Chapter 27: he is the right person

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Quel pomeriggio Josie mi aveva invitata a casa sua per non so bene quale motivo.
Ogni volta che provavo a chiederle qualcosa riguardante la mia presenza in quel posto sembrava che forzatamente cercasse di portare la mia attenzione su altro e questa cosa mi puzzava. Troppo.

Conoscendo Josie sapevo che stava tramando qualcosa e sono sicura che in quel qualcosa io ero il suo burattino.
Devo ammetterlo. Ho paura dell'imprevedibilità di Jo.

L'ultima volta che si era comportata così, era stato un paio di settimane fa, quando per "andare a dormire a casa sua" mi ero ritrovata a dover dormire nel suo letto per coprirla dall'uscita furtiva con Calum, ovviamente a mia insaputa; infatti l'avevo capito solo quando, sfilandosi il pigiama, aveva mostrato un vestitino. Forse il trucco ancora fresco doveva indurmi a capire qualcosa.

Ma oggi proprio non capisco cosa nasconda. Siamo sul suo divano a guardarci in faccia da ben cinque minuti. Lei con un sorrisetto da ragazza ingenua, io da ragazza pronta a scappare.

Continua a controllare il suo telefono e questa cosa non mi piace.

Ad un certo punto, però, Josie si alza, strattonandomi per un braccio.
«Aiutami a fare una ceretta! Non riesco a depilarmi una gamba a 360º da sola!»

«cosa?! Ew! Che schifo, vai da un'estetista!» esclamo disgustata.

«non farei in tempo e tra meno di due ore arriva Cal. Per favore!»

Sbuffo, guardandola annoiata.

Aspetto che faccia il primo passo verso il bagno, ma non succede, anzi, continua a fissarmi con quel ghigno inquietante . Quindi, volenterosa a far finire il mio rapporto con la cera il prima possibile mi dirigo per prima verso le scale.

Anche nel corridoio del piano di sopra lei non sembra voler aumentare il passo ed infatti resto sempre davanti. Poi, però, si ferma.

Quando mi giro vedo che si trova bloccata di fronte alla porta chiusa di camera sua.

«Allora? Hai cambiato idea?»

«no» risponde Josie pensierosa, questa cosa non mi convince. «ho appena realizzato di avere le strisce depilatorie in camera, sono sulla scrivania. Prendile, intanto io mi preparo in bagno.

Confusa dalla strana organizzazione, entro leggermente smarrita dalla situazione nella camera di Jo.
Inizio a perlustrare la scrivania alla ricerca delle strisce della mia amica.
Mi fermo quando un forte vociare rimbomba per il corridoio ed un grosso corpo viene spinto dove sono io. La porta sbatte e subito dopo un rumore di chiavi e di serrature si sente fioco.

«Calum! Sei impazzito per caso? Apri!» urla quella voce.

Spalanco gli occhi guardando la figura di Luke sbattere i propri pugni contro la porta bianca.

Sono senza parole e non ho la più pallida idea di cosa fare.
Dopo qualche secondo Luke smette di battere i pugni sulla porta girandosi nella mia direzione, mi guarda e per poco non sviene.
Caspita, faccio talmente tanta paura?

Ricomincia a sbattere i pugni sulla porta ma si ferma quando una voce divertita risuona in stanza.

«non vi faremo uscire fino a quando non chiarirete» è chiaramente Calum e dalle risatine in sottofondo posso capire che è insieme a Josie.

Corro alla porta e le tiro un calcio non troppo forte.
«Josie! Ti giuro che se non mi fai uscire entro 10 secondi io...io...ah! Fatemi uscire!» balbetto quando un braccio di Luke sfiora la mia spalla.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora