Chapter 31

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Josie ed io siamo ancora fuori la loro porta e stiamo letteralmente per morire. All'interno della stanza si sente agitazione e dopo poco Luke ci viene ad aprire con indosso solo un pantalone della tuta ed uno sguardo imbarazzato.

«Che cazzo stavate facendo?» cerca di dire Josie, ma sta ridendo troppo per riuscir a concludere una frase, be'... per me è praticamente lo stesso.

Calum si schiarisce la voce, iniziando a parlare «ehm... ci stavamo cambiando e be'... succede che a volte dimentichiamo di mettere le mutande» rivela. Tutti nello stesso giorno? Questa cosa mi puzza.

«Quest'è? Mi aspettavo che stavate allestendo un'orgia o cose del genere. Siete veramente noiosi, fatevelo dire» sbuffo, lanciandomi al centro del loro letto matrimoniale.

Come nell'altra stanza inizio a guardarmi intorno, la stanza sembra essere più grande della nostra, tant'è che insieme ai due letti c'è anche una poltroncina niente male in pelle, affianco vi è un tavolinetto con della sambuca. Aspetta... la nonna non beve quella roba da quattro soldi.

«Non ci credo!» incredula mi tiro a sedere «avete portato degli alcolici in aeroporto? Come diavolo avete fatto a portarli con voi senza farvi beccare?!»

«È un segreto, dolcezza» sussurra suadente Luke, mentre si butta al mio lato del letto con un braccio intorno alla mia vita.
Okay, questo è decisamente imbarazzante, soprattutto perché tutti -compreso Collin, appena uscita dal bagno- ci guardando con un ghigno alla "ehi Luke, facci vedere ciò che sai fare".

Tiro una gomitata nello stomaco del biondo, facendolo allontanare «potevi semplicemente dirmi di andare via» sputa dolorosamente alzandosi dal letto mantenendo la pancia. Quando fa così mi spiace, povero Luke. Ma povera me, che sono così stupida da rovinare sempre tutto, piuttosto.

Lo vedo andare in bagno e sotto gli occhi allibiti di tutti lo seguo, chiudendomi con lui dentro.

«Uhm... perché mi hai seguito?» mi guarda con un ghigno confuso.
«Scusami» farfuglio, non lasciando uscire una sillaba in modo comprensibile.
«Eh?» corruga le sopracciglia, avvicinandosi per capire meglio. Non sembra per niente male intenzionato.
«Mi spiace» bisbiglio ancora, oh, andiamo, perché mi è così difficile?
«Arabella, non per niente, ma se non alzi la voce non capir...» non lo lascio finire che mi aggancio al suo petto, legando le braccia intorno al suo petto ancora nudo.
All'inizio è freddo, come ogni volta in cui l'ho abbracciato, non se lo aspetta ed onestamente adoro questa cosa, adoro il fatto che pur cercando e non ottenendo affetto da me, ogni volta che gliene dimostri una minima parte rimanga impietrito.

Dopo che anche lui riesce ad allacciare le sue braccia intorno alla mia vita -di molto più in bassa- prende il mio viso con le sue mani ossute, mentre io sono ancora avvinghiata al suo caldo torace.

«So di non avertelo mai detto direttamente, di farci spesso lo stupido a riguardo e di farti impazzire ogni volta che stiamo insieme, ma Arabella, mi piaci ogni giorno sempre più, sembra strano, ma adoro quando fai la scorbutica con me, adoro quando mi guardi male e adoro fottutamente tanto quando crei questi momenti di tua spontanea volontà. So che, per il carattere testardo e orgoglioso che ti ritrovi, è veramente difficile comportarti così con me, ma nonostante tutto io te ne sono grato e mi piaci per la fantastica persona che in realtà sei»

Sono senza parole, credo di aver un'espressione stupida in volto, ma non m'interessa.
È vero, Luke non mi ha mai detto una cosa del genere prima d'ora, sono felice, mi ha resa felice. Ed è proprio quando vedo il suo volto avvicinarsi al mio che fremo ad ogni singolo spazio che va restringendosi tra di noi. Mi sento così stranamente strana, ma allo stesso tempo ciò che che sto provando è bellissimo, non capisco neanche io cosa sia.

Quando manca pochissimo per far unire le nostre bocche, sento qualcosa di umido premersi sulla mia fronte, alzo gli occhi e noto che Luke mi sta dando su bacio proprio in quel punto.

Aspetta... cosa?!
Vuole seriamente appendermi così?

Appena si allontana e vede il mio volto scoppia ridere, guardandomi maliziosamente.
«Questo è per la gomitata, stronzetta» detto questo esce incredibilmente dal bagno, lasciandomi sola. Non ci credo...

Mi giro verso il lavabo poggiando le mie mani sul top in marmo. Cazzo, sono tutta rossa.
Sbatto qualche volta le palpebre prima di sciacquarmi il volto, rinfrescando le mie guance che vanno letteralmente a fuoco.
Me la pagherà.

Dopo qualche minuto torno in stanza e trovo i miei amici seduti in cerchio sul letto, Luke mi fa un occhiolino, mentre io lo guardo male. Stronzo.

«Libidine troppo alta?» mi chiede quasi con gentilezza Collin, guardandomi ingenuamente.
«ma stai zitto, finto hipster»

Trovo un posto affianco a Josie, dall'altra parte del letto, quindi scavalco in mezzo ad un paio -cercando di ferirne il meno possibile- di persone e la raggiungo.

«Che stavate facendo?» chiedo.

«Parlavamo di voi due. Che avete fatto?» interviene Michael, chiedendo con fare subdolo.

«Proprio un bel niente» controbatto, che poi non è neanche così falso, anche se ci fossimo baciati comunque non sarebbe accaduto chi sa cosa. Cioè, oddio, non è neanche troppo così... okay, basta.

«Che si fa ora?» chiede Josie, salvandomi.

«io direi di cominciare con un giro di sambuca per tutti, poi, uhm... potremmo parlare dei piani per domani» propone Calum. Tutti ci ritroviamo d'accordo ed in meno di cinque minuti finiamo l'intera bottiglia. Mi sento leggermente più rilassata ora e meno stanca del viaggio così lungo. Era da un po' che non bevevo ed introdurre sostanze del genere è sempre un piacere per me.

«Quindi... qui ci sono delle spiagge molto belle, potremmo andare a fare un bagno» propongo la prima cosa che mi viene in testa. Nonostante stiamo andando incontro all'inverno non fa ancora freddissimo, anzi, in alcuni giorni il caldo è ancora insopportabile. E poi siamo a Perth, rispetto a Canberra qui fa caldissimo.

«Sì, sono d'accordo» risponde Luke, trovando d'accordo tutti gli altri.

«Benissimo ragazzi» comincio prima che uno sbadiglio faccia terminare la mia frase «ecco, sto morendo di sonno, andrò a dormire, God natt» e vado via, seguita da Josie. Ci stendiamo sul nostro letto ed in meno di tre secondi precipito nel mondo dei sogni.

 Ci stendiamo sul nostro letto ed in meno di tre secondi precipito nel mondo dei sogni

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Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora