di me. Poi mia madre riappare dopo neanche tre secondi dalla sua "buonanotte" intimandomi di pulire il lerciume che abbiamo combinato. Dopo basta, è andata definitivamente a dormire.

«Credo che adesso tornerò a casa mia, ci sentiamo» mi dice ormai fuori dall'uscio della porta, lo saluto con un cenno della mano prima di chiudergli la porta in faccia.

«Uhm, Arabella? -mi richiama- Ti lavo i vestiti e te li riporto, va bene?» urla Luke da dietro la porta, rido dicendogli che può anche tenerseli, prima di salutarlo ed allontanarmi definitivamente dalla porta.

-

«Quindi ieri hai passato un bel po' di tempo con Luke, eh?» chiede improvvisamente una voce che mi è fin troppo familiare, sbatte dei libri sul tavolo della mensa, facendomi leggermente spaventare.

«Cristo, Josie! Ragazza del demonio, smettila di spuntare dal nulla!» le urlo portando una mano sul cuore aspettando che i miei battiti si regolarizzino.

«Rispondi alla mia domanda» si siede velocemente al tavolo, puntando i suoi occhi glaciali su di me. A volte vorrei essere uno struzzo e seppellire la mia testa nella terra, almeno sarei convinta di essere scomparsa in situazioni come queste.

«come fai a saperlo?»

«Calum e Luke vivono nella stessa casa e si dà il caso che Calum sia il mio fidanzato. Sveglia.» ironizza, facendomi ricordare immediatamente ciò che ho visto il giorno prima. Ew.

«È venuto a casa mia ed abbiamo  fatto un dolce, ecco tutto» spiego rapidamente non dando molta importanza alle mie parole. Alla fine è vero, non abbiamo fatto altro.

«Non me la racconti giusta, ragazza, stanne certa che indagherò!» si alza velocemente mettendosi in fila, durante la quale si gira portando due dita prima ai suoi occhi e dopodiché ai miei facendomi ridere leggermente.

Smetto quando la vibrazione del mio telefono prende la mia attenzione, è ovviamente Luke.

Luke: Ehi Bella! Mi stavo chiedendo... Ti andrebbe di uscire con me, stasera?

Caspita, non demorde il ragazzo a provarci con me. E, wow, è la prima volta che Luke Hemmings mi chiede di uscire; be', ora vive qui, dovevo aspettarmelo. E così strano dire che Luke viva qui, credo di dover ancora realizzare a pieno.

Penso agli impegni del giorno valutando se uscire oppure no con il ragazzo che tanto mi fa divertire.

Dannazione, Vin Diesel mi vuole incontrare qui alle 18, quando nessuno è nell'istituto e non posso dirgli di no se voglio che il mio rendimento scolastico superi il 6 nonostante le mie bravate e -soprattutto- che non si arrabbi e faccia altro rispetto a quello che già fa.

Arabella: Mi spiace Luke, ma stasera proprio non posso, se vuoi possiamo vederci domani :)

Aspetta... gli ho appena detto di sì? inizio ad armeggiare frettolosamente contro la tastiera dello schermo, cercando un metodo per eliminare questo stupido messaggio e non farglielo arrivare. Ma quando risponde ormai non posso tirarmi più indietro, perché per quanto non m'interessa di lui non voglio farlo rimanere male. No, no, NO, la vera Arabella lo farebbe nonostante tutto, ma allora perché non lo sto facendo? Stupido telefono.

Luke: Oh, d'accordo. Allora magari ci sentiamo più tardi, trascorri una buona giornata ;-)

Visualizzo il messaggio sorridendo leggermente, quando mi accordo di starlo facendo il labbro assume una posizione di disgusto, mi guardo intorno e posando il cellulare nella prima tasca della borsa continuo a masticare la mia gomma.

Forse non mi sento bene.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora