Chapter 11: the first date

1.5K 88 5
                                    

🌦

Spesso esco con amici, conoscenti o comunque con gente presente nel mio rango di "simpatie", ma Luke è l'eccezione che conferma la regola.

Ci conosciamo da molto tempo, non a caso parliamo da quasi metà anno, ma lui proprio non riesco a farmelo stare a genio. I motivi non ci sono, semplicemente cerco di terlo costantemente lontano, il più possibile.

Secondo Josie io mi comporto così perché ho paura. Ho paura di provare sentimenti ancora anomali per me e quindi tenendolo lontano credo di risolvere questo problema, di raggirarlo.
Io non ho una spiegazione "solida" come la sua, perché sinceramente, questo ragionamento contorto non mi ha mai sfiorato la mente.
Non ho spiegazioni per il semplice motivo che sono sicura che lui non mi piaccia.
Io? Innamorata di Luke il coglione a prima vista? Mai! Non mi è mai passato per l'anticamera del cervello; una teoria messa su dal niente, secondo me.

Però adesso mi servirebbe proprio Josie per farmi spiegare questa agitazione che provo a cinque ore dall'appuntamento e la sensazione di vuoto formatasi nel mio stomaco.

Rabbrividisco alla sola spiegazione a cui giunge il mio intelletto, ma no, non sono innamorata di Luke Hemmings.
Avrò mangiato male o qualcosa del genere, perché mai dovrei sentirmi agitata per un uscita amichevole con Luke.?

Dopo un'oretta e la mia fittizia convinzione di star bene e soprattuto dopo essermi ricordata di star lontana dall'amore, finalmente posso accorrere al bagno, dove faccio un lungo e rilassante bagno che mi libera finalmente da quella sensazione negativa.

Esco dalla doccia avvolgendomi in un grosso e morbido asciugamano, raggruppando i miei capelli bagnati in un grosso chignon, pronta ad asciugarli.

Dopo ben tre ore, ovvero alle 19:53, sono pronta e mi ritengo soddisfatta, dal momento che, essendo l'appuntamento amichevole alle otto, mi ritrovo persino in anticipo di qualche minuto.
Così ne approfitto, mi sposto di fronte allo specchio a figura intera ed inizio ad analizzare il mio corpo. Indosso un crop top davvero molto aderente con uno scollo frontale abbastanza profondo, un paio di pantaloni abbastanza eleganti gessati e a vita alta e delle converse nere. Ho esagerato per una semplice uscita? Alla fine mi vesto sempre così... forse mi trucco un po' meno e non cerco compulsivamente di rendere la mia acconciatura il più perfetta possibile o osservo ossessivamente il mio corpo, passando le mani ovunque, per togliere qualche piega...

È solo un'uscita amichevole, ripeto per l'ennesima volta nella mia testa.

Mentre sto scendendo dalle scale il mio telefono squilla, è ovviamente Luke a chiamarmi; non rispondo neanche dal momento che, spalancando la porta di casa, lo ritrovo con una mano in tasca ed un'altra che sostiene il telefono, mentre oscilla avanti e indietro difronte alla porta di casa.

Guardando in basso -verso il pavimento- lo sguardo di Luke risale lentamente, poggiandosi prima di tutto sul concavo creato dai miei seni che per poco si toccano e lo vedo immediatamente spalancare gli occhi.
Sta leggermente indietreggiando ed in poco sposta lo sguardo, leggermente imbarazzato, per poi portare lo sguardo nello stesso punto. Allontana per poco il telefono dall'orecchio, prima di staccare la chiamata e riporre il telefono in una tasca.

Ridacchio fortemente osservando un Luke a disagio, e quando porto una mano al petto per coprirlo dallo sguardo di Luke scuote la testa e mi sorride, come se nulla fosse successo, dopodiché mi stringe in un abbraccio davvero stretto.

Quando si allontana posso finalmente osservare cos'ha indossato e verificare -soprattutto- se il mio abbigliamento è totalmente fuori luogo. Devo dire che è davvero carino vestito completamente di nero e certamente quella giacca nera che sta indossando gli mette in evidenza le larghe spalle che volentieri stringerei.
No, okay, basta.

Usciamo di casa e quando stiamo per imboccare il vialetto lui mi tende un braccio che si trova nelle sue tasche ed io, di conseguenza, mi ci aggancio con entrambe le braccia, sorridendogli appena.

«sei davvero bella , stasera» dice spavaldo ed io non posso che ridere per la confusione tra "Bella" il mio nome e "bella" come aggettivo, ma è okay, si capisce a cosa si riferisca.

«anche tu non sei male, stronzetto»

-

Devo ammettere che i piani della serata mi sono piaciuti davvero tanto: Luke mi ha portata prima al cinema a guardare un film di cui non ricordo neanche il nome, onestamente e poi abbiamo passeggiato per il lungo mare e proprio adesso, stiamo per sederci su una panchina nel parchetto principale della città.
Ogni tanto lo sguardo di Luke continuava a posarsi lì, soprattutto al cinema, dove ha iniziato a fissarmi spudoratamente e nonostante avessi voglia di chiedergli se volesse un cartonato a figura intera di me mi stesse logorando dentro, sono rimasta semplicemente zitta, trovando ciò che faceva abbastanza dolce.
Tra l'altro è stato assolutamente divertente guardare un film con lui poiché -nonostante il film fosse di una drammaticità unica- i commenti ironici e totalmente fuori luogo di Luke mi stavano facendo totalmente morire.       Ciò che non mi è piaciuto, invece, è stato mangiare popcorn con lui nella stessa scodella: ne prendeva così tanti alla volta e voglio chiarire subito che la maggior parte di quei popcorn sono finiti più tra i miei capelli che nel suo stomaco.

«Allora, ti stai divertendo?» chiede Luke, sedendosi nel modo più scomposto che un umano possa utilizzare per sedersi.

«Sì, dai, ma non pavoneggiarti, papà Eric mi ha insegnato ad usare la mazza da Baseball per altri fini» lo avverto, iniziamo a ridere entrambi, quando si crea un silenzio abbastanza imbarazzante tra noi due, così decido di avvicinarmi leggermente, vedendo un piccolo sorriso sul suo volto.

«Cosa ne pensi del baciare al primo appuntamento?» chiede, accorgendosi probabilmente della poca distanza che divide entrambi.

«Credo che se tu stessi per baciarmi, probabilmente, ti prenderei a cazzotti, assolutamente no.»

«Oh, bene. Comunque non volevo realmente farlo, era una... curiosità» dice leggermente in difficoltà e, nonostante il suo tono teso, non riesco a non dar peso alle parole che mi ha appena detto, rimandando persino delusa, ma alla fine cosa dovrei aspettarmi, lui a me non piace e noi due siamo semplici amici.

Gli sorrido leggermente, guardando per un secondo i suoi occhi, che mai mi ero soffermata a guardare realmente, per poi appoggiare la mia testa sulla sua spalla, mentre una sua mano finisce sulla mia coscia, che stringo con la mia, iniziando a far cerchi concentrici con il mio pollice.

Siamo a 1k eh eh

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora