La borsa della Ballato sembra un pellicano impagliato

3K 221 297
                                    

Lunedì, appena arrivo in mensa, mi avvicino a Brendon e gli dò gli altri cinque dollari, senza dire niente. Per fortuna è arrivato solamente lui e gli altri non ci sono ancora.

- Avete scopato? - domanda, con le lacrime agli occhi, abbracciandomi felice come una mamma la cui figlia è incinta.

Mia madre non mi ha chiesto niente come al solito, e tutto è andato liscio come l'olio. Non l'ho più sentito, da quando l'ho lasciato nel suo appartamento ancora nudo.

- Sì... la sera della festa - rispondo, sottovoce, fissando il caffè scuro delle macchinette nel mio bicchiere di plastica. Stento a crederci persino io. E poi lui mi ha palesemente detto di essere innamorato di me, ho paura di aver deluso le sue aspettative: non so ancora se sono innamorato di lui. Nel senso, è diverso, sì, ma io non sono mai stato veramente cotto di qualcuno, e non so nemmeno cosa si prova.

- Aw. Bel lavoro, troiettina Iero - mi dà un pugno sulla spalla, strillando sottovoce come una gallina.

Scrollo le spalle:

- Sì, ma non... non so - bevo il mio caffè, pensieroso.

- Non sai cosa, scusa? Adesso scoperete ancora, Frank, non c'è niente da dire - Brendon mi guarda, sospirando - Non dirmi che lo hai fatto solamente perchè sei una troia. Dai. Non puoi non essere cotto di Way, si vede da un miglio, sei tipo me quando vedo Ryan... oh, guardalo, è lì!

A momenti mi ribalto per girarmi a guardarlo, perchè lo faccio troppo velocemente, fortuna che c'è Beebo a prendermi per un braccio e a stortarmi il collo per farmelo vedere, mentre letteralmente mi sono strozzato con la mia stessa saliva.
E' lì, sta prendendo il cappuccino vicino all'entrata della mensa. Una decina di ragazze gli fissano il culo, le più ardite arrivano addirittura a dirgli buongiorno e ad accampare pretesti inutili per parlargli. Lui sorride a tutte, ma in modo distratto.

- Ehi, stai praticamente abbaiando addosso a quelle tipe per farle scappare, tutto okay? - Brendon ridacchia, e solo in questo momento mi accorgo che sto praticamente conficcando le dita nella mia sedia di plastica blu e digrigno i denti in modo poco amichevole.

- Sì. E' tutto... perfettamente... okay - lo dico lentamente, ma anche se mi vorrei girare non ci riesco.

- Domani abbiamo lezione con lui, puoi chiedergli di fermarsi dopo il pomeriggio... - azzarda, inarcando un sopracciglio - E comunque state benissimo insieme, siete davvero dei tesorini, come avrei voluto vedervi procreare... dove lo avete fatto?

- Nel suo letto - certe cose a Brendon si dicono e basta, non serve rifletterci sopra molto tempo.

- Uoh-oh, ma allora era qualcosa di ufficiale - un altro pugno sulla spalla, ma io rimango lì a fissarlo.

Silenzio.
E io mi perdo ancora a guardarlo, perché andiamo, non si può non guardarlo, e ha una camicia e sembra un dio greco, poi si lecca le labbra per raccogliere la schiuma del cappuccino e oh, la sua lingua, vorrei tanto che fosse nella mia bocca, ora, e poi la cravatta che dondola in aria mi fa venire voglia di...

- Frank, stai sbavando - mi avverte il mio amico.

- Cosa? Eh? - mi riscuoto, e mi pulisco gli angoli della bocca che sono pieni di saliva.

- Frankie, sei innamorato, picci picciò, non serve una laurea per vederlo. Insomma, guardati! Bitch Iero ridotta a un ammasso di bava per lui, che è lì e ti sta palesemente cercando con gli occhi, forza, sbrigati e corri da lui - mi spinge a forza in piedi, poi decide che lui deve venire con me, in quanto mio principale mentore, e mi segue a ruota prendendomi per le spalle.

- Brendon, no, siamo in mezzo a tutti, cosa dovrei dirgli? Guarda, ci sono tutte le ragazze e io e te...

- Siamo praticamente anche noi due ragazze, Frank - mi liquida, tirandomi un ceffone sul viso per impedirmi di guardarmi alle spalle.

𝐬𝐜𝐡𝐨𝐨𝐥 • 𝒻𝓇𝑒𝓇𝒶𝓇𝒹  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora