Capitolo 42.

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Cam's POV.
"Dimmi tesoro." Mi sorride amabilmente. Forse dovrei lasciar stare, forse dovrei davvero capacitarmi che è solo un periodo, come dice Dylan.

O forse no. Forse dovrei semplicemente dirle la verità, che non provo più niente per lei, o che è cambiato qualcosa dentro di me.

"Sei bellissima." Le dico senza pensarci.

Ho deciso di aspettare un po', come ha detto Dylan. Devo rendermi conto se è un periodo o meno, se la amo davvero o no e credo che il modo migliore sia passare del tempo con lei.

Mi sorride dolcemente e mi bacia. Dopo essersi staccata mi abbraccia.

"Pensavo volessi lasciarmi." Mi dice ed io mi irrigidisco, dopodiché deglutisco rumorosamente.

"Non lo farei mai." Riesco solo a dire, convincendo più a me stesso che lei.

Dopo dieci minuti suonano alla porta e, istintivamente, guardo l'orologio. Sono già le sette e mezza!

Madison va ad aprire e in un batter d'occhio il salone della casa è mezzo pieno.

Esco dal salone e chiamo Dylan per chiedergli dove si trova.

"Pronto?"
"Dylan dove sei?"
"Ora arrivo, aspettami fuori alla casa."

Mezz'ora dopo Dylan non è ancora arrivato e la gente fa a spintoni per entrare dentro.

Una macchina attira la mia attenzione è istintivamente stringo i pugni e serro la mascella. Stupido Sharman.

La sua macchina si ferma e scendono tutti, tutti tranne lei.

Credo non venga, ma poi mi sbaglio. Scende dall'auto ed io mi incanto a guardarla. È bellissima, davvero.

Quel vestito la ricopre per metà, ma è bella in tutto il suo splendore. Scesa dalla macchina, Daniel le porge la mano e lei l'afferra senza esitare.

La rabbia invade presto il mio corpo e stringo i pugni fino a che le nocche diventano bianche.

Ride e scherza con quel pivello.

Ma che posso farci? Io le ho detto di starmi lontana, non posso pretendere che ora mi venga vicino!

Distolgo lo sguardo da loro e fisso il telefono, aspettando un messaggio di Dylan.

Alzo lo sguardo dal telefono e la vedo.

Mi guarda con quei suoi occhi ipnotici, quegli occhi che mi fanno incantare ed allo stesso tempo confondere.

Distoglie lo sguardo da me e cammina avanti come se non esistessi. Mi sento afflitto dal gesto che ha fatto.

'Che ti aspettavi, che ti venisse incontro come se niente fosse?' Mi rimprovera la mia coscienza ed io sbuffo.

Vedo la macchina di Dylan di fronte ad i miei occhi e lo aspetto mentre scende.
Si guarda intorno e, dopo dieci minuti, riesce a trovarmi e mi raggiunge.

"Hey amico, ti vedo messo male." Mi dice ed io lo guardo confuso.
"Ho capito..c'è anche lei?" Mi chiede ed io annuisco, incapace di parlare.
"Mh..e quindi?"
"Niente, ho bisogno di bere, andiamo!"

Dylan mi guarda confuso e subito dopo annuisce freneticamente. Ho solo bisogno di non pensare e so bene come riuscirci.

Leigh's POV.
Questa festa non è tanto male.

La casa è ovviamente enorme e in un lato del salone c'è il bancone con delle bibite. Negli altri lati, invece, ci sono i divani che, credo, occupavano la stanza. Al centro c'è una marea di gente e di fronte ad essi ci sono due enormi casse con un computer.

Ho incontrato Cameron. Già, lui. Era ovviamente perfetto come sempre. Da quando ho incrociato il suo sguardo, non ho fatto altro che pensare a lui e, a quanto pare, i ragazzi hanno capito che c'è qualcosa che non va.

"Hey, ti va di ballare? Almeno ti distrai da ciò che stai pensando da quando siamo qui." Dice Daniel.

Sorrido dolcemente e annuisco. Daniel c'è sempre, c'è sempre stato e sono sicura che ci sarà sempre. Mi ha aiutato molto ed io sto cercando di esserci come c'è lui per me.

Mi tiene stretta a se mentre balliamo ed io lo abbracciò stringendolo a me, a mia volta.

Sorrido. Un sorriso amichevole, che non potrà trasformarsi in altro. Sorrido, sulle note di questa dolce canzone e sorrido perché ho un amico di fronte a me sulla quale posso contare.

"Dan, vado a bere qualcosa." Lui mi sorride ed annuisce.

Arrivo al bancone ed indovinate chi trovo? Cerco di cambiare direzione, poi, però, ci ripenso.
Perché dovrei cambiare strada per lui?

Mi siedo su uno dei tanti sgabelli mentre lui é a due sgabelli di distanza da me. Si gira e si accorge di me. Cazzo.

"Buonasera." Mi sorride. Sembra ubriaco.
Lo saluto con un cenno del capo e lui si avvicina. Ci mancava solo questa!
"Cosa prendi?"
"Che ti importa, Cameron?" Sbotto.

Mi sorride e mi incanto a guardarlo.

'Non ora, Leighton.' Dico a me stessa, faccio un respiro profondo e distolgo lo sguardo.

"Mi importa di te." Giro la testa verso di lui e gli rivolgo uno degli sguardi omicida più grande che esita.

Rido istericamente e decido di non dargli più retta.

"Un bicchiere di vodka, per favore." Dico al barista che mi guarda attentamente e mi annuisce sorridendo.

"Ci vai forte piccola." Il mio corpo si ricopre di brividi a causa dell'ultima parola, ma lo ignoro e lui ride.

Che diamine ha da ridere?

Il barista mi porge il bicchiere che finisco in un sorso.

"Oh oh." Dice Cameron ridendo.
Dico al barista di prepararmi un altro bicchiere di vodka, mentre Cameron mi fissa.

'Sbrigati barista del cazzo.' Dico tra me e me.

Il barista mi porge gentilmente il bicchiere e lo prendo sparendo tra la folla.

Eyes full of you. [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora