Chapter 19: no spoiler.

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Il venerdì in cui la mia migliore amica ha organizzato questa sottospecie di falò/campeggio/freddo fin dentro le ossa è arrivato davvero troppo velocemente, probabilmente anche perché la proposta di passare una nottata in spiaggia è stata fatta due giorni fa, ma vabbè, dettagli.

Corro freneticamente fra i corridoi di casa mia, cercando di aggiungere alla mia borsa già stracolma di roba inutile, altra, che ricordo mancare alcuni minuti prima che i ragazzi vengano a prendermi.

Tre giorni fa i miei genitori sono tornati a casa con buone notizie da Perth: nonna sta meglio, ovviamente non benissimo dal momento che ha problemi abbastanza seri, ma per me è un sollievo che stia bene.
Harry è tornato ieri al college da questa piccola pausa trascorsa a casa con me. Già mi manca.

Inizio ad andare in panico quando un clacson riecheggia nell'aria e velocemente inizio a raccattare le ultime cose indispensabili, mi fermo quando realizzo di aver tutto, analizzo per un secondo ciò che sono il cumulo informe di roba a terra e sì, c'è tutto.
Mi affretto a salutare Eric e la mamma, che, distesi entrambi sul divano a guardare le televisione, quasi non si accorgono della mia presenza. Non voglio neanche immaginare cosa faranno in mia assenza.

Mi avvicino a grandi falcate verso la macchina dei ragazzi e subito Calum scende, aiutandomi a caricare il mio borsone nel bagagliaio.
Per colpa di non so qualche entità superiore a me ostile, essendo l'ultima a salire su questa dannatissima macchina ed -essendo già in sei in una macchina da cinque posti- sono costretta a stare scomodamente seduta (che è un parolone per le condizioni in cui mi trovo) con una chiappa sul ginocchio ossuto di Luke, mentre l'altra metà finisce sulla coscia di molto più bassa di Michael. Inutile dire che la mia testa sia schiacciata contro il tettuccio e che Luke stia cercando in tutti i modi di avvolgermi tra le sua braccia, per spingermi totalmente su di lui. Dio, perché mi odi?
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Quando scendiamo dalla vettura, i nostri piedi si trovano già sopra miliardi di granelli scuri di sabbia, sicuramente gelidi.

Poggiano i nostri bagagli abbastanza lontano dalla riva e ci dividiamo i compiti: i ragazzi monteranno tutte le tende, ovvero quattro, mentre noi cercheremo legname ed accenderemo il fuoco, date le doti mancate di Josie da boy-scout.

«Allora... con Luke?» chiede improvvisamente Josie, dirigendo la nostra chiacchierata su un argomento totalmente diverso dal precedente. Siamo in un boschetto vicino alla spiaggia ed è inutile aggiungere che stia morendo dal terrore che spunti qualcosa dal nulla e ci risucchi.
«Normale, siamo... amici, credo» dico incerta alzando le spalle.
«Caspita, dev'essere accaduto qualcosa d'importante tra voi due, è la prima volta che non mi tagli sul nascere su questo argomento o che non colleghi il suo nome a qualche insulto»
Ridacchio alla sua affermazione, perché effettivamente ha ragione. Strano ma vero.
«Credo che abbiamo raccolto abbastanza legna, andiamo»

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Una volta che torniamo al rifugio troviamo stranamente tutto pronto ed i ragazzi già seduti su di un tronco ad imbracciare una chitarra e a parlottare fra loro.
«Siete stati veramente veloci, ragazzi» si congratula Josie, lasciando un piccolo bacio a stampo sulle labbra del suo ragazzo. In cinque minuti accendiamo il fuoco ed immediatamente i ragazzi iniziano a strimpellare le loro chitarre.

La canzone che stanno suonando si chiama Amnesia ed è davvero strepitosa. I ragazzi ci sanno fare. Per non parlare delle loro voci. Una in particolare mi colpisce, l'ultima -nonché prima- volta che ho sentito Luke cantare avrei voluto tagliarmi le orecchie come Van Gogh, ma ora sono estremamente meravigliata e totalmente affascinata dal suo timbro. Dopo questa suonano altre due: Beside you, ovvero la canzone che Calum stava scrivendo per Josie, durante la quale (ovviamente) lei è scoppiata a piangere; e She looks so Perfect, che, oddio, hanno davvero scritto una cosa così da depravati?
Dopo queste, come dulcis in fundo, suonano Reject, durante la quale Luke non fa che fissarmi con un pizzico di rancore che mi fa davvero star male.
Crede davvero che sia così... Indesiderato per me? Certo che lo crede, gli faccio intendere questo ogni volta che mi parla, come non dovrebbe?

Ammutolita del testo della canzone e dispiaciuta dal suo significato, lascio che la mia mente ripercorra tutti i sorrisi e le risate che Luke mi ha strappato con la sua buffagine senza che io gli avessi chiesto nulla.

Dopo altre canzoni, principalmente cover improvvisate, decidiamo di andare ognuno nella propria tenda.
Le coppie sono le seguenti: Josie e me, Luke e Calum, Michael e Collin ed infine Ashton da solo per uno dei due motivi:
1. Voleva i suoi spazi;
2. Nelle altre tende tre persone non ci stavano (nonché opzione vincente);
quindi oserei dire che la prima sia stata una sua scusa per sentirsi una piccola diva che ha una tenda da solo.

Una volta infagottatami bene tra le coperte che ho con me, chiudo gli occhi cercando di riposare, ma un paio di occhi cristallini destano il mio quasi sonno. Mi giro diverse volte, sbuffando quando comincio a trovarmi al limite della sopportazione.

Repentinamente scalcio le coperte dal mio busto, aprendo la cerniera della tenda.

Punto la tenda verde mimetico e mi ci avvicino, intrufolandomici dentro, cercando di non pensare a ciò che sto per fare.
Scuoto Calum per una gamba e appena si accorge della mia presenza gli faccio cenno di andarsene; leggermente spaesato ubbidisce alla mia richiesto ed esce fuori. Ora siamo solo Luke ed io.

Scuoto Luke per una spalla, sobbalza per le mie scosse brusche. Appena si accorge della mia figura al suo fianco, si tira a sedere, lasciando che le coperte gli scoprano la schiena nuda. Sta dando le spalle alla cerniera e ci troviamo parallelamente uno difronte all'altro.

«Che-» cerca di dire, ma ormai è troppo tardi, perché le mie labbra sono già premute sulle sue, mentre un piacevole tremolio mi percorre tutta.
Mi stacco dopo alcuni secondi, osservando il ghigno compiaciuto sul volto del ragazzo biondo.
Cerca di dire qualcosa ma un secondo dopo sono di nuovo sulle sue labbra, che questa voltare si muovo maestre sulle mie.
Non credevo che Luke riuscisse ad avere questo tocco così inebriante su di me.

Quando dopo la terza volta mi allontano da Luke, che riprova a baciarmi per la quarta volta, un piccolo ed ingenuo pensiero inizia a rimbombarmi contro le pareti del cranio.

Bruscamente lo spingo via, uscendo dalla tenda più intontita che mai e con centinai di dubbi.
Non può seriamente piacermi Luke.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora