Chapter 30: welcome

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☀️

Finalmente riusciamo a mettere piede nel vialetto del giardino di mia nonna. È quasi mi sembra un miracolo essere finalmente qui. Siamo tutti stanchi morti per le infinite ore di aereo e l'altrettanto infinita camminata dal posto in cui l'autobus ci ha lasciati all'abitazione della nonna. Okay, l'ultima volta che sono stata qui ero piccola e piena di energie, ma, diamine, non mi aspettavo fosse così lontano.

Stare con i miei fratelli ed i miei amici è decisamente, esageratamente, oscenamente strano. Ho notato Melanie ed Ashton molto affiatati, alla fine lei è l'unica ragazza nel gruppo ad avere la sua stessa età , avranno sicuramente molte più cose su cui discutere discutere, come che ne so... schieramento politico, lavoro e scongelamento dei cibi precotti, cose che a noi giovani non interessano, insomma. Anche Harry è riuscito subito a legare con gli altri ragazzi, tutti e cinque non hanno fatto che parlottare e sicuramente lo scoprire che Harry sappia cantare discretamente ha esaltato i ragazzi in modo esponenziale. Calum ha abbandonato persino Josie per Harry e la cosa è grave.

Comunque, come dicevo prima, siamo finalmente giunti a destinazione. La casa è come me la ricordavo: una villetta vittoriana sui colori del rosso mattone e del bianco per il porticato, annesso alle scalinate per accedere alla porta d'ingresso vi è un terrazzino con il classico dondolo. La casa è grande, sarebbero sicuramente riusciti a smistarci in più stanze degli ospiti. Ho sempre amato questa casa ed era da decisamente troppo tempo che non la vedevo.

Melanie, Harry ed io bussiamo alla porta e non appena ci viene ad aprire la Zia Cassidy ci stringe tutti contemporaneamente in un abbraccio ricco d'affetto. La zia Cassidy -nonché sorella di mamma- è sempre la solita, capelli biondi sempre ordinati ed occhi azzurri contornati da un ombretto perla, ma i segni del tempo ormai sono visibili sul viso minuto.

«Come vi siete fatti grandi!» sembra stia per commuoversi mentre prende tra le sue mani i nostri visi, esaminandoci uno alla volta. Sento la mia faccia premuto contro la peluria di Harry e dio, fa più male di un coltello infilzato nel cuore.

Appena alza lo sguardo punta i sei ragazzi alle nostre spalle.
«Venite dentro ragazzi!» gli sorride, facendoci largo per l'androne «io sono Cassidy, piacere mio -poi si rivolte a me- tua madre mi aveva detto che saresti venuta con alcuni amici, ma non credevo fossero tutti maschi e belli!» già.

I ragazzi si presentano uno ad uno mentre la zia è concentrata nel memorizzare nomi e volti.

Un piccolo tossicchiare prende la nostra attenzione e tutti ci giriamo in direzione del suono appena sentito.

Una signora si trova sul primo scalino e ci guarda sorridente. Ha dei capelli lunghi fino alla spalle di un rosso particolare, un vestito lungo fino alle caviglie ed un bastone.

«Nonna!» urliamo all'unisono correndo ad abbracciarla.
Lei lascia cadere il bastone e ci abbraccia dall'alto. Tutti e tre alziamo il volto, guardando nostra nonna sorriderci vivacemente, un sorriso accompagnato sempre da un so che di furbesco, cosa che l'ha sempre caratterizzata.

«Come stanno i miei nipotini? Siete delle vere bambole...- dice, prendendo il volto di Melanie ed il mio tra le mani- e tu ,Harry...» punta lo sguardo su mio fratello, pronto già a sentire ciò che gli ha sempre ripetuto «tagliati un po' i capelli» si ritrovano, infatti, a dire all'unisono.
Tutti scoppiamo a ridere e dopo qualche secondo ci allontaniamo leggermente, pronti a presentare i miei amici, che ci guardano come se tutti noi ci fossimo trasformati in dei bambini di quattro anni.

«Allora nonna, questi sei sono i miei migliori amici» comincio, leggendo una nota di stupore degli occhi dei ragazzi alle parole «migliori amici». Be', sì, alla fin fine sono il mio gruppo ed in fin dei conti mi affezionata a loro. Forse solo Luke non rientrava in questa categoria, non dico questo con cattiveria, voglio bene a Luke, un bene diverso dagli altri, un bene che non capisco neanche, onestamente. Con Luke è ogni volta diverso e forse è proprio questo a renderlo così... unico per me.

Comunque, non è il momento adatto per cominciare a farmi mille paranoie su Luke.

Presento singolarmente i miei amici alla nonna, che scende da quel primo scalino e inizia a scrutare a debita distanza i ragazzi, che leggermente in soggezione, cercando di apparire persone educate.

Io so cosa sta facendo la nonna, lo so troppo bene ed è proprio per questo che non riesco a nascondere una risatina. Di fatto, dopo pochi secondi si avvicina ad Ashton, dandogli una forte pacca sul fondoschiena.
«Ragazzo! Conosci già la mia nipotina Melanie?»

«Nonna!» piagnucola la sottoscritta, sbarrando gli occhi; anche Ashton non è da meno ed è palese che si trovi in imbarazzo in questo momento.
Tutti scoppiamo a ridere, tranne i due. Menomale che cerca di far accasare lei e con me!

«'Notte nonna, 'notte zia!» do la buonanotte alle due donne, abbandonano il soggiorno insieme ai miei amici.
Ci hanno messo a disposizione tre stanze: una è composta da un letto matrimoniale ed un letto a castello -stanza solitamente mia e dei miei fratelli- e due stanze matrimoniali.
Ovviamente i ragazzi dormiranno nella stanza a quattro, sopportando una terza persona nel letto matrimoniale; Josie ed io dormiremo insieme, lo stesso i miei due fratelli.
Entriamo nelle nostre rispettive stanze per poterci sistemare e cambiare, Josie ed io guardiamo un po' la stanza, è molto carina con le pareti di un rosa antico e con tutti i mobili bianchi, compreso il letto tutto bianco e in ferro.

Dopo mezz'ora che stiamo spaparanzate sul letto ad avere convulsioni, decidiamo di andar a dar fastidio ai nostri amici, approfittando dell'assenza dei miei fratelli.

Entriamo di scatto senza neanche bussare e richiudiamo immediatamente la porta, strabuzzando gli occhi.
Ci giriamo leggermente, arrivando a guardarci dritto negli occhi e poi scoppiamo a ridere
Erano tutti fottutamente nudi!

Tranne Collin. Cioè, almeno non l'ho visto.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora