Chapter 32: a lovely day

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☀️

Non faccio che agitarmi, mi giro da un lato, non è la posizione giusta; mi giro dall'altro, non ci sono ancora. Mi ritrovo addirittura a testa sotto, ma niente. Non riesco a dormire. Mi sento tormentata, maledetto letto diverso dal mio!

Sei sicura sia il letto? Chiede cattivamente la mia coscienza, ma io la zittisco subito, lei non ha il diritto di parlare.

Credo siano state le quattro e mazza quando sono riuscita ad prendere -finalmente- sonno, quando ho capito di starmi per addormentare ho anche sorriso vittoriosa, ma dopo neanche venti minuti sono sobbalzato per colpa di due mani intorno al mio corpo.

«Luke!» urlo, in modo non troppo forte, non voglio svegliare gli altri «che cazzo ci fai qui alle... ma che diavolo! Cinque del mattino nel mio letto!?» mi interrompo, giusto il tempo di controllare l'orologio.

«Ho visto Josie nel letto insieme a Calum ed ho pensato di raggiungerti per farti compagnia, non ti scaldare!» pronuncia abilmente e silenziosamente Luke, cercando di tranquillizzarmi.

«Sì, okay, ma mantieni una distanza minima di quaranta centimetri» dico, ributtando la faccio sul cuscino. Sono a casa di mia nonna, mi ripeto, motivandomi al fine di non far accadere nulla di più.

«ai suoi ordini!» esclama Luke già pimpante, io mi chiedo come faccia ad esserlo già a quest'ora, a me ci vogliono circa due ore dopo l'essersi svegliata per capire dove sia.

Dopo cinque minuti passati a sentire lo sfregare dei panni di Luke contro il letto, decido di girarmi, trovandomelo di faccia.

«Sai che si sente il rumore di te che ti avvicini, vero?» ridacchio guardandolo dritto negli occhi nonostante il buio.

Lui mi sorride ed intuisce che io voglia che si avvicini. Sorridendomi arriva a poggiarsi sul mio stesso cuscino e a poggiare un braccio sul mio fianco per avvicinarmi ancora di più. Credo che questo sia un passo decisivo per noi, dormire insieme significa fidarsi l'uno dell'altro ed io di lui mi fido.

Ci stiamo sorridendo a vicenda, è un bel momento, sembra essere molto genuino, mi piace.
Appoggio lentamente la testa sul suo petto e altrettanto lentamente Luke chiude le sue braccia intorno al mio corpo, facendomi sentire pienamente protetta.

Finalmente riesco a chiudere occhio e - strano, ma vero- riesco ad addormentarmi, cullata dal suo cuore che batte.

«Arabella» mi chiama una voce cautamente, sussurra e mi dondola leggermente da un lato e dall'altro con piccoli movimenti.
«Arabella» mi richiama ancora.

Apro piano gli occhi e ciò che mi ritrovo davanti è uno degli spettacoli più belli che abbia mai visto. Luke mi sta chiamando, è semi-sdraiato, mentre io poggio la mia testa sulla sua pancia; ha il ciuffo tutto abbassato e disordinato ed un piccolo sorriso in viso.

Senza fiatare mi alzo e Luke torna nella sua stanza silenziosamente, probabilmente perché gli altri potrebbero ancora star dormendo.

Apro la borsa in cui ho portato un paio di cose per questi due giorni ed infilo un costume nero con un bikini ed una culotte coprendolo con un paio di pantaloncini a vita alta di jeans ed un top corto aderente. Indosso delle vans, lego i capelli e scendo in cucina, pronta a fare colazione.

Giù trovo i miei fratelli ancora in pigiama intenti a far colazione, mentre ai fornelli c'è la zia che -a quanto pare- sta sfornando un gran numero di frittelle per sfamarci tutti.

«Buongiorno a tutti!» esclamo, do un bacio sulla guancia di tutti e mi siedo a tavola.

«I ragazzi ed io pensavamo di andare in spiaggia, siete dei nostri?» chiedo ai miei due fratelli, versando un po' di succo in un bicchiere di vetro.

Intanto anche gli altri ragazzi scendono, sembrano già tutti quasi pronti e noto, mentre scendono le scale, un piccolo sorriso da parte di Ash nei confronti di mia sorella; e dire che piaceva a me.

«Allora?» chiedo ancora. Intanto tutti i ragazzi hanno preso posto intorno al tavolo (non prima di aver salutato zia Cassidy) ed hanno iniziato a divorare frittelle.

«Veniamo, veniamo. Sempre meglio dell'itinerario di Melanie...» biascica Harry, preparandosi ad una sfuriata da parte di nostra sorella.

«Ehi! Che vorresti dire!?» urla istericamente Melanie.

«Voglio dire che sei noiosa, sorellina. Non per niente zia, ma non mi sembra così fantasmagorico girare per uno stupido discount» spiega Harry, iniziando a gesticolare in modo idiota ed alzando di tanto in tanto un sopracciglio. Melanie è una patita della spesa, insomma, siamo gente normale.

Melanie ruota gli occhi e si alza da tavola.
«Vado a mettere un costume» dice mentre viene seguita da un Harry divertito.

Una volta che siamo tutti pronti e muniti della giusta roba per poter passare una giornata in spiaggia, ci avviamo verso la fermata del bus che ci lascerà presso una delle spiagge più grandi e bella della città: Perth City Beach.

Dopo dieci minuti il bus arriva e dopo altri venti minuti ci lascia vicino alla spiaggia.
Il posto è gremito di persone ed io ho quasi paura ad inoltrami in un posto con così tanta gente. Ed esempio una volta mi sono ritrovata in una sagra cittadina con così tanta gente, luci e mille mila odori diversi che quasi non svenivo; per non parlare degli spazi piccoli, posso solo dirvi che zia Liz abita al settimo piano ed io ormai conosco gradino per gradino quelle rampe di scale.

Dopo un altro quarto d'ora passato a camminare sulla spiaggia ardente troviamo un posto lontano dal resto della massa, quindi non perdiamo tempo e stendiamo i nostri asciugamani.

Josie ed io, insieme a mia sorella, iniziamo a riempirci di crema solare, perché sì, odiamo il sole e l'abbronzatura. Intanto tutti i ragazzi sono corsi in acqua e per poco non ci riempivano di sabbia.

Iniziando a parlottare tra di noi non ci rendiamo neanche conto che Calum, Harry e Luke stanno correndo verso di noi. Be'... purtroppo questa cosa è stata evidente solo quando, caricateci in spalla, ci hanno buttate in acqua come sacchi di patate. Idioti.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora