Divento Geevoro

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- La birra della festa faceva schifo al cazzo... - il mattino ha l'oro in bocca per davvero.
Ricordo solamente un caldo boia, di ieri sera, per il momento. Ma davvero tanto tanto caldo.
E sicuramente sono andato a letto con qualcuno, prego solo che non siano Bob, l'alpaca scagazzante o la Pumpleplum.

- Dio. Mi sa che ho bevuto troppo - mormoro, tra me e me, senza nemmeno aprire gli occhi.
Chissà in che letto sono, in che stanza sono, in che casa sono. Quella di Bob? Probabile, ma non sicuro.
Allungo una mano accanto a me: pelle, un viso... un viso con un sorrisino stampato sopra e senza ombra di rughe: per fortuna adesso sono sicuro che non sia né la Pumpleplum né l'alpaca.

Subito dopo, sento un corpo rotolare verso il mio e qualcosa di grosso e duro che sfrega contro la mia coscia. Un pene.
Qui la cosa si fa interessante.
Prego di non essermi fatto Brendon o qualcuno dei miei amici, sarebbe veramente imbarazzante. Anche se con Brendon ci ho scopato veramente, quando non aveva ancora Ryan.

Sorrido anche io, tastando il suo petto. Sembra grande.
E sicuramente anche questo cosino che è appoggiato sulla mia gamba è grande.

- Mh, chi... - biascico, ma non faccio in tempo ad aprire gli occhi e a mettere a fuoco che un bacio copre la mia voce.
Un bacio abbastanza lungo.
Limonata di prima mattina, che bello.

- Ben svegliato, Frankie.

Riconoscerei quella voce anche se un lama mi avesse sputato nelle orecchie.

- Gerard... - pronuncio quel nome e sbam, riacquisto la memoria come i personaggi dei film.
Oh, diamine.
È mattina.
E sono a casa del professor Way.
E siamo andati a letto insieme.
E mi ha baciato.
E mi ha detto che lo posso chiamare Gee.

- Abbiamo... - lascio la frase in sospeso, guardandomi intorno e crogiolandomi tra le coperte calde.
Abbiamo fatto sesso.
Sesso.
Già.
E allora perché ho l'impressione che quel ricordo sia coperto da una patina diversa dalle altre volte nelle quali ho fatto sesso?

- Già. Ed è stato a dir poco meraviglioso - mi bacia di nuovo, il suo pettirosso mi dà il buongiorno cinguettando allegramente tra le mie gambe.

- Hai già un'erezione? È mattino, lo abbiamo appena fatto e hai già un'altra erezione? - domando, ridacchiando, dopo aver sbirciato il suo cosone sotto le coperte.

Si stringe nelle spalle, lasciando cadere l'argomento erezione, poi mi guarda, con fare serio:

- Domani devi andare a scuola - dice, come se potesse fregarmene qualcosa.
Sono a letto, con Way.
Già normalmente della scuola non mi importa normalmente, figuriamoci adesso.

- Mh - rispondo, chiudendo gli occhi.

- Frank?

Sbatto le palpebre, con un sospiro.
Mi accarezza la guancia, con un sorriso triste:

- Non dovresti tornare a casa? Sono le nove, tra poco Mikey tornerà - e mentre lo dice intreccia le sue mani con le mie e come cazzo faccio io ad andarmene se tu mi prendi le fottute mani e mi guardi in quel fottuto modo?

- No - sentenzio, dopo aver fissato le sue labbra e aver deciso che devo assolutamente toccarle un'altra volta.

- Frank - mi dà un bacio piccolo, sulla fronte - Dai, fai il bravo e vai a casa.

Per poco non gli obbedisco, alzandomi, perché il tono con cui lo dice è dannatamente convincente, ma poi mi fermo, seduto sulle lenzuola.

- Non voglio - incrocio le braccia al petto, mentre sento la sua bocca sfiorare la mia schiena, facendomi venire i brividi.

- E invece devi - mi cinge i fianchi con le braccia, da dietro.

- Sei tu il primi a impedirlo, eh - gli faccio notare, appoggiandomi al suo petto e indicando le sue mani sul mio bacino.
Sospira, poi mi lascia, dolcemente:

𝐬𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥 • 𝒻𝓇𝑒𝓇𝒶𝓇𝒹  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora