Chapter 46

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🌤

Sono tra le braccia di Harry, fuori con gli altri ragazzi. La mia testa sembra star per esplodere, da quando sono arrivati i miei familiari non sto capendo più nulla. Melania mi stringe una mano, accarezzandola dolcemente e Harry mi scringe così forte da costringendomi a farmi accoccolare maggiormente a lui.

I miei genitori sono ancora dentro lo studio del poliziotto, credo stiano riascoltando le registrazioni e mettendo per iscritto tutto ciò che è accaduto. La mia parte è stata fatta: ho detto tutto, dall'inizio e non è stato così difficile; parlarne con uno sconosciuto è stato più semplice di quanto immaginassi, l'avessi saputo prima...

Siamo qui da quasi due ore e per quanto la situazione sia complicata e difficile, mi sto annoiando.

Vorrei tanto fumare una sigaretta, non lo faccio da così tanto tempo. Poi un sorso di birra non sarebbe male. Ed una fetta di torta. Magari al limone. Ho fame. Stasera voglio portare Luke fuori a cena.

La smetto di divagare.

Dalla morsa stretta di mio fratello, mi giro piano, puntando gli occhi sui ragazzi alle mie spalle: Michael e Ashton dormono uno sulla testa dell'altro, Josie sembra nervosa mentre Calum accarezza con delicatezza la sua schiena, infine Luke, lui mi sta guardando ed io gli sorrido, cosa che ricambia. Gli strizzo un occhio prima di rigirarmi, percependo una sua risatina.

I miei escono, seguiti dal poliziotto che va immediatamente a parlare con gli altri del reparto. Mia madre stringe un fazzoletto tra le mani ed ha gli occhi molto arrossati, mentre mio padre è esattamente il contrario: sembra così rigido mentre contrae la sua mascella e ingrossa le narici.

Ci alziamo tutti quando ci vengono incontro e aspettiamo che ci diano delle informazioni a riguardo.

Mamma si ferma al mio fronte, guardandomi con un espressione rotta, cercando di rassicurarmi con un piccolo sorriso.
Con una mano sposta delicatamente un ciocca di capelli dalla mia fronte, portandola dietro un mio orecchio. Ha una mano sul cuore e continua ad ammirarmi ed accarezzarmi, repentinamente una piccola lacrima scende sulla mia guancia quando incontro i suoi occhi, annuisce, rassicurandomi che va tutto bene ed io non posso che abbracciarla e scoppiare in lacrime.
«Mamma...» piagnucolo, sul suo petto.

«È finito tutto» biascia, stringendomi forte.

Quando ci allontaniamo punto i miei occhi in quelli di mio padre, aspettando una reazione da parte sua, sembra così distante.

«Bambina mia, stanno andando a prendere quello stronzo» dice solo, sorridendomi appena e poggiando una sua mano sulla mia spalla. Ciò mi basta a capire che non ce l'ha con me.

Poi punta il suo sguardo sul ragazzo biondo, facendogli un cenno per farlo avvinare. Luke si avvicina confusamente, con un pizzico di paura.

Mio padre lo trafigge con uno sguardo, stringendo una sua mano sulla sua spalla enorme, mentre quest'ultimo lo guarda aspettando che dica qualcosa.
«Tienila d'occhio, intesi?» gli da due pacche forti sulla sua spalla, prima di essere richiamato da un agente per firmar qualcosa.
Luke si gira verso di me, guardandomi felice mentre veniamo circondai dai ragazzi che iniziando ad urlare ed abbracciarmi, contenti dall'esito del piano.

Spero richiudano Carl a vita.

Quando usciamo dal commissariato la mia famiglia mi annuncia che andrà a casa, credo vogliano schiarirsi le idee, mentre io ho voglia di ubriacarmi. Sono onesta, so che da ora avremo per un po' la faccenda di mio zio fra i piedi, soprattutto a livello burocratico, ma non m'interessa, non ne voglio sapere più niente per un po'.

Asshole - Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora