Chapter 29: traveling to Perth

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🌤

È circa mezz'ora che aspettiamo i ragazzi all'aeroporto di Canberra e stiamo valutando l'ipotesi di lasciarli qui, non sarà una grande perdita.
Questo posto è gigante ed è straripante di persone, eppure sono solo le due del pomeriggio; c'è da dire che è pur sempre l'aeroporto della capitale, quindi.

Harry e Melanie sono al bar dell'aeroporto, mentre Josie ed io imprechiamo contro i ragazzi che crediamo non arriveranno mai. Addirittura Collin è in ritardo, questa cosa è assolutamente assurda!

«Josie, chiama Calum e digli di muovere il culo» l'aereo partirà tra meno di mezz'ora e se non arriveranno entro due secondi non potremo partire.

«Ragazze, niente ancora?» chiede Harry, avvicinandosi a noi con Mel.

«Josie li stava giusto chiamando» sbuffo, concentrandomi sulla mia migliore amica che ora sembra star parlando proprio con loro.

«Calum! Dove cazzo siete?!... State parcheggiando? Collin è con voi? Okay, apposto. E allora muovetevi, caz...volo!» Josie si ricompone non appena nota mio fratello al mio fianco e noi tre scoppiamo a ridere, mentre  ci guarda leggermente in imbarazzo.

Imbarazzo che dura letteralmente secondi dato che veniamo travolti dai ragazzi che ci intimano di muoverci se non vogliamo perdere il volo.
Io li ammazzo.

Di fretta e furia facciamo le tipiche cose  che bisogna fare per poter salire su di un aereo e dopo neanche tre minuti dal nostro imbarco questo inizia a muoversi, menomale! Intanto che non iniziasse a prendere velocità abbiamo preso un posto da sei e uno da tre ed una volta seduti ed aver ascoltato le varie "manovre di sicurezza" possiamo finalmente rilassarci. Rilassarsi si fa per dire, ho accumulato così tanta ansia e nervosismo che potrei esplodere anche per un semplice "ehi".

Dal finestrino ci sono i miei due fratelli, me, Josie ed infine Collin e Michael, negli altri tre posti ci sono Ashton, Calum ed infine Luke.
Quando poso lo sguardo su quest'ultimo, noto che mi sta guardando da sopra i suoi occhiali da sole poggiati un po' più in basso sul ponte nasale e non appena incrocia il mio sguardo mi fa un occhiolino, sbuffo e giro la testa verso il finestrino sotto la risatina di mio fratello Harry, che a quanto pare ha assistito alla scena.
Questo trambusto mi ha messo decisamente sonno, quindi appoggio la testa sulla sua spalla e infilo le cuffiette nelle orecchie. Chiudo gli occhi con la speranza che queste cinque ore passino in fretta.

Il naso mi prude ed un leggero vociare mi fa svegliare, la playlist che stavo ascoltando è finita, a quanto pare. Lentamente socchiudo un occhio, spostando la ciocca di capelli che avevo in volto e noto i miei fratelli parlare molto vivacemente con Josie. Quando richiudo gli occhi e ripenso alla voce che le mie orecchie hanno udito capisco che non coincide esattamente con il timbro sottile della mia migliore amica e quindi spalanco gli occhi, stranita dalla situazione.
I miei fratelli stanno parlando molto animatamente con... Luke?

«Okay Mel, senti questa!» dice Luke, rivolgendosi molto... apertamente con mia sorella, che lo guarda divertita, aspettando che prosegua «la sera in cui ho conosciuto tua sorella ero talmente tanto ubriaco che mi ha dovuto aiutare a non vomitare come un idrante in giro per il bagno e dopo l'ho colpita con lo scopettino del cesso!» i miei due fratelli scoppiano a ridere e dopo neanche un minuto iniziano a pregare il ragazzo al mio fianco di raccontargli altre storielle divertenti riguardanti me. Confusa dalla conversazione istaurata tra loro mi tiro a sedere in modo composto e guardo tutti male. Un mio classico.

«God Morgen, Søsteren!» dice Harry, ridacchiando ancora per il racconto entusiasmante di Luke.

«Smettila col norvegese Harry, nessuno lo capisce! Più che altro, che sta succedendo esattamente?» chiedo giustamente.

«Uhm... Luke ci stava raccontando qualche storiella riguardante la vostra relazione, niente di che» spiega Melanie con tutta calma.

« Relazione? Luke!» urlo il suo nome, colpendogli un braccio, «tu ed io non siamo una coppia»

«Non ancora» ed ammicca, lasciandomi a bocca aperta; si alza e fa spazio a Josie.

Mi piace così fottutamente tanto.

Dopo quasi cinque ore riusciamo finalmente a scendere da quell'aereo infernale. Non mi sento più il sedere e le mie gambe non ne vogliono proprio saperne di camminare.

Sono ancora leggermente irritata, ma decisamente non come stamattina. Non so se sia dovuto alla presenza di Luke o all'essere riusciti a prendere l'aereo in orario, fatto sta che sto meglio.

Usciti dall'aeroporto di Perth, andiamo a sederci sull'erba di un parchetto lì vicino. Per arrivare nella zona periferica in cui abita la nonna dovremo prendere un paio di autobus, quindi è decisamente un'ottima idea riposarci per un paio di minuti.

«Okay ragazzi, è il momento delle presentazioni!» ci sediamo tutti in cerchio ed io procedo «Ragazzi lui è Harry, mio fratello maggiore, Harry, loro sono Michael, Ashton, poi... quello che ti guarda alla Jackie Chan incazzato è Calum e l'idiota biondo lo conosci già» sorrido innocente mentre Luke e Calum alzano gli occhi al cielo e Harry sorride divertito.

«Poi! Lei è mia sorella Melanie, Melanie i loro nomi sono gli stessi di prima, ora tenetevi pronti a conoscere un mito!»

«Conosceremo David Bowie?» chiede Luke curioso e dopo neanche tre secondi Calum gli dà una botta dietro la testa, finiranno per uccidersi...
«David Bowie è morto, idiota!» tutti ridiamo sotto le guardate furiose di Luke, adorabile.

«Conosceremo Jimmy Page?» chiede Michael stavolta.
«no, per me ci presenta Travis Barker» esclama Ashton.

«Ehm... no(?), vi presenterò mia nonna, ve lo avevo scritto anche sul gruppo, è lei che ci ospita.»

«Tua nonna è Jennjfer Lopez?»

Il mio pugno non può che risuonare contro il petto del ragazzo biondo, accompagnato da un "ahi" di sottofondo.

Mi sbaglio o oggi sono più stupidi del solito?

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora