Chapter 13: Luke the cashier

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☀️

Credo di essere buttata su questo letto da ben...sei ore? Facendo i conti mi trovo, dal momento che dopo aver pranzato, ovvero alle due, ho fatto una strada verso il letto, troppo annoiata per fare qualsiasi altra cosa diversa dal perder tempo. Ma adesso le mie gambe stanno chiedendo pietà, fremendo dalla voglia di muoversi un po'.
Ancora annoiata, ma desiderosa di far prendere aria a quei due poveri arti che solitamente trascuro più dello studio, indosso dei leggings neri con una felpa nera abbastanza grande da farci entrare ben due persone, dal momento che ormai ci avviciniamo all'estate australiana.

Con due banconote da cinque mi dirigo al supermercato più lontano da casa mia, per, appunto, mandare il sangue in circolazione anche nelle gambe.

Una volta lì, afferro velocemente una busta gigante di patatine alla paprika, meravigliandomi per ciò che scorgo.

«Luke?» asserisco sconvolta. Quando mi sono messa in mente di andar a comprare qualcosa da mangiare non mi sarei mai aspettata di trovarmi il bel cassiere in maglia rossa Lucas.

Appena mi vede il suo volto pare illuminarsi ed un grosso sorriso si fa largo per tutto il suo viso, mentre un grosso groppo si ferma alla mia gola.

«Bella! Dio, vieni immediatamente qui!» mi ordina, ed io faccio come dice, ancora sconvolta dall'accaduto.

«Da quanto lavori qui?» indago alzando un sopracciglio.

«Più o meno sette giorni. Ehi! Tra un quarto d'ora smonto, che ne dici di andare a fare quattro passi?» chiede il ragazzo, che intanto sta massaggiando vigorosamente il suo collo, aspettando con un cipiglio una mia risposta.

Alzo ancora una volta un sopracciglio, assumendo un'espressione furba appena un'idea sfiora la mia testa.
«In realtà avrei un'altra idea...»

-

«Questa piscina è fantastica!» esulta Luke, iniziando a spogliarsi dalla sua divisa, facendomi leggermente sussultare alla visione del biondino solamente in boxer che adesso sta facendo un grosso tuffo, immergendosi completamente in acqua.

Ebbene sì, la mia idea consisteva nell'andata nella piscina al coperto che il sindaco della città ha fatto costruire un annetto fa per non privare ai suoi cittadini di poter far il bagno anche mentre magari fuori sta piovendo o sta scendendo Gesù Cristo dall'alto dei cieli.

Altrettanto contenta della riuscita del piano anche io inizio a spogliarmi, rivelando un intimo completamente nero.
Aggiusto un po' la mia culotte prima di tapparmi il naso e seguire le orme di Luke.

«Non ci credo, è ancora calda!» esulto invece io; non mi aspettavo che dopo un'ora dalla chiusura l'acqua fosse ancora così tiepida.

«Meglio, no?» entrambi ridacchiamo iniziando a nuotare alla rinfusa nella grossa vasca adesso tutta nostra.

Non riesco a crederci, avevo sempre pensato ad un modo per poter entrare in questo posto durante la notte, essendo bloccata dall'ardua apertura della serratura, ma mai mi sarei aspettata che la porta sul retro, quel giorno, fosse socchiusa. Be', meglio per noi.

Scorrazzo nell'acqua ora tiepida, guardandomi le punte pallide dei piedi quando un braccio mi trascina più velocemente nell'acqua, come se fosse un grande gancio; ed io non posso far a meno di ridacchiare e sussultare quando sbatto contro le piastrelle azzurrine della vasca.

Luke è al mio fronte, e sta sorridendo furbamente, mentre stringe lo spazio tra i nostri bacini, non lasciandomi via di fuga.

Cerco di divincolarmi, ma le grosse braccia ai lati della mia testa bloccano ogni mio passaggio, quindi, afflitta, appoggio le mani sul suo petto, guardandolo dritto negli occhi.

Una sua mano abbandona la parete, poggiandosi tra il mio collo e la mia guancia.
«non credevo che avresti avuto tanto coraggio da intrufolarti in una piscina pubblica di notte» ironizza il biondo prendendomi in giro.

Avvolgo le gambe alla sua vita, rendendo adesso praticamente nullo lo spazio tra i nostri petti.
«Be'... Credevi male e ti dirò, ho fatto anche di peggio.»

«addirittura?» bisbiglia il biondino, prima di lasciarsi andare ad una risatina.

Annuisco, iniziando a far circolare le mie mani altrove, facendole poi poggiare sulle sue grosse spalle chiare.
Lui sta seguendo i miei movimenti, e quando fa tornare la testa dritta poggia lo sguardo sulle mie labbra, socchiudendo le sue.

A questo punto, credo che se mi baciasse non farei neanche troppe storie, anzi, lo bacerei eccome.
Ovviamente non perché provi qualcosa per lui, ma solo per lo sfizio di assaporare le sue labbra chiare, dal momento che avrei già voluto farlo tanto tempo prima.

Infatti, dopo neanche troppi secondi, il ragazzo sta già avvicinando i nostri visi, io lo assecondo, fremendo fin troppo per quel contatto.

Proprio quando sento sfiorare le nostre labbra e sto per stringere alcune ciocche dei suoi capelli, ansante per quel contatto, un forte abbaiare ci fa allontanare, e dopo poco un agente sta puntando su di noi una torcia, mentre mantiene al guinzaglio un pastore tedesco.

«Oh... salve agente!» riesco solo a dire, ridendo istericamente e guardando dritto negli occhi per un secondo Luke, che nervosamente ha sussurrato un "merda".

-

«Mamma! Non farla così tragica, non ci ha neanche portato in carcere o fatto un verbale. Solo un avvertimento scritto, va più che bene, non credi?» dico annoiata verso mia madre, che adesso rabbiosamente sta guidando per tornare a casa.

«Sì, sì. Ma spiegami ancora una volta, perché non mi è chiaro. Cosa diamine ci facevi nuda in una piscina alle undici di sera con un ragazzo?! Ma poi, quale mente geniale asseconderebbe le tue follie!» si lamenta mia madre parcheggiando nel vialetto di casa. Non posso far altro che ridacchiare, perché anche lei la pensa come me su di Luke.

«Non avevamo un motivo preciso e ti ho detto che non eravamo nudi. Comunque era Luke, il ragazzo alto e biondo dell'altra sera, quello che stava indossando i vestiti di Harry.»

«Ah, direi che vi siate trovati. E dimmi, è il tuo ragazzo?» chiede mia madre, adesso con un tono indagatorio.

«No! Sei pazza?! Io non lo sopporto» spalanco gli occhi guardandola afflitta. Perché tutti pensano che mi piaccia?! La cosa sta letteralmente degenerando.

«Ci passi abbastanza tempo e poi Josie mi aveva avvertito del fatto che un certo Luke ci stesse provando con te e poi è carino, non puoi dire certamente il contrario. Spero solo che non sia il solito biondo svampito e un po' montato. Mi dispiacerebbe»

Eccome se lo è.

«Mamma, sappiamo entrambi in quale mondo distorto vive Jo! Ha questa convinzione secondo cui io provo qualcosa per lui, quando l'unico sentimento che provo per quel rompiscatole è fastidio.»

«Certo, ovviamente passarci del tempo insieme non fa una piega. E poi mentre eravamo in centrale ho notato come vi guardavate, c'era molta complicità e forse, ma dico forse, un pizzico d'amore» prende una pausa scendendo dalla macchina.
«Ma adesso non ti dirò più nulla, perché andrò a dormire e tranquilla, non dirò niente a tuo padre, per adesso, ma tu promettimi di trattare bene quel ragazzo, per starti appresso significa che ci tiene a te» e va via, lasciandomi con nuovi dubbi e pensieri accavallati.

Non può seriamente piacermi Luke.
Penso stendendomi sul letto e chiudendo gli occhi, ripensando brevemente a quel bacio mancato e alla serata piacevole.

Oh mio dio, questo è uno dei capitoli più lunghi che abbia mai scritto.

Le cose si fanno interessanti tra i due eheh

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora