Capitolo 60.

6.2K 244 5
                                    

Leigh's POV.
Una settimana dopo..
È passata una settimana dal litigio con Cameron e sono sinceramente stanca.

Sembra assente quando è con noi e fa finta che io non ci fossi.
Quando vede Daniel avvicinarsi a me, invece, diventa rosso di rabbia. Non lo capisco proprio.
Non capisco il suo carattere e il suo modo di fare.

"Signorina Meester, vorrebbe svolgere quest'esercizio alla lavagna?" Mi chiede la professoressa di matematica.

Si, sono nell'aula di matematica e penso al ragazzo che è posto due banchi dietro di me.

Ultimamente si siede spesso in quel posto.

'Ma che cazzo Leighton, svegliati. La professoressa ti ha chiamato e tu pensi a quell'imbecille?' Rimprovero me stessa.

"Signorina, allora?" Sento i miei coetanei ridacchiare e mi alzo per non dargliela vinta.

Effettivamente sono cose che ho già fatto, quindi lo svolgo subito.

"Ha sbagliato." Dice una ragazza ridacchiando.
"Ma che dici? Non vedi che ha fatto bene?" Sbotta Cameron e mi stupisco, visto che è la prima parola che pronuncia nei miei confronti dopo una settimana di silenzio.

Un silenzio straziante che mi penetra dentro da una settimana del cazzo. Una settimana senza incrociare il mio sguardo, una fottuta settimana senza vedere le sue labbra piegarsi in un sorriso rivolto solo a me, una settimana senza bearmi del suo profumo, una settimana senza stargli accanto.

Rimango in silenzio, mentre lui fissa la lavagna, senza degnarmi di uno sguardo, senza posare il suo sguardo su di me.

Lo fisso e sento un enorme voragine dentro di me. È incredibile come in soli sette giorni una persona può crearti un vuoto dentro, è incredibile come me l'ha creato lui: un eterna voragine che può colmare solo lui.

Mi siedo lentamente al mio posto ascoltando i complimenti della professoressa nei miei confronti.

Alzo lo sguardo istintivamente e lo fisso notando che lui sta facendo lo stesso. Finalmente i nostri occhi si incrociano.

Dopo una settimana di buio, con solo un suo sguardo, riesco a vedere uno spiraglio di luce.

Distoglie lo sguardo ed io abbasso la testa. La lezione finisce ed io e Sierra usciamo insieme dall'aula.

Sa cos'è successo, gliel'ho raccontato alla fine della giornata e lei mi ha subito appoggiato.

Usciamo dall'aula e una marea di gente si presenta davanti ai nostri occhi.

Mi faccio spazio tra la folla e la persona che si trova al centro di essa e le sue parole mi fanno tremare il cuore. Non posso crederci.

Cam's POV.
Il suo sguardo disperato mi ha fatto capire molto.

Mi ha fatto capire quanto mi mancasse, mi ha fatto capire il disperato bisogno che ho di lei. Ma non posso. Non posso andare da lei perché il mio essere orgoglioso me lo impedisce.

Non posso farlo perché non ce la faccio, perché penso egoisticamente che dovrebbe essere lei a venire a chiedermi scusa. Di solito le ragazze fanno così, ma non lei.

Lei è diversa, diversa dalle altre. Lo si capisce anche del fatto che mi manchi così tanto. Nessuno mi era mai mancato così. Perché lei?

La campanella che segna la fine della lezione suona e mi distrae dai miei pensieri.

"Hey amico, sembri un depresso da una settimana." Dice ridacchiando il mio migliore amico mentre viene verso di me.
Ridacchio anch'io a quell'affermazione.

Menomale che ci sono Sierra e Dylan con me.

"Secondo te cosa devo fare?" Dico prendendo lo zaino in spalla.

Ormai sa che parlo di lei quindi sospira pesantemente. Siamo due persone diverse e uguali allo stesso tempo. È così contorto, ma così esageratamente vero.

"Beh..non si è creata un'ottima situazione in questo momento tra di voi..diciamo che siete una sorta di amore ed odio posti allo stesso livello. Da come mi hai detto tu avete sbagliato entrambi: tu perché ti sei arrabbiato che lei fosse venuta a scuola con un altro nonostante non fossi il suo ragazzo e lei perché ti ha 'accusato' del fatto che tu lo fai con le altre mentre tu le hai detto che provi qualcosa per lei. Beh, non ne ho idea." Faccio una smorfia mentre usciamo dall'aula.

A Dylan gli si riempiono gli occhi di orgoglio e uno stupido sorriso gli copre metà del volto, quindi vuol dire che ha un'idea e, a giudicare dalla sua espressione, sono sicuro che non mi piacerà per niente.

"Oddio che ideona che mi è venuta! Ci vediamo dopo Cam." Dice e corre via.

Ridacchio per il suo slalom che compie tra la gente, ma il mio sorriso si spegne quando vedo una ragazza che viene verso di me. Che palle, che cazzo vuole ancora da me?

"Cameron." Dice con voce stridula.
"Cosa vuoi Madison?" Il mio tono è severo e vedo che sorride malefica, un sorriso che no promette nulla di buono.
"Perché non mi rispondi più ai messaggi?" Urla e vorrei solo chiuderle quel becco da papera che si ritrova.

Da quando l'ho lasciata mi ha continuato a mandare messaggi ed io non l'ho mai risposta.

"Rispondimi." Continua ad urlare.
"Vuoi una risposta? Ok."

Prendo un profondo respiro.
"Noi non stiamo più insieme Madison ed io non sono innamorato di te." Alzo il tono della voce e man mano le persone si riuniscono intorno a noi.
"Forse non lo sono mai stato. C'è stata una persona che me l'ha fatto capire e quella persona non sei tu. Non puoi avere tutto ciò che vuoi. Io provo qualcosa di forte per qualcuno che mi ha fatto ridere con i suoi modi, per qualcuno che mi ha fatto sorridere come se non ci fosse un domani, per qualcuno che mi ha reso debole davanti ai suoi occhi e che mi ha fatto sentire forte con un 'io ci sono.' Mi ha dato la sicurezza che io non ho mai avuto con te. La forza, la voglia di starci insieme che non ho avuto mai.
Io voglio essere felice, ma purtroppo, con te, mi sono accorto che non lo ero. Mi dispiace Madison, ma tra noi è finita. Per sempre." Concludo il mio discorso e lei mi guarda senza dire una parola.

"E perché non lo dici davanti a tutta la scuola chi è il nome della ragazza?" Sorride malefica.
"Perché non credo che a loro importi e perché è la mia vita privata."
"Mh..vediamo. È Leighton Meester ragazzi." Urla il suo nome. "È lei la ragazza di questo patetico ragazzo." Ride amaramente ed ecco che iniziano i bisbigli.
"Sarà anche patetico, ma tu stai rovinata mia cara."

La sua voce, mio Dio, quanto mi era mancata.

"Non ti intromettere." Dice sbattendo il piede a terra.

Leigh si avvicina verso Madison, ma la fermo e la prendo per mano quando passa verso di me. Tutti rimangono stupiti di quel gesto, specialmente lei.

"Andiamo via." Le sussurro e lei sussurra un 'no'.
"Non ne vale la pena, piccola." All'ultima parola mi guarda con occhi sbarrati ed io le sorrido.

Il suo sguardo si addolcisce e le sue labbra si piegano in un sorriso.

"Andiamo via." Mi sussurra e annuisco.

Andiamo via e facciamo spazio tra la folla.

La porto lontano da quella confusione. Ho bisogno di parlarle, di dirle come stanno le cose. La porto dietro al bar della scuola e ci sediamo sull'erba.

Guardo attentamente ogni suo movimento come se potesse andare via da un momento all'altro.

Non ce la faccio più, ho bisogno di lei, ho bisogno delle sue labbra sulle mie, dei suoi occhi che mi guardano come se fossi la cosa più bella che abbia mai visto, ho bisogno di lei perché voglio vivere e voglio farlo solo con lei.

"Devo parlarti." Le dico sicuro di ciò che faccio e lei mi fa cenno di continuare.

È arrivato il momento decisivo, un momento bellissimo in cui ci siamo solo io e lei. Io e lei e nessun altro.

Eyes full of you. [#Wattys2016]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora